a San Luca «l’intesa collusiva» su stadio e area mercatale

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«Hanno dimostrato di tradire sistematicamente» un territorio come quello del comune di San Luca, «noto per le sue risalenti criticità criminali, e dunque bisognoso di un rilancio pubblico all’insegna della massima trasparenza e legalità». Il riferimento è all’ex sindaco di San Luca Bruno Bartolo e all’ex assessore comunale all’Urbanistica Francesco Cosmo, in relazione all’indagine a seguito della quale è stata disposta l’applicazione delle misure cautelari a carico di sei persone. I due componenti dell’Amministrazione comunale del comune aspromontano sono finiti agli arresti domiciliari, mentre altre quattro persone sono state raggiunte dalla misura dell’obbligo di dimora.
La lente degli investigatori puntati sul modus operandi di gestione dello stadio di San Luca e dell’area mercatale del Santuario di Polsi, con le indagini condotte dai carabinieri sotto il coordinamento della Procura di Locri, hanno portato all’applicazione delle misure e ad individuare in totale 16 indagati. L’ordinanza dispone anche il sequestro preventivo dell’impianto sportivo comunale “Corrado Alvaro”.

«L’intesa collusiva» per l’area mercatale del Santuario di Polsi

Secondo l’accusa l’ex sindaco e l’ex assessore comunale – come spiegato nella nota diffusa a seguito dell’emissione delle misure cautelari – avrebbero intessuto una  «vera e propria intesa collusiva» con i commercianti presso l’Area Mercatale del Santuario di Polsi. Le indagini, svolte anche tramite intercettazioni audio e video, hanno preso spunto da alcuni controlli amministrativi nei confronti di esercizi commerciali effettuati nel settembre del 2022 in occasione della Fiera della Montagna, indetta dal Comune di San Luca. In particolare, l’ex assessore Cosmo, che era responsabile della procedura di assegnazione degli spazi pubblici destinati alla vendita di articoli religiosi, alimenti e bevande durante la tradizionale ricorrenza religiosa del mese di settembre, anche con il concorso dell’ex sindaco avrebbe – secondo l’accusa – ricorso alla «costituzione di atti falsi, rilasciato illegalmente (in totale carenza di istruttoria, di graduatorie e, finanche, in assenza delle istanze dei beneficiari), con elusione delle procedure previste dal bando di gara – indetto e volutamente mai portato a termine -, molti titoli autorizzativi al commercio, in favore di soggetti legati o contigui alla criminalità organizzata sanluchese, quasi tutti colpiti da sentenze di condanna passate in giudicato, oppure attinti da misure di prevenzione ed antimafia e che, proprio in ragione dei loro trascorsi, non avrebbero mai potuto ottenere legittimamente le concessioni».

La gestione dello stadio comunale

Le indagini hanno consentito di ricostruire anche come veniva gestito lo stadio comunale, attraverso una «intesa delittuosa, intercorsa tra i medesimi amministratori comunali e i dirigenti della società di calcio “A.S.D. San Luca 1961″, militante all’epoca dei fatti, nel campionato di calcio di serie D. Nella circostanza, le intercettazioni hanno permesso di ricostruire, in dettaglio, le varie fasi preparatorie e il suo successivo concretizzarsi, tra il mese di novembre 2023 e il gennaio 2024, dell’accordo fraudolento finalizzato a far ottenere in concessione alla “A.S.D. San Luca 1961” lo stadio comunale “C. Alvaro”, eludendo, anche in questo caso, le procedure previste dalla legge». Nello stesso frangente, Bartolo, «al fine di permettere alla squadra di allenarsi e di continuare a giocare il campionato alla presenza del proprio pubblico pagante, ha rilasciato illegittimamente, procurando alla predetta ADS un ingiusto vantaggio economico, diverse autorizzazioni, nella quali è stato attestato falsamente l’avvenuto riscontro dell’agibilità dell’impianto sportivo».

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Il ruolo di Bartolo e Cosmo

Bartolo e Cosmo – secondo quanto rileva l’accusa – «hanno dimostrato di tradire sistematicamente» un territorio noto per le criticità causate dalla pregnante presenza della criminalità organizzata, e dunque bisognoso di «un rilancio pubblico all’insegna della massima trasparenza e legalità». In relazione ai due si parla di «supina accondiscendenza» mostrata agli occupanti abusivi dei posteggi commerciali attorno al santuario di Polsi prima e ai rappresentanti dell’A.S.D. San Luca poi.

Dalle accuse al commissariamento bis del Comune

Le notizie delle indagini relative allo stadio e all’aria mercatale erano emerse nei mesi scorsi e avevano portato il 76enne, infermiere in pensione, alla decisione di non ricandidarsi alle elezioni comunali. Bartolo era stato eletto nel 2019 con la lista “San Luca ai sanluchesi”, con 1.263 voti, il 90% delle preferenze. «Non mi sono candidato perché non sono stato aiutato dallo Stato nel corso del mio quinquennio», aveva spiegato ex sindaco nel corso dell’incontro pubblico con la cittadinanza per fare il punto dei cinque anni alla guida del Comune. E in assenza di altri candidati il comune è stato affidato al commissario prefettizio in attesa della prossima tornata elettorale. 
A San Luca poi era arrivata la Commissione parlamentare antimafia guidata da Chiara Colosimo. Una visita nel corso della quale Colosimo aveva spiegato di «non poter partire dalle proposte del sindaco uscente» in quanto sarebbero state riscontrate troppe criticità: «dalla rete fognaria a quella idrica arrivando all’illuminazione fino a storie abbastanza surreali – ha affermato senza però sbilanciarsi troppo – che riguardano l’area mercatale davanti al santuario della Madonna di Polsi. Io – ha aggiunto – non posso non credere che nessuno si sia accorto di niente e che questo andasse bene». Una situazione di cui già si poteva capire la portata, poi confermata dall’annuncio dell’insediamento al Comune anche di una commissione d’accesso antimafia per accertare eventuali contatti dell’ex amministrazione con soggetti legati alla ‘ndrangheta. Un commissariamento bis. 

Le misure

Arresti domiciliari
Bartolo Bruno (cl. ’49)
Cosmo Francesco (cl. ’81)

Obbligo di dimora
Campolo Rocco Alberto (cl. ’74)
Costanzo Antonio (cl. ’73)
Giampaolo Salvatore Giuseppe (cl. ’81)
Rechichi Domenico (cl. ’70)

Gli altri indagati
Antonio Italiano, (cl. ’93)
Maria Umbrella, (cl. ’87)
Antonio Romeo, (cl. ’67)
Caterina Frascà, (cl. ’47)
Antonia Italiano, (cl. ’47)
Vanessa Antonella Pelle, (cl. ’91)
Salvatore Manglaviti, (cl. ’68)
Teresa Manglaviti, (cl. 2003)
Francesco Colarco, (cl. ’78)
A.S.D. San Luca, in persona del legale rappresentante pro tempore

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