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Siamo stanchi di subire le conseguenze di scelte sbagliate prese da chi ci governa pensando solo alla convenienza economica a breve termine, ignorando i costi ambientali e sanitari che ricadranno su tutti noi. La proposta di costruire uno o più inceneritori nelle Marche, e in particolare nella provincia di Pesaro, rappresenta l’ennesimo attacco al diritto di vivere in un ambiente sano.
Gli inceneritori vengono presentati come una soluzione moderna ed efficiente per gestire i rifiuti, capace di ridurre il loro volume e produrre energia. Ma questa è una grossa bugia. La combustione dei rifiuti genera ceneri tossiche che devono comunque essere smaltite in discarica, oltre a emettere nell’aria sostanze altamente nocive come metalli pesanti (mercurio, cadmio e piombo), particolato fine e nanoparticelle. Questi inquinanti penetrano nei polmoni e nel sistema circolatorio, causando gravi danni alla salute pubblica: malattie respiratorie, cardiovascolari e un aumento del rischio di tumori maligni sono solo alcune delle conseguenze documentate.
UN MITO DA SFATARE
Spesso si cita l’inceneritore di Copenaghen, il famoso Amager Bakke o Copenhill, come esempio virtuoso, ma la realtà è ben diversa: quest’impianto si è rivelato un fallimento sia dal punto di vista economico sia ambientale. Le autorità danesi hanno riconosciuto che l’incenerimento dei rifiuti è stato un errore e stanno progressivamente invertendo questa politica. L’impianto di Copenaghen ha dovuto importare rifiuti dall’estero per funzionare a pieno regime, generando traffico veicolare e aumentando l’inquinamento atmosferico. Nonostante le tecnologie avanzate utilizzate per ridurre le emissioni, anche l’inceneritore danese produce sostanze tossiche che mettono a rischio la salute pubblica. Questo modello dimostra che gli inceneritori non sono né sostenibili né sicuri. Perché allora replicare questo errore nelle Marche? L’inceneritore di Copenaghen serve da monito per chi sta considerando simili soluzioni per la gestione dei rifiuti. Bisogna imparare dagli errori altrui e optare per strategie più sostenibili e responsabili.
È UN MESSAGGIO COMPLETAMENTE SBAGLIATO, cioè che per risolvere il problema dei rifiuti bisogna bruciarli. Ma non basta: un inceneritore non è solo un impianto costoso da costruire e mantenere; è anche un “mostro” insaziabile che ha bisogno di essere continuamente alimentato con rifiuti per giustificare la sua sostenibilità economica. Questo comporterebbe inevitabilmente l’importazione di rifiuti da fuori regione, aumentando il traffico pesante sulle nostre strade e aggravando ulteriormente l’inquinamento atmosferico. In definitiva, significa incentivare la produzione di rifiuti anziché ridurla, in netto contrasto con i principi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
LE MARCHE AVEVANO GIÀ DETTO NO
È importante ricordare che la Regione Marche aveva già preso una posizione chiara contro gli inceneritori con la legge regionale n. 22 del 2018, che escludeva esplicitamente la combustione dei rifiuti come soluzione per la loro gestione. Questa scelta, salutata come una svolta nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica, fu poi abrogata dalla Corte costituzionale con la Sentenza n.142/2019. Questo significa che non è più valida nella sua forma originale, ma resta il fatto che un pronunciamento a tutela della salute pubblica e dell’ambiente viene totalmente disatteso e i principi che fissava vengono stravolti.
LE VERE SOLUZIONI: RICICLO ED ECONOMIA CIRCOLARE
La risposta al problema dei rifiuti non è bruciarli, ma ridurli alla fonte e riciclarli in modo efficace. La raccolta differenziata spinta, il compostaggio e l’implementazione di sistemi basati sull’economia circolare sono soluzioni concrete che hanno già dimostrato la loro efficacia in molte regioni italiane ed europee. L’obiettivo deve essere quello di minimizzare i rifiuti destinati alla discarica o all’incenerimento, puntando invece su tecnologie innovative e pratiche sostenibili che rispettino l’ambiente e tutelino la salute delle persone.
UN FUTURO DA DIFENDERE
La costruzione di nuovi inceneritori nelle Marche sarebbe un passo indietro nella lotta contro l’inquinamento e nella tutela della salute pubblica. È il momento per i cittadini della provincia di Pesaro e dell’intera regione di alzare la voce contro questa scelta assurda. Dobbiamo chiedere ai nostri amministratori politiche più responsabili e lungimiranti, capaci di garantire un futuro più sano per noi e per le generazioni future. Non permetteremo che il nostro territorio venga violentato da scelte miopi e dannose. Diciamo no agli inceneritori: difendiamo l’ambiente e la salute!
Lorenzo Lugli
Portavoce Comunale Movimento 5 Stelle
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