Valbormida indagate due persone responsabili di alcune truffe

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La prima è stata sventata mentre nella seconda sono stati anticipati 800 euro dal difficile recupero  

Valbormida truffe

– Un quarantatreenne napoletano, già noto alle Forze dell’Ordine, ha tentato di raggirare una struttura ricettiva della Valbormida e una terza persona del tutto ignara; la truffa è stata smascherata grazie alla titolare e dai Carabinieri di Carcare, in collaborazione con i militari di Treviglio (Bg) e di Secondigliano (Na).

Tutto comincia nel mese di settembre, quando l’uomo, presentatosi falsamente come appartenente alle Forze dell’ordine, aveva prenotato online diverse camere presso la struttura valbormidese, affermando si trattasse di accomodamenti per il personale in missione, per un importo di circa mille euro.

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Avvenne il pagamento, peraltro autorizzato tramite una carta di credito intestata a una terza persona, i cui dati erano stati probabilmente rubati dal truffatore. Quando, il giorno successivo, la prenotazione era stata annullata con un pretesto e il sedicente militare aveva chiesto il rimborso su un conto corrente diverso da quello da cui erano arrivati i soldi, la titolare della struttura, insospettita dall’insolita procedura, si rivolgeva ai Carabinieri di Carcare.

Infatti, in caserma ha avuto conferma dei suoi timori e si è ben guardata dall’effettuare il rimborso richiesto. A conferma, dopo pochi giorni ha ricevuto dalla propria banca una notifica di storno per l’importo completo, indicato come transazione fraudolenta.

<<Le indagini avviate dai Carabinieri di Carcare si sono intersecate, in un insolito triangolare, con quelle dei militari delle Stazioni di Secondigliano e di Treviglio, che avevano ricevuto alcune denunce per alcune truffe effettuate con un identico modus operandi – spiegano dal Comando -.

Su richiesta dei Carabinieri savonesi e bergamaschi, le cui risultanze investigative convergevano sullo stesso sospettato, i colleghi campani hanno effettuato indagini sul presunto truffatore, registrandone anche la voce. Proprio l’ascolto di quelle parole registrate ha portato al possibile riconoscimento da parte delle vittime delle tentate truffe, un tassello importante che si aggiunge a quanto ricostruito sulla carta tramite l’analisi delle transazioni finanziarie.

Grazie alla convergenza investigativa, che conferma una volta di più la vicinanza dell’Arma ai cittadini da un angolo all’altro d’Italia, è stato possibile indagare il presunto autore del raggiro, persona peraltro già nota alle Forze dell’Ordine per altre attività illecite simili e che rischia pene severe, essendo recidivo ed avendo per di più impersonato un pubblico ufficiale>>.

Una operazione che dimostra quanto sia importante la pronta segnalazione da parte delle vittime alle Forze dell’Ordine, sempre pronte a consigliare i cittadini oltre che a reprimere i reati.

Sempre dalla Valbormida anche una  seconda truffa che parte nell’estate scorsa e riguarda un cittadino straniero cinquantatreenne residente in valle.

L’uomo, attirato in una contrattazione per l’acquisto online di una autovettura usata, ha anticipato ottocento euro per quello che pareva essere un ottimo affare per una Volkswagen Golf con non troppi chilometri.

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Un azzardo, ma almeno salvò uno screenshot dello schermo del cellulare nel corso di una videochiamata con il presunto venditore.

Infatti, con l’invio della caparra il venditore spariva senza più rispondere a messaggi e chiamate, peraltro la Postepay sulla quale erano stati inviati i soldi era intestata a un’altra persona.

Tuttavia, proprio quello screenshot è stato sufficiente ai Carabinieri di Carcare, coadiuvati dall’Aliquota Operativa della Compagnia di Cairo Montenotte, per procedere al riconoscimento facciale del presunto autore, comparandolo con decine di migliaia di foto negli archivi delle Forze dell’Ordine.

Dalle Banche dati salto fuori un possibile collegamento con un pregiudicato di Taranto, anch’egli già noto per altri reati analoghi. Poi, le successive indagini hanno consentito di collegare l’intestatario della Postepay al materiale autore del reato e pertanto denunciarlo alla locale Autorità Giudiziaria per la truffa consumata.

Difficile per 53enne recuperare quanto anticipato, eventualmente sarà possibile solo dopo la celebrazione del processo, e ciò insegna a non inviare denaro a sconosciuti al di fuori dei circuiti protetti delle piattaforme più note e comunque solo dopo aver verificato la possibilità di rimborso in caso di frode e l’affidabilità dell’interlocutore.

Tutti i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria.

 

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G. D.





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