Amalfitano e De Santis studiano il primo periodo creativo del regista ferrarese, in un saggio che ripercorre il rapporto ancestrale tra il cineasta e la sua città
Il regista della borghesia, della incomunicabilità, dell’alienazione. Le etichette affibbiate nel tempo a Michelangelo Antonioni tendono a rappresentarlo come un artista raffinato e aristocratico, anche un po’ snob.
Mentre la fama del regista ferrarese non subisce appannamenti, come conferma il recente convegno alla Sorbona di Parigi, «Ripensare Antonioni: un’economia del sensibile», un libro prova invece a guardare oltre gli stereotipi che circondano l’autore de Il deserto rosso. A cui Ferrara ha dedicato dalla primavera dell’anno scorso un museo permanente nelle sale del rinascimentale Palazzo Massari.
Infinito Antonioni. Una ricerca rivoluzionaria sulle immagini (L’Asino d’oro), a cura di Elisabetta Amalfitano e Giusi De Santis, con interviste alla nipote Elisabetta, fondatrice dell’Associazione Michelangelo Antonioni, a Tiziana Appetito dell’Archivio storico di cinema Enrico Appetito, al regista Enrico Bellani e all’attrice e regista teatrale Daria Deflorian, prova a chiedersi chi sia il «vero» Antonioni.
Il crogiolo della formazione
Partendo da lontano, da Ferrara, la sua città natale, dove tutti lo chiamavano Nino, con i suoi segni rinascimentali e contadini, con l’arte, la nebbia e la pianura padana: «È qui che Michelangelo ha formato il proprio sguardo, immergendolo negli odori, nei profumi che emanavano dalle donne, di tutte le estrazioni sociali».
Già da piccolissimo Antonioni «inizia a studiare il violino e il pianoforte, si diverte a disegnare scenografie e a costruire con il cartone piccoli quartieri di città nei quali muove i personaggi della sua fantasia, comincia a dipingere, soprattutto ritratti, mescola il «sapore salato» dei bruscolini con le immagini dei film al cinema – a cui si appassiona moltissimo e che ha la fortuna di avere proprio di fronte a casa sua, in via Cortevecchia – e prende parte alla prima esperienza teatrale con i suoi amici».
Il cenacolo letterario, le esperienze e le scelte
Ventenne, bravo nel tennis, con gli amici Lanfranco Caretti e Giorgio Bassani danno vita a una sorta di cenacolo letterario. Si appassiona a De Chirico e ai metafisici, ma anche «il rapporto con le donne, il gioco dell’amore, dei trasalimenti e del desiderio è per lui un fondamentale veicolo di conoscenza, una sorta di lente d’ingrandimento sul mondo, soprattutto interiore».
Nelle oltre 250 pagine si dipana il ritratto di un uomo e di un artista in continuo rinnovamento, che «si sente lontano dagli ambienti perbenisti e da certi autoritarismi e se ne discosta con un istintivo rifiuto.
Ecco che allora decide di andare via dalla sua città natale e di iscriversi alla facoltà di Economia e Commercio a Bologna. Ancora una volta sceglie un percorso assai lontano dalle proprie attitudini artistiche, si laurea “obtorto collo” pur di potersi poi dedicare al suo vero interesse: fare film».
Monica Vitti, Roma, Camus, Carné e Morandi
L’originalità del suo sguardo, il legame con la pittura, l’impegno politico spesso sottovalutato, il suo essere un intellettuale antifascista dalla parte degli ultimi, il rapporto con la società del benessere e quello con la sua musa Monica Vitti: «Monica è incredibilmente mobile, ha un suo modo originale e personale di recitare… è anche molto bella».
E poi: «Monica soprattutto aveva stile, un’attrice così, con una professionalità straordinaria che poteva sostenere ruoli drammatici e ruoli comici… attirò immediatamente il mio interesse. E così abbiamo subito legato».
Da Bologna a Roma, l’amicizia con Gianni Puccini e Giuseppe De Santis, registi comunisti clandestini durante il fascismo, il lavoro come sceneggiatore con Rossellini, l’incontro con Albert Camus e Marcel Carné, la frequentazione con Giorgio Morandi. Il cinema di Antonioni resiste al trascorrere del tempo, restituendo il senso profondo di una perenne ricerca rivoluzionaria per scoprire il «big bang» delle immagini, come esse si formano e che cosa comunicano.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link