L’azzardo divora i piccoli Comuni: un fenomeno da 150 miliardi di euro

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Il paradosso dei piccoli Comuni

Mentre l’attenzione mediatica si concentra sulle grandi città, è nelle piccole realtà che si nasconde il vero volto dell’azzardo online. Nella fascia d’età 18-74 anni, la raccolta annuale media pro capite nei piccoli comuni ha raggiunto 1.639,21 euro, un dato che diventa ancora più significativo se confrontato con la spesa media generale di 1.925,83 euro. Un fenomeno che sta trovando terreno particolarmente fertile proprio in quelle comunità che, per dimensioni e tessuto sociale, sembravano essere le più protette da questa deriva.

Le statistiche emerse dalla ricerca pubblicata da Giocoresponsabile.info dipingono un quadro preoccupante. In ben 132 comuni italiani la spesa pro capite è almeno doppia rispetto alla media nazionale di 2.996 euro, e 14 di questi superano i 7.000 euro per abitante. Il caso più eclatante è quello di Anguillara Veneta, piccolo centro in provincia di Padova, dove ogni residente spende in media 13.073 euro all’anno in gioco d’azzardo online, più di quattro volte la media nazionale.

La top 5 dei Comuni più colpiti

Comune                   Regione                      Abitanti     Spesa pro capite (€)

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Anguillara Veneta    Veneto                         4.161         13.073

Calliano                    Trentino-Alto Adige     2.038         12.749

Moniga del Garda    Lombardia                    2.500         11.402

Capri                        Campania                    7.352         9.503

Portovenere             Liguria                          3.500         8.260

Nord e Sud: un divario inaspettato

L’analisi territoriale rivela una realtà che sfida ogni preconcetto sulla distribuzione del gioco d’azzardo in Italia. Nei comuni tra 2.000 e 9.999 abitanti, che rappresentano il 25,5% della popolazione italiana, si concentra quasi il 22% della raccolta complessiva nazionale da remoto, per un valore di 17,8 miliardi di euro. 

La distribuzione geografica mostra un quadro complesso: il Sud e le Isole guidano le statistiche con una spesa media di 2.340,51 euro pro capite, mentre il Centro Italia si attesta su 1.714,64 euro e il Nord su 1.222,38 euro. Tuttavia, è proprio al Nord che si registrano i picchi più estremi, spesso mascherati da medie provinciali rassicuranti.

Come già menzionato precedentemente, il caso di Anguillara Veneta è impressionante. Qui, la raccolta è passata da 1,2 milioni di euro nel 2021 a quasi 40 milioni nel 2023. Un’impennata del 3000% che solleva interrogativi inquietanti: come può una comunità di poco più di 4.000 abitanti generare un volume di gioco paragonabile a quello di una città media?

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L’intreccio con il turismo

Un altro aspetto particolarmente interessante emerge dall’analisi delle località turistiche. Capri e Anacapri mostrano cifre impressionanti, con una spesa pro capite che supera rispettivamente i 9.503 e i 5.000 euro. 

Ma cosa si nasconde dietro questi numeri? La risposta non è semplice. Il fenomeno suggerisce una possibile correlazione tra flussi turistici e volume di gioco online, dove parte delle entrate turistiche potrebbero essere reinvestite nell’azzardo o dove giocatori di alto profilo potrebbero influenzare significativamente le statistiche locali.

Analizzando la situazione in profondità, emerge con forza anche il legame tra turismo, azzardo e criminalità organizzata. Le stime indicano che le mafie controllano una quota tra i 16 e i 18 miliardi di euro del gioco online, pari al 20-22% del totale delle giocate. 

Le aree con alta incidenza di gioco spesso si sovrappongono a territori ad alta densità criminale, particolarmente nelle province di Palermo, Messina e Napoli, dove il gioco d’azzardo legale viene utilizzato per il riciclaggio di denaro. Ogni territorio racconta una storia diversa, ma tutte convergono verso un unico preoccupante scenario.

La metamorfosi del gioco d’azzardo nell’era digitale

Il triennio 2020-2022 ha segnato inoltre una svolta epocale nel settore, con una crescita complessiva del 48%. L’analisi delle diverse tipologie di gioco rivela tendenze significative: i giochi a quota fissa dominano con oltre 53 miliardi di euro, seguiti dalle scommesse sportive con 12,3 miliardi. 

Il poker online mantiene una posizione stabile con 3,8 miliardi tra cash game (2,6 miliardi) e tornei (1,2 miliardi), mentre i giochi numerici a totalizzatore hanno triplicato la loro presenza, passando da 36,86 a 106,24 milioni di euro. 

Il 2023 ha sancito infine il definitivo sorpasso del gioco online (82,08 miliardi) su quello fisico (67,9 miliardi), con conseguenze significative sulle entrate erariali, che diminuiscono proprio a causa delle maggiori percentuali di vincita garantite dal gioco online. La possibilità di giocare 24/7 e l’assenza di controllo sociale stanno ridisegnando completamente il fenomeno.

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La rivoluzione digitale: opportunità o minaccia?

La sfida che ci attende è complessa. Mentre la pubblicità del gioco d’azzardo torna a occupare spazi sempre più ampi, persino sulle maglie delle squadre di calcio, cresce l’urgenza di un nuovo approccio normativo. Non si tratta solo di bilanciare entrate fiscali e costi sociali, ma di ripensare completamente il rapporto tra comunità e gioco d’azzardo.

La strada da percorrere richiede un impegno su più fronti: dalla trasparenza nei dati al rafforzamento dei controlli, dalla prevenzione nelle aree a rischio al sostegno delle comunità locali. Ma soprattutto, è necessario un cambio di paradigma che metta al centro la protezione dei più vulnerabili e la costruzione di un sistema di gioco veramente responsabile.

Il gioco d’azzardo nei piccoli comuni italiani non è più solo una questione di numeri e statistiche. È diventato un fenomeno sociale che interroga la nostra capacità di proteggere le comunità più fragili nell’era digitale. Solo un approccio integrato, che tenga conto di tutti gli aspetti del problema – sociali, economici, tecnologici e culturali – potrà offrire una risposta all’altezza della sfida.

Fonti:

www.federconsumatori.it/wp-content/uploads/2024/10/report_azzardo_piccolicomuni_ottobre2024.pdf

www.cgil.it/ufficio-stampa/gioco-dazzardo-presentazione-del-report-non-cosi-piccoli-lazzardo-online-nei-piccoli-comuni-italiani-g8gugz9p

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