CITTA’ SOSTENIBILI: PARCHI LINEARI E RESILIENTI CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

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Il futuro delle città si fa sempre più verde e i parchi non sono più ritagli tra quartieri e asfalto

L’urbanizzazione sta vivendo una trasformazione verde senza precedenti. I parchi urbani, una volta considerati semplici interruzioni tra quartieri e asfalto, stanno acquisendo un ruolo centrale nella vita delle città. Questi spazi verdi, che ora si estendono in modo lineare lungo strade e percorsi pedonali, offrono molto più che un semplice rifugio dalla frenesia urbana. Rappresentano il cuore pulsante delle attività ricreative e sportive, e soprattutto, diventano mete ideali per chi desidera immergersi in una vegetazione da sogno senza lasciare i confini cittadini.

In un’epoca in cui la sostenibilità e il benessere sono al centro delle politiche urbane, i parchi lineari si rivelano strumenti chiave per migliorare la qualità della vita dei cittadini, favorendo l’inclusione. Attraverso un design intelligente e un’attenta pianificazione, questi spazi verdi favoriscono non solo la salute fisica, ma anche quella mentale, offrendo opportunità per passeggiate rilassanti, jogging e altre attività all’aria aperta.

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I parchi lineari fungono da corridoi ecologici, promuovendo la biodiversità e creando habitat per numerose specie vegetali e animali. La presenza di questi spazi verdi contribuisce anche alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, aiutando a ridurre le temperature urbane e a migliorare la qualità dell’aria e la vita dei cittadini. I parchi lineari e resilienti sono progettati per adattarsi alle condizioni atmosferiche in continua evoluzione, contribuendo all’assorbimento dell’acqua piovana e alla riduzione delle isole di calore urbane.

I periodi di piogge intense e siccità prolungata aumentano sia il rischio di inondazioni che la difficoltà di gestire l’acqua piovana. In particolare, le aree urbane con superfici impermeabili e densamente popolate rischiano il sovraccarico dei sistemi fognari, che spesso combinano sia acque piovane che reflue. L’effetto di ciò può essere dannoso per l’ambiente, poiché acque ricche di inquinanti possono riversarsi nei corsi d’acqua locali. È in questo contesto che i parchi resilienti si presentano come una soluzione innovativa e multifunzionale. Questi inediti spazi verdi, progettati per resistere a inondazioni temporanee, servono come bacini di ritenzione dell’acqua piovana, ma funzionano anche come spazi relax e di socializzazione quando l’acqua non è presente. Al di là delle considerazioni ambientali, l’aspetto sociale della sostenibilità è cruciale. I parchi urbani fungono da hub comuni, promuovendo l’attività fisica, l’interazione sociale e il benessere mentale. L’integrazione del design inclusivo garantisce l’accessibilità per tutti i membri della comunità, favorendo un senso di appartenenza e unità.

Un pò di storia

Storicamente, il concetto di parchi resilienti ha avuto origine a Rotterdam, nei Paesi Bassi, una città con l’85% del territorio sotto il livello del mare. Qui, la gestione delle acque è particolarmente critica e l’uso di spazi di ritenzione, come il Watersquare Benthemplein, ha portato ad un incremento del 25% della capacità di gestione del deflusso dell’acqua.

A Montreal il Place des Fleurs-de-Macadam, è stato costruito come parte di un progetto pilota, trasformando una ex stazione di servizio in un parco urbano progettato per gestire efficacemente l’acqua piovana e offrendo al contempo un rifugio di pace per i pedoni. Il Place des Fleurs-de-Macadam ha anche un ruolo attivo nella raccolta dell’acqua piovana, filtrandola attraverso un sistema di basse tecnologie fitopercolanti, con l’obiettivo di garantire un’infiltrazione completa delle acque di deflusso. Dal suo debutto nel 2022, Place des Fleurs-de-Macadam ha avuto un grande successo, con i residenti che frequentano regolarmente il parco sia nei giorni di pioggia che durante le ondate di calore. Il successo di Place des Fleurs-de-Macadam ha stimolato l’interesse per i parchi resilienti in tutta la provincia, con progetti come Dickie-Moore Park e Howard Park che ne seguono l’esempio.

E in Italia?

Il nuovo waterfront di Trieste, definito “un parco di connessioni” e progettato da Atelier(s) Alfonso Femia con l’architetto Michelangelo Pugliese e lo studio Damiani Architettura, rappresenta una trasformazione esemplare. Si snoderà per tre chilometri dal centro alla zona mare Barcola, passando per il porto vecchio. Questo parco non sarà solo un’area verde, ma un collegamento tra storia, città e mare. Unendo il passato commerciale di Trieste al suo presente, sarà più esteso della High Line di New York e si suddividerà in due interventi: viale Monumentale e un tratto parallelo alla costa che collegherà Barcola al centro storico, attraversando i magazzini del porto vecchio. Questo progetto ambizioso mira a diventare un simbolo di trasformazione urbana e paesaggistica.

Il progetto mette la sostenibilità al centro, con efficienza energetica e riqualificazione urbana. Gli spazi favoriscono la socializzazione e l’attività fisica, collegando diverse aree della città. Cuore del progetto sono sei aree paesaggistiche: il canneto, il cretto fiorito, il giardino minerale, lo spacca pietre, le colline e i prati. Le stazioni della cabinovia segnano l’inizio e la fine di questo Parco Lineare.

Dal punto di vista ambientale, la sostituzione delle pavimentazioni impermeabili con superfici drenanti ridurrà l’effetto isola di calore, recuperando 30.000 m² di superficie drenante su un totale di 31.829 m². Verranno piantati 700 nuovi alberi e 13 varietà arboree autoctone, contribuendo ulteriormente alla sostenibilità del progetto. L’acqua gioca un ruolo centrale nel progetto, fungendo da elemento unificante. Una linea d’acqua corre parallela all’asse longitudinale, collegando undici vasche con chiuse e cascatelle per un totale di 2.450 m² di specchi d’acqua. Un sistema sotterraneo gestisce acque piovane, dell’acquedotto e di falda, con una rete di depositi e canalizzazioni per stoccare, recuperare, depurare e ricircolare l’acqua.

I percorsi pedonali e ciclabili si snoderanno attraverso punti strategici della città, creando spazi di incontro e aggregazione. Il parco offrirà una sequenza di paesaggi che riflette la storia e la geografia della città, diventando un luogo conviviale e sicuro e fungerà anche da vivaio per piante destinate agli spazi pubblici.

Conclusioni

Investire in parchi urbani sostenibili non solo produce benefici ambientali e sociali, ma si rivela anche economicamente vantaggioso. L’aumento del valore degli immobili, il rilancio delle economie locali attraverso il turismo e la riduzione dei costi sanitari grazie al miglioramento dei risultati in termini di salute pubblica contribuiscono alla sostenibilità finanziaria di tali progetti.

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La progettazione sostenibile dei parchi urbani è cruciale per affrontare i problemi ambientali delle città. Hermy (2011)* sottolinea l’importanza dell’adattamento alle condizioni locali, dell’uso di processi naturali e della gestione delle attività ricreative per mantenere ecosistemi diversi a lungo termine. Un parco urbano sostenibile preserva le risorse naturali, migliora l’habitat della fauna selvatica e risponde ai bisogni di svago delle persone. Inoltre, i parchi urbani riducono l’impronta di carbonio, migliorano la qualità dell’aria, riducono il deflusso delle acque piovane e promuovono la sostenibilità attraverso il coinvolgimento pubblico.

Tra le strategie per la pianificazione di un parco urbano sostenibile troviamo:

  • Infrastrutture verdi: miglioramento della resilienza ai cambiamenti climatici.
  • Luoghi per tutte le età: spazi socialmente inclusivi e accoglienti.
  • Connessioni pedonali e ciclabili: miglioramento della connettività e accessibilità.
  • Risparmio idrico ed energetico: pratiche di conservazione dell’acqua e dell’energia.
  • Gestione dei rifiuti: centri di riciclaggio e produzione di arredi urbani con materiali riciclati.
  • Agricoltura urbana: accesso a cibo fresco e promozione delle reti sociali.
  • Biodiversità: conservazione e miglioramento degli habitat naturali.
  • Educazione ambientale: miglioramento del legame dei residenti con la natura.
  • Manutenzione a lungo termine: gestione sostenibile e inclusiva.
  • Resilienza ai disastri: funzioni di emergenza in caso di calamità.

Queste strategie contribuiscono a creare un ambiente urbano più sostenibile e resiliente.

Il  futuro delle città non sarà più contrassegnato da grigie distese di cemento, ma da rigogliosi corridoi verdi che inviteranno i cittadini a riscoprire la bellezza della natura, proprio nel cuore delle metropoli.

*Hermy, M. (2011). Parchi paesaggistici e spazi aperti. In I. Douglas, D. Goode, M. Houck, R. Wang (a cura di), Il manuale Routledge di ecologia urbana (pp. 289-300). Routledge, Londra. https://doi.org/10.4324/9780203839263

Tratto da ViviGreen

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