La presidente Cristina Giachi: “La nostra iniziativa è stata apprezzata e questo testimonia che gli Stati Generali stanno funzionando come momento per fare il punto. Il confronto ha evidenziato i temi più urgenti: l’esigenza di fare rete, la necessità di salvaguardare la qualità dell’offerta e l’accesso alle fonti di finanziamento”
Comunicato stampa n. 0056
Firenze – La commissione presieduta da Cristina Giachi (Pd) prosegue il suo lavoro nell’ambito degli Stati Generali della Cultura. Martedì 21 gennaio importante appuntamento con enti e soggetti del sistema teatrale della Toscana. Una mattinata di audizioni, ricca e intensa, sul tema delle condizioni e delle prospettive del settore, che ha visto la partecipazione di tutte le principali realtà della Regione. Hanno partecipato alla seduta anche l’assessorato competente e Fondazione Toscana Spettacolo.
Molto soddisfatta per il lavoro della commissione Cultura la presidente Cristina Giachi: “L’audizione è nata dall’attività del Consiglio regionale e dagli atti di indirizzo che i consiglieri anche di opposizione avevano presentato. Noi abbiamo ripreso quei temi affrontandoli in una discussione coordinata e corale con i rappresentati del sistema teatrale toscano. Gli argomenti trattati sono stati molti, e riguardano la vita quotidiana di soggetti che producono e garantiscono l’offerta teatrale in Toscana. Tante anche le considerazioni sui lavori di coordinamento e legislativi che sono necessari. Ci siamo lasciati con l’idea di mantenere vivo un confronto sui pilastri e sugli elementi che governeranno la riforma del Testo Unico della Cultura che avverrà al termine degli Stati Generali. L’impegno è quello di una nuova convocazione, in tempi brevi, quando le modifiche legislative avranno preso riforma”.
“Dal dibattito – ha sottolineato la presidente Giachi – sono emersi alcuni punti chiave. Il primo è l’esigenza di fare rete anche specificamente su temi come gli allestimenti operistici già disponibili presso i teatri lirici o una rete che consenta di condividere le produzioni e farle circolare sul territorio. La parola d’ordine è stata coordinamento anche con gli Enti locali e con l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani. Il secondo riguarda la qualità dell’offerta culturale. Un livello che va tenuto alto. Purtroppo le ultime norme nazionali di inquadramento delle attività teatrali sono molto concentrate su valutazioni quantitative della produzione, che obbligano a numeri di giornate a volte impossibili, e non conciliabili con un lavoro attento all’innalzamento della qualità delle produzioni. Altri temi chiave sono la pluriennalità dei finanziamenti e il sostegno e il coordinamento nel poter accedere alle fonti di finanziamento più importanti, il Fondo Unico per lo Spettacolo del Governo, i fondi regionali e comunali, per quanto riguarda la manutenzione delle strutture, ma anche il fondamentale bacino dei fondi europei. Con gli Enti teatrali che ci hanno chiesto aiuto soprattutto nella fase fondamentale della partecipazione ai bandi per cogliere le migliori opportunità”.
“La nostra iniziativa – ha concluso la presidente della commissione Cultura – è stata apprezzata e questo testimonia che c’è bisogno degli Stati Generali e di un confronto sulle complessità e sulle difficoltà dei sistemi che generano il capitale di cittadinanza unico di cui abbiamo bisogno per far crescere il nostro territorio”.
Un’importanza per le reti che è stata sottolineata nel suo intervento dalla direttrice di Fondazione Toscana Spettacolo Patrizia Coletta. “Reti a cui la Fondazione partecipa con molte collaborazioni”. “La nostra funzione – ha aggiunto – è portare la creazione artistica al pubblico. Abbiamo una compartecipazione economica con 77 comuni e copriamo il 63% del bacino di riferimento della popolazione toscana”. E per migliorare la situazione Patrizia Coletta ha suggerito di istituzionalizzare la collaborazione con ANCI.
Durante le audizioni sono intervenuti i rappresentanti delle Residenze artistiche toscane, della Fondazione Teatro Metastasio di Prato, della Fondazione Politeama Pratese, della Fondazione Teatro della Toscana, della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, la Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee ETS, il Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, la Fondazione Teatri di Pistoia, la Fondazione Teatro della Città di Livorno “Carlo Goldoni”, la Fondazione Sipario Toscana Onlus – Città del Teatro, l’Azienda Teatro del Giglio di Lucca e il Teatro Petrarca di Arezzo.
Erano presenti la rete Teatrale Aretina-La Provincia dei Teatri, il Teatro Guglielmi di Massa, il Teatro degli Animosi di Carrara e i Teatri di Siena.
Tanti i temi al centro delle audizioni dalla necessità di fare rete per permettere alle compagnie teatrali di arrivare a coprire tutti i territori della Regione e per permettere il miglior utilizzo degli allestimenti già presenti nei teatri per la programmazione delle stagioni. Per quanto riguarda le residenze artistiche, la necessità di garantire con i finanziamenti, un sistema unico sviluppato in Toscana che rischia di entrare in crisi con i nuovi criteri che guardano soprattutto alla quantità e al numero di biglietti venduti. I grandi teatri della Toscana hanno sottolineato la difficoltà di fare rete a livello regionale, mentre è molto più semplice, per le normative vigenti, farlo a livello nazionale. Fondamentale poi il tema della ristrutturazione dei teatri che va opportunamente sostenuta e finanziata e in questo caso viene criticata l’assenza di un Fondo nazionale come avviene per il cinema. Molto caldo quello dell’accesso ai Fondi, da quello unico nazionale a quelli europei che offrono nuove opportunità. Deve anche cambiare la programmazione che oramai in molti casi viene fatta su base triennale. Molte realtà utilizzano e hanno apprezzato l’Art Bonus, ma si tratta di uno strumento efficace che si conosce troppo poco. In tanti hanno anche chiesto la convocazione della Commissione regionale dello spettacolo dal vivo prevista dal Testo Unico. Dal Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni è stato lanciato poi un accorato appello per evitare che quest’arte scompaia per i pochi spazi disponibili e per la povertà di spettacoli nei cartelloni dei teatri regionali. Importanti infine i temi della formazione, del lavoro e di un’offerta quella del teatro per i ragazzi che va alzata a livello qualitativo.
Un momento di confronto particolarmente apprezzato da Lucrezia Pinzani che è intervenuta in rappresentanza del settore Spettacolo, festival, politiche per lo sport, iniziative culturali ed espositive, rievocazioni storiche della Giunta regionale. “Le vostre osservazioni – ha sottolineato – saranno uno stimolo ulteriore di riflessione e saranno utili per costruire gli atti”. “Le nostre politiche – ha concluso – sono orientate verso la costruzione di valore pubblico”.
Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana
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