Riceviamo e pubblichiamo nota del PD Alto Tammaro
«La diga di Campolattaro, da quasi 20 anni utilizzata solo per la fondamentale funzione di laminazione delle acque, sta finalmente per vedere realizzato il suo pieno potenziale. Con le opere di adduzione (acquedotto), l’acqua del lago, una volta potabilizzata nei pressi di Ponte, andrà a rifornire anche il nuovo serbatoio in località Guardiola di Campolattaro, con la derivante integrazione dell’esistente serbatoio di Sella Canala nel comune di Colle Sannita, soddisfacendo così le esigenze idriche del territorio dell’Alto Tammaro e del Fortore.
Una risorsa fondamentale, quindi, per far fronte all’emergenza idrica, che già quest’anno, con la consistente riduzione degli apporti idrici dal Molise, ha interessato la provincia di Benevento.
La immaginata centrale di pompaggio di cui si narra dal lontano 2007, invece, sfrutterebbe l’invaso per produrre energia rinnovabile, contribuendo alla stabilità del sistema elettrico. È importante sottolineare che il livello dell’acqua del lago non potrà mai scendere sotto i 358 metri sul livello del mare, un limite fissato per tutelare l’ecosistema e garantire il mantenimento delle sue funzioni primarie, compresa quella turistica e paesaggistica.
Un’infrastruttura strategica in un Paese come l’Italia che, tra dipendenza dai combustibili fossili ed interconnessioni di rete limitate, subisce i danni economici e sociali di un costo dell’energia fuori scala rispetto agli altri paesi europei.
Oltre ai benefici energetici e ambientali, gli interventi in programma sulla diga rappresentano un’importante occasione di sviluppo economico per il territorio.
Centrale di pompaggio: in media, un impianto di questo tipo garantisce lavoro per circa 20-30 operatori diretti tra tecnici, personale specializzato e addetti alla manutenzione.
Gestione delle opere di adduzione (acquedotto): anche in questo caso, sono previste diverse opportunità occupazionali per la gestione e il monitoraggio dell’infrastruttura, con un impatto positivo su tutta la filiera legata alla potabilizzazione e alla distribuzione dell’acqua.
Inoltre, durante la fase di costruzione, entrambe le opere creeranno posti di lavoro, coinvolgendo imprese e manodopera locali e portando un beneficio diretto all’economia del territorio.
Il vantaggio di ospitare le rinnovabili.
Dal 1° gennaio 2025 è entrato in vigore il TIDE (Testo Integrato Dispacciamento Elettrico), il nuovo sistema varato da ARERA che ha mandato in pensione il vecchio PUN (Prezzo Unico Nazionale) e introdotto un sistema di prezzi zonali. Con questo nuovo meccanismo, le aree dove sono presenti impianti di produzione da fonti rinnovabili, come il Sannio, dal 2026 potranno godere di bollette elettriche più basse.
I cittadini delle zone che ospitano infrastrutture energetiche verdi, quindi, potranno scontare un risparmio diretto rispetto a chi vive in territori meno integrati nel sistema delle rinnovabili. Questo significa che il progetto della centrale di pompaggio, capace di generare 570 MWe, avrà un impatto diretto e positivo sulle tasche dei residenti.
Tuttavia, nonostante l’importanza di questi progetti, non mancano “resistenze” locali legate, non di rado, a una cattiva e talvolta persino interessata (dis)informazione. È vero che per decenni la diga ha svolto solo la funzione di laminazione, ma oggi abbiamo l’occasione di trasformarla in una risorsa produttiva per il territorio, capace di rispondere alle esigenze ed alle sfide dell’oggi, dalla conclamata crisi idrica dei nostri territori alla necessità di soddisfarne il fabbisogno energetico in modo sostenibile per l’ambiente.
La diga, con i nuovi progetti, non cancella il passato, ma lo trasforma in una risorsa per il futuro, valorizzando il territorio in modo sostenibile.
Si ricorda, inoltre, che quello di Campolattaro è un lago artificiale, quindi naturalmente soggetto a svuotamento per ragioni di sicurezza idraulica ed infrastrutturale, per manutenzioni e per cicliche rimozioni del materiale litoide.
L’attuale svuotamento è condizione imprescindibile e propedeutica per la realizzazione delle opere di derivazione, ovvero per la realizzazione di quelle opere che permetteranno la fruizione delle sue acque invasate per uso potabile ed irriguo.
La centrale di pompaggio e le opere di adduzione sono infrastrutture che integrano perfettamente la gestione delle risorse idriche ed energetiche, rispettando l’ambiente e portando benefici tangibili al territorio.
La diga di Campolattaro diventerà una risorsa a 360 gradi, capace di contribuire alla transizione energetica, migliorare la gestione dell’acqua e creare posti di lavoro.
È un esempio concreto di come il progresso possa andare di pari passo con la sostenibilità, garantendo benefici immediati e costruendo un futuro migliore per il territorio e le Comunità che lo abitano».
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