Ecco gli strumenti per contestare le discrepanze e garantire che il valore assegnato rispecchi le reali modifiche apportate all’immobile.
L’Agenzia delle Entrate ha iniziato ufficialmente la verifica del Superbonus, concentrando l’attenzione sull’aggiornamento delle rendite catastali. L’intento è catalogare accuratamente il patrimonio immobiliare e scoprire eventuali anomalie che potrebbero influenzare il valore fiscale delle proprietà.
Entro il 2025, circa 500mila contribuenti saranno contattati tramite lettere di compliance, un metodo volto a promuovere la regolarizzazione delle situazioni catastali.
Importante: non tutti gli interventi saranno revisionati. Ad esempio, operazioni minori come il rifacimento di un tetto, non saranno soggette a controlli. Al contrario, interventi strutturali significativi come l’aumento di volumetria o il cambio di destinazione d’uso richiederanno una necessaria revisione catastale. Questo processo è essenziale per combattere le frodi associate al Superbonus e ad altri incentivi edilizi, in conformità con le disposizioni del Decreto Antifrode.
Si potrebbe trovare utile esaminare le direttive emerse da un’ordinanza della Corte di Cassazione.
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La disputa
La disputa analizzata dalla Cassazione coinvolgeva un proprietario che aveva segnalato un aumento della rendita catastale del suo immobile mediante la procedura Docfa (dichiarazione di valore catastale), a seguito di lavori di ristrutturazione e ampliamento.
L’Agenzia delle Entrate aveva poi modificato tale dichiarazione, sostenendo che l’aumento fosse sottovalutato e notando la presenza di una piscina. Il proprietario, d’altra parte, affermava che ciò identificato come piscina era in realtà un semplice bacino di raccolta d’acqua.
La divergenza ha portato il caso fino alla Corte di Cassazione, dove è stato esaminato il punto chiave: quali prove devono essere presentate dalle parti per attestare la correttezza o meno del nuovo calcolo?
Gli oneri probatori e le direttive della Cassazione
Nell’ordinanza 29732/2024, la Cassazione ha fornito alcune linee guida cruciali:
Onere della prova per l’Agenzia delle Entrate
Spetta all’Agenzia dimostrare con motivazioni adeguate la necessità della modifica della rendita catastale dichiarata. Questo è particolarmente rilevante quando il contribuente ha presentato una denuncia Docfa.
Secondo i giudici, la motivazione dell’avviso di accertamento deve essere conforme all’articolo 7 della Legge 212/2000, che richiede una descrizione chiara e dettagliata degli elementi su cui si basa l’accertamento.
Doveri del contribuente
Il contribuente deve dimostrare l’infondatezza della rettifica con prove concrete, come:
- confronti con proprietà simili nella stessa zona censuaria.
- documentazione tecnica e fotografica per confutare le affermazioni dell’Agenzia.
La mancanza di prove significative
Nel caso specifico, il contribuente non è riuscito a presentare prove adeguate per dimostrare che l’elemento individuato dall’Agenzia come piscina fosse realmente un semplice bacino di raccolta. La Cassazione ha considerato questa mancanza di prove decisiva per respingere l’appello del proprietario.
Come impugnare efficacemente una modifica della rendita catastale?
Seguendo le indicazioni della Cassazione, ecco alcuni consigli pratici per chi si trova in situazioni simili:
- Fornire prove dettagliate: fotografie, documenti tecnici, perizie e confronti con altre proprietà sono essenziali per supportare la propria posizione.
- Utilizzare accuratamente la procedura Docfa: una dichiarazione Docfa ben redatta, accompagnata dalla documentazione completa, può ridurre il rischio di contestazioni future.
- Esaminare le motivazioni degli atti dell’Agenzia: gli avvisi di modifica devono esplicitare chiaramente le ragioni dell’accertamento. In caso di motivazioni insufficienti, è possibile contestare l’atto.
Il ruolo dei geometri
Una recente circolare del Consiglio Nazionale dei Geometri (n. 428/2025) ha offerto importanti suggerimenti riguardo ai controlli iniziati dall’Agenzia delle Entrate sul Superbonus e sulla corretta gestione delle rendite catastali. L’obiettivo è assicurare che le variazioni catastali siano aggiornate dopo gli interventi edilizi incentivati.
I controlli, previsti dalla legge di Bilancio 2024, mirano a scoprire eventuali irregolarità, inviando lettere di compliance ai contribuenti per correggere omissioni. Per coloro che non hanno presentato la dichiarazione di variazione catastale (Docfa), è possibile regolarizzare la situazione pagando una multa ridotta di 172 euro per immobile.
Non si tratta di nuovi obblighi, ma di un richiamo al rispetto delle norme esistenti. I tecnici, in particolare i geometri, hanno un ruolo fondamentale nel garantire una corretta gestione catastale, assicurando che ogni modifica agli immobili sia documentata e conforme alle regolamentazioni. Il Consiglio enfatizza che la loro responsabilità comprende non solo il controllo della documentazione, ma anche il supporto ai contribuenti coinvolti.
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