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Pubblicato il: 21/01/2025

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l’associazione viticoltori Assovini Sicilia e l’Università degli Studi di Milano hanno annunciato l’avvio del progetto InnoNDA, una ricerca pionieristica volta a rivoluzionare la produzione enologica siciliana. L’obiettivo è ambizioso: ridurre il contenuto alcolico del vino, diversificare le tecniche di vinificazione e approfondire lo studio delle caratteristiche del Nero d’Avola, mantenendo intatta la qualità sensoriale che lo contraddistingue.

La presentazione ufficiale si terrà martedì 21 gennaio alle ore 11.00 presso la sede di Assovini Sicilia, in via Aurelio Drago 38. L’evento vedrà la partecipazione di Lilly Fazio, Vicepresidente di Assovini Sicilia, e della Prof. Daniela Fracassetti dell’Università degli Studi di Milano, insieme ai rappresentanti delle quattro aziende partner.

Gli obiettivi di InnoNDA

Il progetto InnoNDA, avviato nell’aprile 2024, è frutto della collaborazione tra Assovini Sicilia, l’Università degli Studi di Milano, i laboratori ISVEA e quattro aziende vitivinicole siciliane: Dimore di Giurfo (RG), Feudi del Pisciotto (CL), Tenute Lombardo (CL) e Tenuta Rapitalà (PA). Grazie al supporto tecnico di esperti come il Dott. Leonardo La Corte, il progetto si propone di:

  • Ridurre il contenuto alcolico: affrontando una delle principali richieste dei consumatori, ovvero vini con gradazione alcolica inferiore ma senza compromessi sul gusto e sull’aroma.
  • Diversificare la produzione: riscoprendo l’uso delle anfore di terracotta per la vinificazione e l’affinamento del Nero d’Avola.
  • Studiare la diversità del Nero d’Avola: analizzando le peculiarità del vitigno in relazione al terroir e all’età delle viti.

La riduzione dell’alcol: una sfida attuale

La crescente domanda di vini con una gradazione alcolica più bassa rappresenta una tendenza consolidata. InnoNDA mira a soddisfare questa esigenza mediante l’impiego di tecniche innovative che permettano di preservare le caratteristiche sensoriali distintive del Nero d’Avola.

Vinificazione in anfora: tra tradizione e innovazione

Il progetto punta a riscoprire l’antica tecnica della vinificazione in anfore di terracotta. Sebbene questo approccio risalga a millenni fa, la sua applicazione al Nero d’Avola rappresenta una novità. Tale metodo offre opportunità per esaltare ulteriormente la complessità e l’autenticità del vitigno.

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Diversità e resilienza del Nero d’Avola

Il progetto esplora anche il ruolo del terroir e l’influenza dell’età delle viti sulla qualità dell’uva. Vigneti più vecchi, infatti, potrebbero dimostrarsi più resilienti agli stress climatici, un aspetto cruciale nel contesto dei cambiamenti ambientali.

Collaborazione e innovazione per il futuro del vino siciliano

InnoNDA rappresenta un modello di collaborazione tra ricerca accademica e industria. “Questo progetto mira a fornire strumenti scientifici per la crescita consapevole del settore vitivinicolo,” ha dichiarato la Prof. Daniela Fracassetti. Anche il Dott. Leonardo La Corte ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Un progetto che dona una nuova identità al Nero d’Avola, simbolo del made in Sicily.”

Con InnoNDA, l’enologia siciliana si proietta verso il futuro, valorizzando il patrimonio vitivinicolo dell’isola e aprendo nuove strade alla sostenibilità e all’innovazione.





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