29/12/2024 11:33
Non vogliamo certo essere i “soliti noti” che vanno contro corrente, cercando sempre il pelo nell’uovo magari anche laddove non ce ne sono, ma la riflessione sorge spontanea e non può essere diversamente. Ci riferiamo ai dati che la Divisione Calcio a 5 ha diffuso l’indomani della diretta su Sky Sport del match domenicale tra Roma 1927 e Napoli Futsal, che ha fatto registrare il record di contatti, sia totali che medi, di spettatori che hanno assistito alla partita.
319000 gli spettatori che avrebbero complessivamente seguito la sfida del PalaCesaroni di Genzano, con un media di 34000 spettatori fissi (LEGGI QUI IL SERVIZIO SUL SITO DELLA DIVISIONE CALCIO A 5 DEL 24 DICEMBRE), incollati sugli schermi e sui vari dispositivi per assistere al 2-2 con il quale il “derby del Sud” del futsal si è concluso. Numeri da applaudire, e su questo non ci piove, sicuramente incoraggianti lungo la direzione di voler incrementare la fruizione del calcio a 5 di qualità voluta dalla Divisione Calcio a 5 e tra i punti nevralgici del programma del neo-presidente Castiglia. Ma la verità è che, al di là del nostro condizionale e dei comprensibili e legittimi proclami, non abbiamo la possibilità di capirne l’entità perché i dati delle altre partite trasmesse da Sky Sport non sono stati forniti nemmeno alle stesse società del Consorzio di Serie A (quelle che abbiamo interpellato hanno affermato di non averne mai ricevuti) e questo non consente di poter avere a disposizione un metro di paragone.
Anzi, per dirla tutta, poniamo un quesito: perchè da quando è in piedi la “collaborazione” con Sky i dati relativi agli spettatori e i relativi shares non vengono resi pubblici dalla Divisione Calcio a 5? Questo affinché si possa comprendere realmente se l’impennata registrata il 22 dicembre scorso sia stato il frutto di una positivissima tendenza in crescita, assolutamente da plaudere e incentivare, oppure una semplice casualità magari legata alla mancanza di altri eventi televisivi di impatto tale da catturare l’attenzione dei calciofili. Fermo restando, ribadiamo, la possibilità che crediamo sia del tutto legittima parlando della crescita di appeal del nostro movimento in linea con la volontà istituzionale, di poter comparare i numeri di domenica scorsa con quelli che sono stati finora ottenuti attraverso la trasmissione in pay-per-view del futsal.
Non è che stiamo chiedendo la luna, ma solo semplici dati. Uno dei punti salienti del programma di FutsAll in chiave pre-elettorale era proprio l’intenzione di far crescere la fruibilità del futsal attraverso la trasmissione in diretta video degli eventi, tanto utilizzando il contratto con Sky quanto “aprendo alla possibilità di trovare altri accordi televisivi in chiaro per aumentare ulteriormente la visibilità del nostro sport”: i dati ci permetterebbero di capire se le aspettative sono state confermate, e questo indipendentemente da quanto abbiamo assistito per Roma 1927-Napoli del 22 dicembre.
Lo sbarco su Vivo Azzurro TV, il canale OTT della FIGC, ha finora “regalato” alla platea del futsal una sola partita a giornata e tutte rigorosamente di Serie A (VERIFICA QUI). Niente Serie A femminile (il programma di FutsAll garantiva “lo streaming di tutte le partite della regular season”), niente A2 Elite (parzialmente visibile solo attraverso il canale YouTube… almeno quello), tanto meno A2 e Serie B, che sia maschile oppure femminile. E per fortuna che la Divisione Calcio a 5 sarebbe dovuta essere “il principale fornitore di servizi” per quanto riguarda “tutte le partite non interessate alla diretta televisiva della Serie A maschile”. Cosa è stato fatto? Consultando la pagina dedicata al futsal su Vivo Azzurro TV… praticamente niente.
Ripetiamo, non vogliamo essere ritenuti coloro che devono trovare sistematicamente il modo di aizzare le polemiche più disparate, però a noi che facciamo informazione ci farebbe piacere conoscere come si sta muovendo la Divisione Calcio a 5 in quello che è un campo d’azione di fondamentale importanza per la promozione della nostra disciplina, aspetto del quale ci riteniamo parte attiva e visto anche lo sforzo che stanno compiendo le stesse società nella produzione di un prodotto qualitativamente appetibile e professionale. Se poi vogliamo dire che ci si deve accontentare delle dirette sul canale YouTube inneggiando a questo come la soluzione vincente per una pubblicizzazione capillare dei nostri campionati… Alle società, più che mai (visto che sono loro a produrre i contenuti diffusi… e i numeri, per come li leggiamo noi, sono da considerare del tutto normali) l’ardua sentenza.
Foto: www.phase.it
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