4 miliardi sottratti al Sud per finanziare il Ponte sullo Stretto” –

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La deputata Daniela Morfino denuncia una Legge di Bilancio che penalizza i cittadini e favorisce i privilegiati: “Nessuna visione strategica per il futuro del Paese”.

Daniela Morfino, deputata eletta con il Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche del 2022, rappresenta un punto di riferimento per la sua Sicilia e per chi lotta contro le disuguaglianze sociali e ambientali. Come membro dell’VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici), è impegnata in prima linea nel portare avanti istanze cruciali come lo sviluppo sostenibile, la tutela del territorio e il miglioramento delle infrastrutture. In questa intervista esclusiva a Prima Stampa, Morfino esprime il suo punto di vista su alcuni temi centrali dell’attualità politica: dalla Legge di Bilancio 2025-2027, alle politiche dei trasporti, fino al ruolo dell’opposizione parlamentare e all’impegno nella lotta contro le ecomafie. Emerge un quadro di grande criticità, ma anche di proposta e speranza per il futuro.

Qual è il suo giudizio sulla Legge di Bilancio 2025-2027 varata dal Parlamento?

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Anche questa legge di bilancio è un duro colpo per gli italiani e per chi vive in difficoltà: è un’altra manovra che dimentica i cittadini e premia i privilegiati. Nessuna tassa sugli extraprofitti, ma ben 4 miliardi scippati ai fondi di sviluppo e coesione destinati alle infrastrutture della Sicilia e Calabria, per finanziare il Ponte sullo Stretto. Nessuna visione strategica per l’industria e le politiche energetiche: la produzione industriale è in calo da venti mesi consecutivi e quasi 6 milioni di lavoratori poveri. La Legge Fornero resta intatta, e con l’aumento ridicolo di 1,80 euro al mese sulle pensioni minime ci vorranno 30 anni per raggiungere i famosi mille euro promessi da questo governo. Niente fondi per scuola pubblica, sanità e protezione sociale. A fronte di questa situazione, la priorità del Governo Meloni è stata quella di aumentare gli stipendi dei ministri e sottosegretari non eletti di 2.500 euro, mascherati da rimborsi spese. Tutto questo mentre 5,7 milioni di italiani vivono in povertà assoluta.

Come valuta l’atteggiamento del Ministro Salvini rispetto agli scioperi indetti dalle sigle sindacali nei giorni passati e ai disagi vissuti dai pendolari?

Salvini è il peggior ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture nella storia d’Italia. Del resto, difficile aspettarsi qualcosa di diverso da chi ha ridotto al collasso il nostro sistema dei trasporti e delle infrastrutture. Servono investimenti veri, interventi sulle infrastrutture primarie, ma a Salvini importa tagliare nastri e fare proclami, ma di risultati concreti non se ne vedono. I “disagi” provocati ai cittadini non sono legati ad un “chiodo” ma da un ministro, insieme al governo, che ha inchiodato un Paese intero.

Quale dovrebbe essere, secondo lei, la posizione dell’Italia e dell’UE nel conflitto russo-ucraino?

Lo abbiamo detto diverse volte, noi siamo contro l’invio di armi a oltranza in Ucraina favorendo l’escalation militare. Solo diplomazia e pace può porre fine al conflitto russo-ucraino, garantendo la sicurezza delle popolazioni.

Pensa che il governo Meloni stia rappresentando al meglio l’Italia nell’Unione Europea, o il ruolo del Commissario Fitto rischia di marginalizzare il Paese nelle scelte più importanti?

Beh cosa possiamo aspettarci in Europa da un Ministro che ha drenato risorse per tappare i buchi da lui stesso aperti nel PNRR, con un taglio di interventi che ha fatto solo male al Paese, costretto dopo due anni a constatare uno stato di avanzamento della spesa del Piano non superiore al 30%. Non si tratta di essere anti-italiani, come sostiene Meloni, ma che l’operato di Fitto sia stato fallimentare da ministro lo dicono i numeri

Ritiene che le forze di opposizione parlamentari siano in grado di rappresentare al meglio quella parte del Paese che non si riconosce nelle scelte dell’attuale governo?

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Siamo l’alternativa a queste destre reazionarie che si stanno dimostrando incapaci e non ci faremo di certo trovare impreparati. Come alternativa servono forze progressiste affidabili, con una proposta di governo credibile e solida, che guardi a tutti i cittadini italiani e non solo a una privilegiata minoranza di essi.

Quali sono le azioni principali che l’Italia dovrebbe intraprendere per combattere le ecomafie?

Sono tante le azioni da introdurre, tra queste la promozione di imprese che rispettano l’ambiente, offrendo incentivi per chi opera legalmente e in modo sostenibile. È importante inoltre investire in tecnologie e sistemi per monitorare a monte la produzione dei rifiuti speciali, prevedere il sequestro e la confisca dei beni frutto di reati ambientali e la piena attuazione e applicazione del nuovo sistema di tracciabilità Rentri (Registro elettronico Rifiuti).

Può spiegare l’importanza di contrastare lo smaltimento illegale dei rifiuti e il loro abbandono?

È un reato contro l’ambiente contro cui serve il massimo impegno in termini di controllo, prevenzione e applicazione di ogni misura che lo contrasti. Lo smaltimento illegale di rifiuti tossici e industriali rappresenta, oltre che un danno ambientale, un grave rischio per la salute delle persone. Inoltre, l’abbandono indiscriminato dei rifiuti è una delle principali fonti di inquinamento dei nostri mari. Una risposta concreta è stata la Legge Salvamare, che promuove il recupero dei rifiuti in mare e l’economia circolare.

Ci racconti com’è una sua giornata tipo come deputata?

Il lavoro quotidiano di un politico al Parlamento è molto impegnativo sia in Aula, sia nelle commissioni permanenti che nelle commissioni speciali di cui faccio parte. La vita privata passa in secondo piano quando il proprio lavoro lo si espleta con grande responsabilità, con onore e disciplina. Partecipiamo alle sedute in cui si discutono e votano leggi, risoluzioni e mozioni. Durante queste sedute, facciamo interventi, esprimiamo opinioni e proponiamo modifiche ai testi legislativi. Ci riuniamo regolarmente nelle commissioni per discutere e modificare le leggi prima che arrivino in Aula. Ci manteniamo aggiornati studiando, nei brevi momenti di pausa, documenti e articoli

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