Meloni, Trump, la nuova Nato. E la linea sottile del tradimento

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


La giornata del 20 gennaio 2025 sarà attentamente studiata, nel tempo, per capire cosa è avvenuto di profondo nella più grande democrazia del mondo, quella americana. Il discorso del presidente Trump indica una condizione nuova e straordinaria, il coagularsi delle forze del capitalismo oligarchico reazionario che guida, orienta, dispone di governi e di istituzioni in tutti i paesi, sia quelli di storia e tradizione democratica che quelli di tradizione autoritaria.

Questa concentrazione è utilizzata per creare un disordine economico e sociale permanente nel mondo, per destabilizzare le istituzioni soggette a controlli democratici, in sostanza per rompere la faticosa marcia, che dura da due secoli, per l’allargamento della partecipazione alla vita e alla costruzione degli stati moderni da parte di forze che in modo diverso avevano l’obiettivo di liberare l’uomo dallo sfruttamento dell’uomo.

Per questo progetto, viene utilizzato un uomo d’affari che spesso ha oltrepassato il codice penale ed è l’unico caso di un presidente Usa che si insedia avendo sulle spalle una condanna di un giudice penale.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Per farlo, Trump ha rotto non solo con la storia e la tradizione politica del suo paese, ma ha dovuto contrapporsi a tutta l’esperienza repubblicana e democratica statunitense. Per farlo, ha dovuto condannare tutte le amministrazioni precedenti, accusandole di avere portato gli Usa alla decadenza. Compresa la sua, quella che gli consentì di governare dal 2017 al 2021, e di porsi in una posizione di antagonismo tale che gli stessi moderati, dopo questo discorso hanno dovuto riconoscere che si è aperta un’era di nuove rivalità.

L’era dell’oro è dei conflitti

Cos’è la rivalità? È quando si sostituiscono le alleanze e i trattati, ed è molto pericoloso perché crea condizioni di conflitti non solo fra paesi ma nei paesi. Infatti quel discorso ha avuto immediati effetti fra i grandi protagonisti internazionali; e in Europa, dove già serviva allargare l’area delle decisioni sovranazionali, e ridurre al minimo quelle bilaterali.

Oggi, polverizzate le istituzioni sovranazionali, i paesi europei vorrebbero riappropriarsi di quasi tutte le materie per trattare bilateralmente la propria condizione di sopravvivenza.

Per compiere questa operazione Trump, che dispone solo del sostegno di quell’impresentabile coacervo del capitalismo oligarchico sovranazionale distruttivo e improduttivo, ha cercato una giustificazione plausibile. E ha scelto non forze di sostegno democratico ma la mano invisibile della mistica religiosa, della protezione di Dio. Dio lo assiste, lo tutela, devia il colpo fatale, lo salva. Lui dunque è figlio di Dio, e suo rappresentante.

Ora, mentre lui trova la giustificazione nella discendenza divina della sua funzione, non c’è argomento plausibile per coloro si adattano servilmente a questa interpretazione del futuro della storia, dell’età dell’oro in un solo paese, con la protezione divina e l’ostilità del mondo. Poche centinaia di milioni di persone dovrebbero essere felici sulla rapina delle risorse umane e materiali che oggi sostengono oltre 8 miliardi di persone nel mondo?

Non potrà reggere e non reggerà, negli Usa per primo. Negli stessi moderati, oltre l’offesa e la mortificazione di essere ammucchiati nell’area dei corrotti che avrebbero distrutto la funzione storica degli Usa, vi sarà una presa di coscienza del fatto che il bilateralismo non è in condizioni di sostenere lo sviluppo del mondo perché presuppone che ogni Stato abbia una forza autonoma capace di essere soggetto con pari dignità, come del resto ha chiesto Putin, per trattare in rapporti bilaterali.

Ma non è possibile, perché la mano di Dio c’è solo nelle preghiere, e la felicità in un solo paese non è la base di trattati bilaterali. Trump forse può chiedere a un paese di alzare o abbassare i prezzi delle proprie risorse, come vuol fare con l’Arabia Saudita sul petrolio, ma non può rendere funzionale le politiche economiche dei singoli stati agli interessi solo degli Usa. Peraltro è facile dire “non pagherete più il vostro benessere con i nostri soldi”: in realtà si trattava non del benessere altrui, ma di rendere grande e forte la guida degli Usa degli paesi alleati.

Chi controlla le basi Nato

Anche quando dice «dovete provvedere autonomamente per la vostra sicurezza», dice una cosa plausibile. Ma allora bisognerà regolare i rapporti esistenti. Cosa succede delle basi militari americane in Europa e in Italia, che sono anche basi nucleari? Sono ancora compatibili con il nostro ordinamento? Se sì, sono soggette a forme di controllo e funzionali a rispondere a una chiamata di necessità?

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

È un problema da chiarire subito. Che a sua volta pone un altro problema: come gestire la sicurezza di un’Europa che diventa meno atlantica e più europea, e che contemporaneamente deve riconvertire le strutture Nato in strutture della sicurezza europea. Questo, a sua volta, pone un ulteriore problema: i governi fedeli ai patti esistenti devo avere il titolo giuridico e politico ad essere gestori della nuova condizione.
Ma qui ci inoltriamo nel campo delicato della infedeltà istituzionale. Certo, è un problema solo politico, quando si tratta di un cauto allontanamento. Ma se diventasse azione operativa e di intelligenza con l’avversario che è avversario e conflittuale con il proprio paese e con le proprie alleanze, diventerebbe tradimento.

Fedeltà al paese e all’Ue

Stia attenta dunque la presidente Meloni a non superare la linea pericolosa che da una posizione incauta di avvicinamento simpatico nei confronti dello spregiudicato di Trump a un tralignamento che diventa assoggettamento alle oligarchie capitalistiche.

Lo ricorda il presidente della Repubblica Mattarella dicendo cose che aveva già detto in passato, ma che ha ripetuto dopo il discorso di Trump: nessun paese può illudersi di fare da sé, ogni paese che vuole fare da sé si condanna all’isolamento. E a rischi anche di ribellione di quella parte importante del paese che non vuole abbandonare la storia repubblicana che ci costò milioni di morti, mutilati, profughi, disagiati.

Non è un caso che nel giorno in cui si insediava Trump, il presidente della Repubblica ha voluto tributare un riconoscimento a Bettino Craxi e alla sua idea di politica estera dell’Italia, di come all’epoca l’Italia seppe stare in un’alleanza costruendo contemporaneamente autonomia democratica del paese e solide amicizie europee.

Il vero ruolo dei moderati

Ora c’è da svolgere il lavoro della ripresa dell’integrazione europea, della saldezza democratica del paese nostro, della rivalutazione dei principi fondativi della nostra Repubblica. Per questo occorre sbarazzarsi subito non di Giorgia Meloni come persona politica, ma del melonismo come malattia del sistema politico italiano, una malattia che sta penetrando nell’interno delle istituzioni.

E non è compito solo delle opposizione: è anche compito del moderatismo del centro storico dell’Italia, quel mondo metà regolato dai principi cattolici, metà da un liberalismo benevolo e talvolta disponibile transazioni non completamente onorevoli.

Il Parlamento imponga subito in una discussione: se il progetto distruttivo del capitalismo oligarchico degli Usa di Trump, un uomo d’affari, è un progetto compatibile con lo sviluppo democratico dell’Europa e dell’Italia. Meloni ha troppo giocato nel suo vagabondaggio turistico, girando per il mondo e illudendosi di essere regolatrice di fatti internazionali che non ha mai diretto né guidato ma sempre subìto in forma servile. In Europa l’epoca dei servi è finita.

Microcredito

per le aziende

 

I principi della nostra Costituzione ci hanno fatto grandi e hanno consentito di mantenere nel paese le condizioni di una resistenza democratica. Ma oggi siamo a un bivio: chi ne ha la forza costituzionale lo dica. E lo faccia, con i poteri che ha. Non ci si affidi più alla buona volontà ed all’efficacia delle parole: sono sordi, non vogliono capire. Bisognerà farglielo capire mandandoli a casa.

© Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito personale

Delibera veloce