Meyer, scontro Falchi-Carrai: “Ora si deve sostituire”. L’altro: “Ti pensavo amico”

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Cambia il nominativo di uno dei consiglieri – travolto dalle polemiche perché console onorario della Federazione russa – in seno al consiglio di indirizzo del Meyer e all’ombra del Cupolone si registra un botta e risposta asprissimo tra il sindaco di Sesto Fiorentino e membro della segreteria nazionale di Sinistra Italiana, Lorenzo Falchi (uno dei probabili candidati alle prossime elezioni in Regione) e il presidente della Fondazione, nonché console onorario di Israele, l’imprenditore Marco Carrai.

Attacca Falchi con una sortita sui social: “Grande indignazione aveva suscitato la nomina di Francesco Giani a causa del ruolo di console onorario della Federazione russa, cioè, di uno stato che da quasi tre anni ha invaso l’Ucraina, causando migliaia di morti anche tra la popolazione civile. Ora però manca un ulteriore passaggio fondamentale: la sostituzione alla guida della Fondazione Meyer del console di Israele Marco Carrai, rappresentante in Toscana dello Stato guidato da Netanyahu”.

“Uno Stato – scrive ancora il sindaco – che solo dal 7 ottobre 2023 e solo a Gaza ha ucciso almeno 17mila bambine e bambini con bombe, proiettili, fame e privazioni. Ha distrutto ospedali, lasciato morire neonati nelle culle termiche rimaste senza elettricità, cancellato intere città. Contro Netanyahu, come contro Putin, la Corte Penale Internazionale ha spiccato un mandato di cattura per crimini di guerra e crimini contro l’umanità” dice ancora Falchi, che si chiede: “Può permettersi la Toscana, terra di pace, questa contraddizione assurda e terribile? Possiamo permettere che l’autorevolezza del Meyer venga offuscata da questa imbarazzante commistione di ruoli?”.

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Poche ore e Carrai deroga al silenzio. “Alla vigilia della giornata della memoria il sindaco Falchi, che peraltro pensavo un amico, mi mette all’indice pubblicamente in quanto Console onorario di Israele in Toscana, come ’rappresentante dello Stato guidato da Netanyahu’. Ricordo che Israele è uno Stato democratico alleato dell’Italia di cui Falchi è uno dei 7904 rappresentanti dei Comuni italiani. Ricordo – prosegue – che le Nazioni Unite hanno riconosciuto al popolo ebraico, a Israele, una patria all’indomani della Shoah di cui proprio il 27 se ne ricorda la giornata della Memoria istituita con Legge dello Stato Italiano (forse con tutta questa ipocrisia sarebbe meglio sospenderne le celebrazioni perché ormai la memoria ha perso la sua funzione del mai più e sta riacquistando la funzione del quando ancora): la tragedia più atroce dell’umanità per la sistematica, scientifica e razionale distruzione di un popolo: quello ebraico. Ricordo che il 7 ottobre Israele e il popolo ebraico hanno rivissuto quella tragedia ad opera dell’associazione terroristica Hamas riconosciuta tale anche dall’Italia, di cui Falchi è uno dei rappresentanti delle istituzioni.

Ricordo a Falchi che tuttora Hamas ha nelle mani non ostaggi come vengono erroneamente chiamati (perché il 7 ottobre non era un atto di guerra) ma rapiti israeliani, e non solo che in base a un piano di tregua vengono rilasciati con il contagocce in cambio di criminali detenuti in galera e riconosciuti come tali da tribunali anche internazionali. Ricordo – prosegue – che l’Italia per voce del suo ministro degli esteri non applicherà il mandato della corte Penale internazionale nei confronti di Netanyahu, peraltro non un dittatore ma un premier eletto pro tempore democraticamente. Ricordo inoltre che i diplomatici rappresentano gli Stati in quanto tali. Ricordo inoltre al sindaco Falchi di giudicarmi dai risultati, e che nessuno mai potrà affermare che sono venuto meno ai miei compiti e doveri di Presidente della Fondazione Meyer nella raccolta fondi per le cure di tutti i bambini, e che mi sono fatto parte attiva per portare i bambini di Gaza ad essere curati a Firenze pagandone come fondazione le spese e che in tempi non sospetti ma già da Console onorario di Israele sono stato artefice della realizzazione della nuova Moschea di Firenze, come le cronache all’epoca dettero ben risalto e notizia; perché non sono una bestia come i terroristi di Hamas o di Hezbollah ma un uomo apprezzato come tale da tanti amici di fede islamica che sono fratelli nella Fede abramitica. Gli ricordo infine che mettendo all’indice le persone si isolano si lasciano sole e si possono mettere anche in pericolo.

Non ultimo ricordo a me stesso che non i social network ma il Cielo stellato sopra di me e la mia coscienza morale mi giudicheranno nel comportamento e nello sguardo rivolto al trascendente che trova in terra il suo riflesso, ancor più ora che sto passando una fase della vita dove le polemiche mi toccano poco perché altre cose molto più rilevanti mi toccano in modo indelebile e più profondo se mai fosse possibile”.



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