Rischio idrogeologico, Ance Toscana: prevenzione e programmazione per priorità non più rimandabile

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Prevenzione e programmazione per priorità perché qualunque azione possa essere intrapresa per contrastare il cambiamento climatico sarà sempre troppo lenta negli effetti rispetto ai mutamenti già in atto. Da “Il futuro è nelle nostre mani. Azioni e strategie per la tutela del territorio”, il primo convegno toscano sul rischio idrogeologico organizzato da Ance Toscana Giovani, Ance Toscana e Ance Toscana Costa, il messaggio è chiaro. Servono investimenti sulla prevenzione e una burocrazia che non ostacoli ma faciliti la realizzazione delle opere necessaria alla messa in sicurezza di cittadini e territorio.

“Prevenire quando ci sono le condizioni, non si può agire ed intervenire sempre nell’emergenza, quando tutto è accaduto, anche se dobbiamo riconoscere che abbiamo una protezione civile estremamente efficiente – sottolinea il presidente di Ance Toscana Rossano Massai. Cosa serve, cosa si può o, meglio, si deve fare? Intanto stanziare finanziamenti in maniera continuativa, anno per anno, che siano adeguati alle necessità individuate e stabilire una programmazione tenendo conto delle priorità”.

“Un intervento preventivo ed efficace rappresenta un duplice vantaggio: la messa in sicurezza dei territori e dei cittadini da un lato (con benefici e risorse risparmiate), oltreché un volano di sviluppo economico per il settore delle costruzioni. Imprese che possiedono certamente la capacità operativa ed il Know-how necessarie per contribuire concretamente a migliorare il paese”, aggiunge il presidente di Ance Toscana Costa, Werther Cacciatori.

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“Poi, altro aspetto di assoluta importanza – continua Massai- rivedere tutta l’impostazione della nostra macchina pubblica. E’ troppo farraginosa, complessa, non lineare e quindi lenta, troppo spesso molto lenta.

Si hanno iniziative, sia pubbliche che private, magari si trovano i finanziamenti, si redige il progetto e poi inizia un percorso ad ostacoli, quasi sempre lunghissimo, interminabile. Acquisizione di pareri, conferenze, sovrapposizione di competenze fra enti, ostacoli e intralci di ogni genere. Ne soffriamo tutti di questa burocrazia esagerata e di questo ingolfamento.

Le nostre imprese toccano con mano ogni giorno. Serve a nostro parere una riforma radicale proprio di tutto l’apparato pubblico. In due parole, proprio in sintesi: ridisegnare competenze e mansioni fra i vari enti in modo che ci sia chiarezza e non sovrapposizioni, Stato, Regioni, Province, Comuni ed altri enti pubblici, in questo caso Autorità di bacino, Consorzi di Bonifica. Qualificare e rendere efficienti ed aggiornati ai tempi gli enti pubblici con mezzi e personale adeguato. Specie i Comuni. Quelli meno strutturati che forse soffrono di più in questo senso. Prevedere percorsi burocratici fissando ruoli e tempistiche precise. E fare in modo che le normative nazionali, regionali e comunali non siano in contrasto fra loro, perché anche questo crea incertezza e, a volte, rallenta o addirittura impedisce interventi”.

“Quello che chiediamo con insistenza è racchiuso nelle parole programmazione e stabilità. Fissare una visione a medio-lungo termine. Stabilire nuove normative, rivedere in parte le attuali. Stabilire programmi sostenibili. Non vogliamo e non possiamo rivivere quello che è accaduto con i bonus con modifiche continue proprio di normative. Norme anche retroattive che hanno messo in difficoltà finanziarie aziende che avevano investito per essere competitive. Per alcune di loro è stata la fine. Lo strutturarsi, fare investimenti per le imprese deve essere fatto in una prospettiva di certezze. Occorre una visione, un programma sostenibile sia dal privato che da pubblico. Ci vorranno anni per avere un buon risultato ma dobbiamo averlo chiaro ed iniziare. Visione, riforme, programmazione. Uno sforzo che la politica e tutti i settori coinvolti, il nostro lo è sicuramente, devono fare assieme. Siamo già in ritardo”.

“Come Presidente di Ance Toscana Giovani, ritengo fondamentale il nostro impegno nel promuovere una cultura della prevenzione e della sostenibilità. La collaborazione tra Istituzioni, Pubbliche Amministrazioni, Assicurazioni, settore finanziario, professionisti specializzati nel settore e imprese è fondamentale per poter prevenire tramite una corretta e attenta valutazione dei rischi legati al dissesto idrogeologico, la partecipazione attiva a progetti di rigenerazione urbana sono passi imprescindibili per costruire un futuro resiliente e maggiormente sicuro per la nostra regione. Solo attraverso una pianificazione attenta e interventi mirati potremo proteggere il nostro territorio e le generazioni future. E ricordiamo che riuscire ad utilizzare energia derivata da fonti rinnovabili è una risposta importante contro il cambiamento climatico”, aggiunge la presidente di Ance Toscana Giovani, Chiara Frangerini.

“Il futuro è nelle nostre mani. Azioni e strategie per la tutela del territorio” è stato organizzato anche grazie a D’Amore e Lunardi, Laboratorio Delta, Fassa, Coppola Compressori, Comacchio, Tecnopali Apuana.

Fonte: CONFINDUSTRIA TOSCANA CENTRO E COSTA

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