Ricordando Lorenzo Infantino – L’Opinione

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Dalla ricerca del sapere alla diffusione della conoscenza, dalle iniziative condivise alle giornate di libertà trascorse insieme, il ricordo di un uomo che ha lasciato un segno profondo nella cultura e nelle nostre vite.

La recente e improvvisa scomparsa di Lorenzo Infantino mi colpisce profondamente. Ho avuto il privilegio di conoscerlo oltre venticinque anni fa, di frequentarlo e di esserne amico. Il nostro legame non si è limitato ai soli interessi intellettuali, ma si è esteso alla sfera personale, coinvolgendo anche la mia famiglia e i miei nipoti, con i quali ha condiviso momenti indimenticabili. Abbiamo trascorso insieme tante giornate di libertà a Santa Caterina dello Ionio e a Soverato, luoghi che amava e dove il suo spirito libero trovava espressione tra le onde e il sole della Calabria. Ricordarlo oggi è per me un dovere morale e un tributo sentito a un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella cultura e nel pensiero liberale.

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Infantino è stato un raffinato intellettuale, economista e filosofo della libertà. Ha dedicato la sua esistenza all’approfondimento e alla diffusione delle idee liberali e del sistema di principi del liberalismo classico, con particolare attenzione alle elaborazioni della Scuola Austriaca di Economia, di cui è stato un profondo conoscitore e interprete.

Fin dagli inizi della sua carriera accademica, ha posto al centro delle sue ricerche la relazione tra conoscenza, istituzioni e ordine sociale, seguendo le orme (“salendo sulle spalle”, come amava ripetere) di giganti come Friedrich A. von Hayek, Ludwig von Mises, Carl Menger e Karl R. Popper. La sua passione per questi temi lo ha portato a indagare il ruolo delle istituzioni spontanee nell’evoluzione della società e a sottolineare l’importanza di un ordine sociale fondato sulla libertà individuale e sulla limitazione del potere statale.

Tra le sue opere più importanti spiccano opere e saggi di grande valore scientifico, nonché articoli accademici, monografie e contributi, che hanno contribuito a diffondere le teorie dei pensatori austriaci in Italia, in particolar modo attraverso la casa editrice Rubbettino, per la quale ha ideato e diretto la collana Biblioteca austriaca.

Il suo volume Ordine senza piano, pubblicato nel 1995, rappresenta ancora un punto di riferimento per chiunque voglia comprendere il funzionamento delle istituzioni spontanee e l’impossibilità di pianificare centralmente una società complessa. In questo lavoro, l’autore ha ripreso e sviluppato le intuizioni di Hayek, dimostrando come la conoscenza sia dispersa tra gli individui e come nessun pianificatore centrale possa raccoglierla e utilizzarla in modo efficace.

Un altro testo fondamentale è Ignoranza e libertà, in cui analizza l’importanza dell’incertezza e della limitata conoscenza umana come fondamento della libertà individuale. Tale lavoro testimonia il suo approccio rigoroso e la capacità di rendere accessibili concetti complessi a un pubblico ampio. Degni di menzione sono anche Potere: la dimensione politica dell’azione umana (2013) e Conoscenza, governo degli uomini e governo della legge (2024).

La sua attività non si è però fermata alla produzione scientifica e accademica. Ha collaborato pure con diversi enti e istituzioni e in numerose iniziative culturali, partecipando a convegni e seminari, anche a livello internazionale.

Per quanto mi riguarda personalmente, mi preme ricordare e menzionare la sua collaborazione attiva e propositiva con la Fondazione Vincenzo Scoppa. Per essa abbiamo condiviso tante attività di rilievo e, in special modo, il progetto della Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises” di Catanzaro, che per molti anni, in partenariato con l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, ha offerto agli allievi, giovani e non, elementi formativi di alto livello, fornendo loro strumenti adeguati per decifrare le dinamiche sociali e gli accadimenti politici del nostro tempo. Le sue lectio magistralis, che inauguravano i corsi annuali, rappresentavano preziose occasioni di riflessione, in cui sapeva trasmettere con straordinaria chiarezza e passione l’importanza delle idee liberali per la società contemporanea.

Un momento particolarmente significativo ed elevato del suo impegno è stata soprattutto l’inaugurazione, nel 2010, di via Ludwig von Mises a Soverato, la prima strada al mondo dedicata al celebre economista e scienziato sociale austriaco, definito da Hayek “il maestro di tutto noi”. L’evento, che abbiamo fortemente voluto e sostenuto insieme, e celebrato con una importante manifestazione, il Mises’ day, ha rappresentato un simbolo tangibile del desiderio di portare le idee liberali nella vita quotidiana delle persone, affinché la libertà individuale non rimanesse un concetto astratto ma diventasse parte integrante del dibattito pubblico. Un’iniziativa analoga è stata la successiva creazione di piazza Ludwig von Mises a San Floro, ulteriore testimonianza dell’impegno condiviso nel rendere omaggio ai grandi pensatori liberali del passato.

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Lorenzo è stato anche una figura di spicco nella rivista Liber@mente, edita dalla medesima Fondazione, fonte d’informazione e di diffusione di conoscenza, alla quale ha contribuito con articoli di grande valore analitico, affrontando tematiche legate al liberalismo, all’economia di mercato e alle sfide poste dalla globalizzazione.

Ha inoltre ricoperto il ruolo di presidente della giuria del Premio Internazionale Liber@mente, e in tale veste ha saputo valorizzare i comportamenti eccellenti delle figure dei premiati, personalità che si sono distinte nel mondo della cultura, delle arti, dell’editoria, dello spettacolo, dello sport, della politica e delle professioni in genere.

Chi lo ha conosciuto lo ricorda non solo per la sua vasta cultura e capacità analitica, ma anche per la sua umiltà e disponibilità al confronto. Era un uomo che sapeva ascoltare, consigliare e stimolare il dibattito in maniera costruttiva, lasciando in chi lo incontrava un segno indelebile. La sua capacità di semplificare concetti complessi e renderli accessibili al grande pubblico era una delle sue doti più apprezzate, permettendogli di raggiungere un pubblico vasto ed eterogeneo.

Lorenzo Infantino lascia un’eredità preziosa, fatta di idee, impegno e passione per la libertà. Il suo pensiero continuerà a ispirare studiosi, economisti e cittadini che credono nella centralità della libertà individuale come fondamento di una società aperta, giusta e prospera.

Ciao Lorenzo, grazie per tutto quello che hai fatto.

Aggiornato il 22 gennaio 2025 alle ore 10:11

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