UISP – Bologna – Che futuro immagina l’Uisp? Le risposte dei Congressi territoriali

Che futuro immagina l’Uisp? Le risposte dei Congressi territoriali

La consapevolezza e la forza dello sport sociale e per tutti e l’importanza della parola “grazie”. Parla Tiziano Pesce e traccia un primo bilancio

Che futuro immagina l’Uisp? La domanda è gigantesca ma allo stesso precisa, per uno dei più grandi e ramificati corpi sociali nel nostro Paese e in Europa, l’Uisp appunto, con oltre un milione di soci e 12.500 associaszioni e società sportive affiliate. Una presenza capillare, tante voci dal territorio e  tante idee da tradursi in pratica. L’Uisp ha chiamato a raccolta tutti i suoi iscritti, praticanti e dirigenti sportivi, in una sorta di consultazione collettiva in vista del Congresso nazionale Uisp, che si terrà a Roma (Tivoli), dal 14 al 16 marzo.

Si sono appena conclusi i Congressi dei Comitati territoriali, che, vale la pena ricordare, sono 116; all’inizio di febbraio prenderanno il via quelli regionali, ad esclusione di quello dell’Uisp Calabria che si è già tenuto lo scorso 11 gennaio. Approfittiamo di questo “turno di riposo” per fare il punto con Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp.

Quali sono i temi che emergono di più?  

“E’ evidente una sempre maggiore consapevolezza della forza dello sport sociale e per tutti, della sua capacità nel saper costruire legami sociali, benessere, inclusione, educazione, partecipazione. Nei loro interventi i dirigenti dei Comitati Uisp, delle asd e delle società sportive affiliate, hanno dato espressione a questa matura consapevolezza e hanno immaginato una società che può essere migliorara partendo dallo sport, che è attività quotidiana ed entra nella vita di tutti i giorni attraverso la promozione del benessere e della salute, dei diritti e della parità di genere, dell’educazione alla coesione sociale e alla reciproca accoglienza. Il cui estremo bisogno è stato sottolineato dal presidente Mattarella nel suo discorso di tre giorni fa , in occasione della Giornata del Rispetto. Ecco, lo sport ha il potere di rendere concreto questo importantissimo valore. E l’Uisp ha il dono di ‘insegnare l’arte dello stare insieme’, come ci ha riconosciuto il cardinal Matteo Zuppi, presidente Cei, che è intervenuto in uno dei nostri Congressi territoriali. Un riconoscimento dell’importanza del ruolo dell’Uisp che abbiamo ricevuto dai molti sindaci, assessori, rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, delle reti associative e delle forze sociali, che hanno preso la parola durante i nostri Congressi territoriali”. 

“L’altra sottolineatura che vorrei fare è relativa alla parola ‘grazie’ che ho sentito rimbalzare in tutti i Congressi ai quali ho partecipato. Una parola importante, che esprime il senso di gratitudine reciproca che è alla base dello spirito associativo che si respira nei nostri Comitati, nel rapporto con le società sportive e con le persone con le quali veniamo a contatto. Mi hanno colpito molto le parole di una persona anziana che ci ringraziava per non averla fatta sentire sola nel periodo del Covid, quando tutti insieme ci siamo dati un gran daffare con attività a distanza, video, consulenze continue ai dirigenti dello sport di base. E anche le parole di due giovani genitori che ci hanno cominciato a conoscere grazie alle attività per il loro bambino”.

“La parola grazie ha tante facce, non una sola. Per questo voglio approfittare anch’io di questa occasione per rivolgere il mio grazie ai dirigenti Uisp, ai volontari, ai tanti amici, agli operatori e istruttori, ai dipendenti, ai collaboratori, che in queste settimane si stanno mettendo a disposizione per la riuscita dei nostri Congressi, che proseguiranno dall’inizio di febbraio con le fasi regionali. Un grazie enorme che estendo a tutti i delegati e alle delegate che stanno partecipando con entusiasmo e portando idee e proposte nei loro interventi. Altrettanta gratitudine esprimo nei confronti dei tanti ospiti che ci stanno onorando della loro presenza, rappresentanti del mondo politico e istituzionalie universitario, del terzo settore, del mondo delle professioni e del giornalismo”. 

Qual è il valore che l’Uisp attribuisce alla rappresentanza e alla partecipazione? 

“I nostri Congressi sono anche un’occasione per incontrarci e mischiarci, conoscere l’impegno trasversale di tutta l’Uisp e non solo quello per ogni singola attività sportiva. Sono occasioni per ascoltare testimonianze e proposte, ed anche critiche che ci servono per migliorare e crescere ancora. I congressi servono anche a mettere in evidenza esigenze nuove e problemi”. 

“Emerge una forte soggettività associativa, una voglia di partecipazione e  una legittima richiesta di protagonismo. Anche se continueremo ad utilizzare la modalità a distanza per altri tipi di riunioni, sottolineo con soddisfazione che tutti i Congressi territoriali Uisp si sono svolti in presenza, ci siamo riappropriati finalmente del valore della partecipazione attraverso il calore della presenza personale, l’incontro da vicino, la stretta di mano. L’Uisp nel corso della sua storia ha sempre attribuito un valore effettivo ai Congressi, come momento concreto di partecipazione, non soltanto simbolico e formale. Registro con orgoglio che insieme ad una convinta partecipazione c’è un notevole ricambio dei gruppi dirigenti, con l’ingresso di molte donne presidenti e consigliere e un buon numero di giovani”.

Tra ordinamento sportivo e terzo settore: questo percorso congressuale Uisp cade in una fase molto complessa e delicata. A che punto siamo? Che cosa chiedono le asd e società sportive di base?

“Stiamo vivendo una fase storica molto difficile a livello internazionale e questo si avverte da molti interventi. C’è incertezza per il futuro, non a caso abbiamo dedicato il nostro slogan istituzionale, che è poi diventato anche lo slogan per i Congressi, al tema della pace”.

“Anche per quanto riguarda il contesto che stiamo attraversando nel mondo sportivo e nel terzo settore siamo nel mezzo di una transizione, dovuta alle riforme complementari di terzo settore e sistema sportivo. Ne consegue una situazione spesso difficile e farraginosa per asd e società sportive, ma anche per i nostri Comitati, con molti adempimenti di tipo burocratico che appesantiscono il lavoro quotidiano dei dirigenti di base. L’allarme che arriva dal movimento sportivo sul territorio è quello di giungere presto ad una semplificazione e armonizzazione tra le varie normative. I Congressi Uisp hanno il compito di raccogliere e amplificare questo bisogno nei confronti delle istituzioni e della politica. L’Uisp chiede con forza di cancellare questa esagerata pressione che arriva su dirigenti di base e volontari, che hanno il compito primario e già molto oneroso di organizzare le attività sul territorio. Le regole, la trasparenza e le verifiche sono alla base del funzionamento di un ordinamento, l’Uisp lo chiede con coerenza da anni. Ma allo stesso tempo occorre snellire e armonizzare le direttive, a cominciare dall’unificazione dei Registri sportivi in un unico Registro, evitando pesantezze e doppioni inutili”.

“L’Uisp immagina un futuro in cui ci sia un pieno riconoscimento del valore sociale dello sport, sostegni effettivi al suo consolidamento come bene primario per il benessere dei cittadini di tutte le età. Abbiamo nuove sfide di fronte, sui temi dell’innovazione delle attività, dell’implementazione delle infrastrutture informatiche e digitali, del pieno riconoscimento del diritto allo sport, così come sancito dall’articolo 33 della Costituzione, che ho sentito giustamente richiamare in molti interventi. Quella è la cornice nella quale immaginiamo lo sport sociale e per tutti del futuro”. (a cura di Ivano Maiorella)

Fonte: Uisp Nazionale

pubblicato il: 27/01/2025 | visualizzato 6 volte