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Riesame discusso ieri mattina per i docenti Unicas Giovanni Arduini e Diletta Chiusaroli. L’avvocato Ivano Nardozi ha infatti puntellato la difesa dei coniugi coinvolti nell’inchiesta “La luna viola” su alcuni elementi precisi. E ora sale l’attesa per conoscere la decisione dei giudici del Riesame.
I due coniugi – lui presidente delle commissioni, lei componente delle stesse per le selezioni delle ammissioni ai corsi di formazione – sono finiti ai domiciliari insieme a Giancarlo Baglione, titolare della scuola di formazione “Cervantes” di Sora. Iscritte nel registro degli indagati anche altre 24 persone, tra cui l’ex consigliere comunale e provinciale Massimiliano Mignanelli (direttore dell’Area risorse umane Unicas), finito giovedì ai domiciliari. Secondo le accuse mosse ai coinvolti a vario titolo, avrebbero favorito l’accesso al corso per l’ammissione ai “percorsi di formazione per conseguire la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità” (Tfa) in relazione al concorso bandito per il 2022-2023 dall’Università di Cassino a fronte della dazione di circa 15.000 euro a candidato.
Da 4.000 ai 14.000 euro di “acconto” per un totale di 15.000 (sempre per l’accusa), ma c’è chi avrebbe addirittura deciso di consegnare cifre più sostanziose – in un caso addirittura 38.000 – pur di assicurarsi un posto nella graduatoria per il Tfa. Acconti restituiti, però, se non si superava la preselettiva a chi «non riusciva a memorizzare le liste delle domande da cui sarebbero state sorteggiate quelle somministrate». A insospettire le Fiamme gialle, dopo una segnalazione confidenziale, anche alcuni versamenti ritenuti anomali notati sui conti correnti di alcuni dei coinvolti.
I coniugi Arduini, sottoposti a interrogatorio di garanzia venerdì della scorsa settimana, hanno subito respinto le accuse. Giovanni Arduini e Diletta Chiusaroli hanno spiegato nel dettaglio le modalità concorsuali, negando ogni coinvolgimento. Poi la richiesta di revoca della misura e – lunedì – la decisione del gip Casinelli: richieste non accolte per la necessità di preservare le esigenze cautelari. Per il gip alcuni passaggi delle intercettazioni telefoniche captate dalla Guardia di finanza risulterebbero inconferenti con quanto dichiarato dai professori nell’interrogatorio di garanzia. Validi, dunque, i gravi indizi ma anche le esigenze cautelari. Stessa valutazione per la posizione di Massimiliano Mignanelli, indagato a piede libero fino a giovedì mattina, quando è stata eseguita la misura dei domiciliari. Come i coniugi Arduini anche Mignanelli – che invece ha affrontato l’interrogatorio preventivo – aveva deciso di parlare, ribadendo di non aver commesso alcun atto contrario ai doveri d’ufficio. Ascoltati in quella stessa giornata pure cinque corsisti sottoposti sempre a interrogatorio preventivo: nei loro confronti, pur sussistendo i gravi indizi, il gip non ha applicato la misura di presentazione alla pg.
Ieri mattina la difesa dei coniugi Arduini, rappresentati dall’avvocato Invano Nardozi, ha discusso a lungo e con grande fermezza davanti ai giudici del Riesame, della sesta sezione. Il legale avrebbe sottolineato come sia stato speso il nome dei suoi assistiti, estranei alle accuse, in maniera illecita. Ha argomentato a lungo sulle esigenze cautelari e sui criteri di scelta della misura, sulla proporzionalità e sulla inadeguatezza della stessa. Sono stati affrontati aspetti tecnici relativi alle esigenze cautelari, ovvero il pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Proprio in merito a quest’ultimo, la difesa ha fatto anche rilevare come il presunto illecito (sempre tutto da dimostrare) potrebbe essere semmai circoscritto alle prove concorsuali e non già, ad esempio, a una normale attività didattica. Durante la discussione il legale avrebbe inoltre sottolineato come in tre anni e tre mesi di attività non sarebbe stata trovata alcuna intercettazione tra i professori Arduini e Baglione che riguarda il Tfa. Nessuna richiesta di riesame sui cellulari degli indagati: la copia forense, ha ribadito la difesa, sarà l’elemento principale per dimostrare la loro estraneità ai fatti.
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