4+2, più scuole autorizzate e cresce l’offerta dei percorsi per il 2025/2026

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La Commissione ministeriale deputata a vagliare le candidature degli istituti tecnico-professionali per l’adozione del modello 4+2 ha concluso il suo lavoro per il prossimo anno scolastico, e i numeri parlano chiaro: le scuole autorizzate sono passate da 180 a 396 (+120%), mentre i percorsi offerti salgono da 225 a 628, con un balzo del 210%. Circa un quarto degli istituti tecnico-professionali italiani ha già scelto la nuova formula.

La riforma, entrata in vigore lo scorso agosto, si pone l’obiettivo di ammodernare la formazione tecnica e professionale, allineandola alle esigenze del mondo del lavoro e offrendo ai giovani maggiori opportunità di occupazione. Il modello 4+2, con il suo focus sulla specializzazione e sulle competenze pratiche, mira a creare figure professionali altamente qualificate e immediatamente spendibili nel mercato del lavoro.

L’interesse per la filiera 4+2 risulta particolarmente marcato nel Mezzogiorno, dove si punta a combattere dispersione scolastica e a favorire lo sviluppo economico. I dati complessivi però raccontano un’adesione corale da Nord a Sud, con alcune regioni che si confermano esempi di eccellenza grazie al radicamento di Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) e alla forte collaborazione con le aziende.

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Analizzando i dati pubblicati dal MIM, emerge un dato interessante: nel Nord la regione con il maggior numero di istituti scolastici e professionali e percorsi autorizzati negli anni scolastici 2024/2025 e 2025/2026 è la Lombardia (54 scuole e 69 percorsi), seguita dall’Emilia-Romagna (28 scuole e 54 percorsi). Nel Centro Italia, primo è il Lazio (33 istituti e 45 percorsi autorizzati) seguito dalla Toscana (14 e 18). Al Sud, la Campania conta 59 istituti e 93 percorsi autorizzati, la Puglia 51 e 88.

L’approvazione dei percorsi porta le scuole anche a ripensare i programmi, nell’ambito del più grande scopo di dare risposta, innovando l’offerta, ai bisogni del territorio. Un esempio? A Cremona, l’IIS Ghisleri ha sottoposto ad approvazione, con successo, un percorso con indirizzo in Data Science. Come spiegato da Gloria Grazioli, vicepreside del Ghisleri in un’intervista a LaProvincia, “come scuola superiore noi ci occuperemo del percorso dei quattro anni. Sarà necessario, e ci stiamo muovendo in questo senso, riscrivere i programmi in sinergia con le aziende, per fornire percorsi che diano realmente competenze spendibili nell’ambito dell’analisi dei dati. Abbiamo scelto questo profilo dopo aver studiato le necessità del nostro territorio e cosa oggi vanno ricercando le aziende. L’analisi dei dati è un aspetto imprescindibile per ogni tipo di attività, non solo imprenditoriale. La crescente importanza dei dati nelle decisioni strategiche, la domanda di analisti di dati continueranno a crescere. Si prevede infatti un’espansione nei settori emergenti come l’intelligenza artificiale, l’IoT e la cybersecurity, aprendo ulteriori possibilità per i professionisti del settore. In conclusione, la carriera dell’analista di dati offrirà sbocchi professionali vari e ben remunerati.

Come precisato dal ministro Valditara, alcune richieste di adesione non sono state accolte per motivi formali, a dimostrazione della necessità di garantire elevati standard qualitativi. “Questa riforma non è solo un cambio di metodo, ma un cambio di mentalità per l’intero sistema educativo italiano”, ha spiegato il ministro.

Allargata l’offerta, l’obiettivo, posto anche che i termini per iscrizioni sono stati prorogati, è sensibilizzare le famiglie, che non necessariamente sono al passo con quanto succede nel mondo della formazione italiana. Oltre alla piattaforma Unica, occhio anche agli appuntamenti sul territorio: in Abruzzo, ad esempio, l’assessorato all’Istruzione e dall’Ufficio scolastico regionale aveva provveduto a varare ben dieci appuntamenti (dal 20 al 28 gennaio) per illustrare la nuova proposta formativa/scolastica, a dimostrazione di una certa urgenza sul tema. Come ribadito infatti dall’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione Roberto Santangelo “la proposta formativa del 4+2 necessita di una esplicitazione più ampia possibile; per questo abbiamo scelto di incontrare le famiglie in quelle scuole che hanno scelto di attivare dal prossimo anno scolastico 2025/2026 il percorso quadriennale sperimentale. Per i prossimi inoltre sono previste altre iniziative informative e di sensibilizzazione.



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