I patrimoni mondiali a rischio secondo il World Monuments Watch 2025

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Sono 25 i luoghi in grave pericolo inclusi nel rapporto del World Monuments Watch 2025, diffuso in questi giorni dal World Monuments Fund (WMF). Un giro del mondo che abbraccia autentiche meraviglie a rischio di scomparsa, che spaziano dal tessuto urbano storico di Gaza alla Casa dell’Insegnate di Kiev in Ucraina, dalla costa swahili dell’Africa all’antica città di Antiochia in Turchia e alla Cappella della Sorbona in Francia, che rappresentano 29 paesi distribuiti su cinque continenti e, per la prima volta, includono a sorpresa anche la Luna. Luoghi storici che questo programma biennale di advocacy, basato su nomine, punta a proteggere in quanto minacciati da sfide globali come il cambiamento climatico, il turismo insostenibile, i conflitti e i disastri naturali.

World Monuments Fund e World Monuments Watch: cosa sono

A lanciare il grido d’allarme è il World Monuments Fund, la principale organizzazione indipendente dedicata alla salvaguardia dei luoghi più preziosi del patrimonio culturale mondiale, che dalla sua fondazione 60 anni fa ha operato in più di 700 siti in 112 paesi, applicando tecniche innovative e collaudate per preservare il patrimonio architettonico e culturale.

Il suo programma di punta, il World Monuments Watch, utilizza la conservazione del patrimonio per sostenere le comunità e migliorare il benessere umano, ispirando un impegno duraturo verso la tutela per le generazioni future. Dal 1996, il World Monuments Watch ha mobilitato azioni concrete, aumentato la consapevolezza pubblica e dimostrato come il patrimonio culturale possa aiutare le comunità ad affrontare sfide cruciali.

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Le novità dell’edizione 2025 (fra cui la Luna)

Sulla base di 200 candidature ricevute per l’edizione 2025, un panel indipendente di esperti internazionali ha selezionato i 25 siti finalisti. L’analisi dei dati ha però anche rivelato alcune tendenze specifiche per regione: in Africa subsahariana, per esempio, il cambiamento climatico è emerso come una questione critica; mentre in Asia e nel Pacifico la rapida urbanizzazione rappresenta una sfida crescente. In Europa e Nord America, la carenza di fondi e risorse è stata citata come principale ostacolo a interventi di tutela, mentre in America Latina e nei Caraibi il turismo insostenibile rappresenta il problema predominante. Nel Medio Oriente e nel Nord Africa, invece, i conflitti e i disastri naturali hanno rappresentato le preoccupazioni principali.
Un fatto straordinario di questa edizione è l’inclusione della Luna. “Per la prima volta, la Luna è stata inclusa nel Watch per sottolineare l’urgenza di riconoscere e preservare i manufatti che testimoniano i primi passi dell’umanità oltre la Terra”, ha dichiarato Bénédicte de Montlaur, presidente del WMF.

Oggi, il nostro satellite ospita oltre 90 siti storici in cui le navicelle spaziali hanno toccato la superficie, tra cui Tranquility Base, il sito dell’allunaggio dell’Apollo 11, che conserva oltre 100 manufatti storici e le prime impronte umane sulla Luna. Luoghi che rappresentano le più straordinarie conquiste dell’umanità in termini di scienza, ingegnosità e coraggio. Tuttavia, mentre ci addentriamo in una nuova era di esplorazione spaziale, dobbiamo assicurarci che le tracce dei primi straordinari sbarchi sulla Luna vengano preservate. L’inclusione della Luna nel Watch 2025 promuove accordi internazionali e protezioni per i siti lunari e invita a un confronto pubblico più ampio su cosa questa nuova era spaziale potrebbe significare per il paesaggio culturale e naturale della Luna.

Overtourism, una minaccia per le meraviglie del mondo

Mentre alcune destinazioni soffrono il sovraffollamento turistico, altre lottano per mantenere operativi i propri siti. Dal canto suo, WMF punta a strategie di turismo sostenibile che favoriscano benefici economici locali in un sito straordinario come le Grotte buddhiste di Maijishan e Yungang, in Cina, che devono affrontare sfide impegnative di conservazione a causa del crescente afflusso di visitatori. In condizione opposta si trovano invece i Monasteri della Valle del Drino, in Albania. In gran parte sconosciuti al turismo internazionale, questi monasteri secolari rappresentano una ricca tradizione culturale e artistica e attirare l’attenzione su di essi aiuterà a proteggerli e a sostenere le comunità locali.

I siti minacciati dal cambiamento climatico

Il cambiamento climatico sta intensificando la portata delle sfide che il patrimonio culturale si trova a fronteggiare. Tra i siti inclusi nel Watch troviamo la Costa swahili in Africa, un’antica area di scambi culturali, che include siti come Lamu Old Town e Fort Jesus in Kenya, minacciate dall’innalzamento del livello del mare e dall’erosione costiera. Anche i Fari storici del Maine, negli Stati Uniti, simboli della storia marittima nordamericana, sono a rischio a causa dell’innalzamento delle acque e delle tempeste sempre più intense. La loro inclusione sottolinea l’importanza di strategie adattive per preservare l’identità costiera.

Conflitti e disastri naturali: i siti in pericolo

I danni al patrimonio culturale causati da disastri naturali, conflitti armati e atti di distruzione intenzionale vanno oltre i danni materiali, colpendo profondamente l’identità delle comunità. Per questo tra i siti inclusi nel 2025 Watch spicca la Casa dell’Insegnate di Kiev, in Ucraina, simbolo di indipendenza e sovranità del Paese, che rappresenta le sfide che le comunità ucraine e il loro patrimonio devono affrontare a causa della guerra in corso con la Russia.

Lo stesso discorso vale per il Tessuto urbano storico di Gaza, in Palestina, dove moschee, mercati, chiese ed edifici storici sono stati gravemente danneggiati, riflettendo la necessità critica di ancorare la memoria collettiva e un senso condiviso di appartenenza attraverso la conservazione. Vittima di un disastro naturale è stata invece la Città storica di Antiochia, in Turchia. Nota per la sua storia multiculturale, l’antica Antakya ha subito distruzioni massicce durante i terremoti del 2023, e anche in questo caso il supporto internazionale è essenziale per ricostruire il centro storico e rafforzare la resilienza alle catastrofi future.

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Gli altri luoghi del World Monuments Watch 2025

Il panorama globale dei siti del Watch 2025 si estende attraverso continenti e culture, ognuno con una storia unica e sfide urgenti da affrontare. In Europa, spiccano luoghi come la Cappella della Sorbona a Parigi, che necessita di restauri per riaprire al pubblico, l’Assembly Rooms di Belfast e il paesaggio minerario storico di Serifos in Grecia, che rischia di scomparire senza adeguate tutele. Anche le sculture in terracotta del Monastero di Alcobaça in Portogallo e le rovine di Belchite in Spagna richiedono interventi urgenti per conservare il loro valore storico.

In Asia, i sistemi idrici storici di Bhuj e gli edifici lungo il fiume Musi in India sono esempi di come il recupero di antiche tecnologie possa contribuire ad affrontare sfide moderne. Anche la ricostruzione post-terremoto nella Penisola di Noto, in Giappone, rappresenta un’opportunità di recupero culturale ed economico.

Dall’Africa, il Cinema Studio Namibe in Angola e la Casa del capo Ogiamien in Nigeria testimoniano il potenziale di rinascita attraverso l’impegno comunitario e la conservazione delle tradizioni locali. Mentre in Nord Africa, il patrimonio ebraico di Debdou in Marocco e i serbatoi idrici della Medina di Tunisi sottolineano l’importanza della conservazione per affrontare sfide ambientali e sociali.
In Nord America, il Grande sentiero commerciale negli Stati Uniti mette in evidenza il valore della memoria e della connessione culturale. E infine in America Latina, il Qhapaq Ñan, un vasto sistema stradale preispanico, e i campi agricoli Waru Waru in Perù dimostrano come il patrimonio possa essere una risorsa per lo sviluppo sostenibile.





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