«La porta santa è aperta. Sia tale sarà anche il tuo cuore e in te troverà casa la speranza di vita di tuo fratello». Con queste parole domenica si è conclusa l’omelia dell’arcivescovo Ivan Maffeis nella Cattedrale di Perugia, in occasione dell’apertura del Giubileo 2025. Un messaggio che vuol richiamare tutti a essere protagonisti di un cambiamento necessario in una realtà spesso segnata da sofferenze e contraddizioni.
L’omelia Seguendo il solco tracciato da Papa Francesco, Maffeis ha sottolineato come la speranza sia il filo conduttore di questo Anno Santo. «Lui, il Bambino di Betlemme, il Crocifisso e il Risorto, è la nostra speranza», ha detto l’arcivescovo, ricordando che Cristo è il volto misericordioso del Padre e la risposta più profonda alle attese umane. L’omelia è stata un invito a raccogliere la promessa della speranza cristiana «qui, ora, in questa terra che soffre e che geme», come ha ricordato il Pontefice. È un impegno che richiede di abbandonare «mediocrità e pigrizia» per diventare «pellegrini alla ricerca della verità».
Speranza Maffeis ha delineato i segni della Speranza: il sacrificio silenzioso di chi si dedica al bene comune, la difesa della vita e della sua sacralità «dal concepimento in poi», l’aiuto ai giovani a non cedere alla disperazione, l’accoglienza verso i migranti, e le opportunità offerte ai carcerati per ricostruire il loro futuro. Ha inoltre richiamato alla necessità di «convertire le spese militari per eliminare la fame e cercare la giustizia, la convivenza e la pace». Nel corso della cerimonia in cattedrale hanno parlato anche la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, la responsabile dell’Hospice Susanna Perazzini, lo studente universitario e lavoratore Francesco Ricci, il parroco e direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli.
Proietti Un messaggio di speranza condiviso anche dalla presidente della Regione, Stefania Proietti, secondo la quale il 2025 sarà «un anno straordinario per la regione». Intervenendo in occasione dell’apertura della porta santa nelle chiese umbre, Proietti ha evidenziato l’importanza di questo Anno Santo non solo per le comunità religiose ma anche per lo sviluppo del territorio, con milioni di turisti attesi nei centri spirituali come Assisi, Norcia e Cascia. La presidente, che ha la delega al Giubileo, ha sottolineato che l’Anno Santo si intreccerà con eventi di grande rilievo, come la canonizzazione di Carlo Acutis, prevista ad aprile, e le celebrazioni per l’ottavo centenario francescano, tra cui quelle dedicate al Cantico delle creature. «Il Giubileo è una grande opportunità per promuovere il patrimonio spirituale, culturale e naturale dell’Umbria», ha affermato Proietti, invitando tutte le istituzioni a un impegno straordinario per affrontare «la sfida giubilare dell’accoglienza». Nei prossimi giorni, la presidente incontrerà le autorità nazionali per definire i dettagli organizzativi dell’evento.
Assisi Il Giubileo è iniziato anche nelle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno, offrendo l’indulgenza come segno di guarigione spirituale e rinnovamento interiore. Durante la messa inaugurale di domenica a Santa Maria degli Angeli, monsignor Domenico Sorrentino ha sottolineato l’importanza di una conversione autentica per accogliere la grazia del Giubileo, evidenziando l’esempio di santità di Carlo Acutis e il messaggio francescano di riconciliazione e pace. Il Giubileo, fondato sulla speranza, invita a rafforzare la comunione familiare e spirituale, ispirandosi all’enciclica «Fratelli Tutti» e al patto per una nuova economia. Padre Massimo Travascio ha ricordato che questo tempo di grazia è aperto a tutti, con dieci chiese giubilari designate per il pellegrinaggio, la riconciliazione e la preghiera, tra cui San Rufino, San Francesco e il Santuario della Spogliazione ad Assisi.
Terni «L’Anno Santo, con i segni di Misericordia che lo accompagnano e caratterizzano ci insegna che in Gesù Cristo abbiamo l’opportunità di riiniziare da capo, mediante il dono di una vita nuova resa possibile dal perdono e dalla remissione della colpa». Queste invece le parole del vescovo di Terni-Narni-Amelia Francesco Antonio Soddu durante la solenne apertura dell’Anno Santo in diocesi, alla presenza di centinaia di fedeli. «Dio è sempre connesso con la nostra vita – ha detto il vescovo durante l’omelia – abbiamo noi la fiducia di accogliere tale opportunità nella nostra mente e nel nostro cuore ed egli saprà operare in noi la meraviglia di un futuro sempre migliore, nella concretezza del presente da accogliere con fiducia, coraggio e gioia. Il nostro camminare sia sempre insieme; da soli –lo sappiamo- ci si perde, ci si stanca, ci si disorienta. Insieme invece, dietro la croce di Cristo certamente ci si salva, perché dalla croce di Gesù abbiamo la luce; la croce è la nostra àncora di salvezza che nutre la speranza e infonde la gioia della salvezza. Accogliamola oggi questa gioia, gioia di essere e sentirci figli amati e perdonati da Dio e portiamola in ogni ambiente in cui ci troveremo mediante i gesti, le azioni di carità come certezza di speranza a tutti coloro che hanno bisogno dell’abbraccio paterno e misericordioso di Dio».
Source link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Source link