Intelligenza artificiale, tutte le mosse di Trump, OpenAi e SoftBank. E Musk borbotta…

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Trump ha ridotto i vincoli allo sviluppo dell’intelligenza artificiale revocando un ordine esecutivo di Biden. Intanto, OpenAi, SoftBank e Oracle annunciano una joint venture da 100 miliardi dedicata alle infrastrutture per questa tecnologia. Tutti i dettagli (e il borbottio di Musk…)

Tra le numerose decisioni prese da Donald Trump nei primi giorni del suo secondo mandato da presidente degli Stati Uniti c’è anche la revoca di un ordine esecutivo firmato nel 2023 dal suo predecessore, Joe Biden, che riguardava la gestione dei rischi dell’intelligenza artificiale per i cittadini americani e la sicurezza nazionale.

L’ORDINE ESECUTIVO DI BIDEN SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Più nello specifico, quell’ordine imponeva agli sviluppatori di intelligenza artificiale generativa – cioè quella capace di generare, appunto, testi e contenuti multimediali a partire dalle richieste ricevute – di condividere con il governo i risultati dei test di sicurezza dei loro sistemi prima del rilascio pubblico. L’obbligo era legato al Defense Production Act e doveva permettere di affrontare i rischi per la sicurezza nazionale, per l’economia o per la salute pubblica associati all’intelligenza artificiale.

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L’amministrazione Biden aveva anche chiesto alle varie agenzie governative di stabilire degli standard per i test di sicurezza, che dovevano esaminare i rischi chimici, biologici, radiologici, nucleari e di cybersecurity.

LA POSIZIONE DEI REPUBBLICANI, LA DEREGULATION DI TRUMP E I POSSIBILI CONTRASTI CON MUSK

Biden firmò quell’ordine esecutivo dopo che il Congresso non aveva raggiunto un accordo per una legge che stabilisse dei vincoli allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Il Partito repubblicano aveva già promesso di revocare il provvedimento in caso di vittoria alle elezioni di novembre scorso, accusandolo di ostacolare l’innovazione e la libertà di espressione. E così Trump ha fatto, nell’ambito di una più generale deregolamentazione che si pensa caratterizzerà il suo mandato. Potrebbero sorgere però dei contrasti con Elon Musk, a capo del dipartimento dell’Efficienza governativa, il quale – pur possedendo una società di intelligenza artificiale, xAi – pensa che questa tecnologia sia portatrice di “rischi profondi per la società”.

LA JOINT VENTURE DI OPENAI, SOFTBANK E ORACLE SULLE INFRASTRUTTURE PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Trump ha già fatto intendere di voler garantire che gli Stati Uniti abbiano il primato mondiale sull’intelligenza artificiale e mira a incoraggiare gli investimenti privati in questa tecnologia e nelle infrastrutture associate attraverso l’accelerazione dei processi autorizzativi, lo snellimento burocratico e l’accesso semplificato all’energia.

“Stiamo iniziando con enormi investimenti nel nostro paese, a livelli che nessuno ha mai visto prima”, ha detto Trump martedì riferendosi alla creazione di una joint venture da 100 miliardi di dollari tra OpenAi, Oracle e SoftBank.

OpenAi è la società che ha sviluppato ChatGpt, guidata da Sam Altman: Microsoft ne è il principale sostenitore, avendovi investito quasi 14 miliardi e detenendo una quota del 49 per cento. Oracle è un’azienda informatica con sede in Texas e specializzata nel cloud computing. SoftBank è una holding finanziaria giapponese molto attiva nei settori delle telecomunicazioni e dell’elettronica, ma che sta cercando di riposizionarsi nel mercato dell’intelligenza artificiale: a dicembre l’amministratore delegato Masayoshi Son aveva annunciato, alla presenza di Trump, un investimento da 100 miliardi in quattro anni negli Stati Uniti.

La joint venture tra OpenAi, Oracle e SoftBank si concentrerà nel finanziamento alle infrastrutture per l’intelligenza artificiale con una dotazione iniziale di 100 miliardi che potrebbe venire portata ad “almeno” 500 miliardi per costruire nuovi centri dati e campus per OpenAi. Il presidente della joint venture è Son di SoftBank.

I capitali iniziali saranno forniti, oltre che da SoftBank, OpenAi e Oracle, anche dal fondo statale di Abu Dhabi Mgx, focalizzato proprio sull’intelligenza artificiale. Alla joint venture partecipano anche Arm (società britannica di semiconduttori controllata da SoftBank), Microsoft e Nvidia come aziende fornitrici di tecnologia.

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– Leggi anche: Tutti i piani di SoftBank per OpenAi

L’ANALISI DI ARESU

Secondo l’analista Alessandro Aresu, autore di Geopolitica dell’intelligenza artificiale, “il super-ciclo dell’intelligenza artificiale è anzitutto costruire cose. Aspetto che Trump comprende, e ama. Degli altri aspetti, a Trump non importa granché ma l’aspetto fisico delle tecnologie è sempre cruciale”.

“Trump”, spiega Aresu, “vuole annunciare progetti di costruzione e posti di lavoro, mettendo il suo cappello sul ciclo di investimenti e catturando la nostra attenzione”. Quanto invece a OpenAi, la joint venture con SoftBank e Oracle “è importante per fare un’altra diversificazione, quella rispetto a Microsoft, grande azionista dell’azienda che ne possiede e fornisce l’infrastruttura”.

IL COMMENTO DI MUSK

“Non hanno i soldi”, ha scritto Musk in risposta al post su X dove OpenAi annunciava il progetto con SoftBank e Oracle, soprannominato Stargate. “SoftBank ha garantito ben meno di 10 miliardi di dollari. Lo so per certo”.

Musk ha cofondato OpenAi assieme ad Altman ed è in pessimi rapporti con lui: lo accusa di aver violato il contratto di fondazione della startup – inizialmente una non profit – per trarne profitto.

SoftBank si trova davvero in una situazione di serio indebitamento: al 30 settembre scorso disponeva di 27 miliardi di dollari di liquidità in bilancio.



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