Al fine di aiutare economicamente gli anziani che si trovano in speciali condizioni di svantaggio economico, il governo di Giorgia Meloni ha previsto in via sperimentale dal 2025 delle nuove misure assistenziali. Si tratta, nello specifico, della Prestazione universale Inps che prevede un’integrazione di 850 euro al mese all’indennità di accompagnamento prevista dall’articolo 1 della legge n.18 dell’11 febbraio 1980.
Al via dal 2 gennaio 2025, questa particolare tipologia di bonus anziani presenta dei requisiti molto stringenti, oltre a legare la concessione delle somme a specifici utilizzi.
Prestazione universale Inps
Così come previsto dal decreto legislativo n.29 del 15 marzo 2024, già ribattezzato Decreto anziani, dal 2 gennaio 2025 l’Inps riconosce una Prestazione universale che comporta l’assorbimento dell’indennità di accompagnamento (legge 18/1980) e delle prestazioni fornite dagli Ats, negli ambiti di propria competenza (articolo 1, comma 164, legge 234/2021).
Il contributo economico mensile previsto è di 850 euro – che va ad aggiungersi all’indennità di accompagnamento – ed è erogato per il sostenimento di specifiche spese. Lo scopo di questa misura, sperimentale per il biennio 2025/2026, è aiutare le persone anziane che presentano problematiche di salute e di natura economica e che, dunque, incontrano maggiori difficoltà nel sostenere le spese di cura e assistenza.
I requisiti della misura sono molto stringenti, con le stime di beneficiari che non superano le 25mila unità. La Prestazione universale viene infatti concessa solo a chi ha una specifico bisogno assistenziale definito gravissimo dall’Inps che, nella sua nota sull’argomento, ha precisato che la richiesta può essere avanzata soltanto solo da chi:
- ha almeno 80 anni di età anagrafica;
- ha un Isee non superiore a 6mila euro;
- un livello di bisogno assistenziale gravissimo, valutato agli atti dalla Commissione medico-legale dell’Inps, anche in base alle indicazioni fornite dalla Commissione Tecnico Scientifica;
- ha a titolarità dell’indennità di accompagnamento che, qualora sospesa, non consentirà di vedersi riconosciuta la prestazione.
Bonus anziani 2025, cifre e spese ammesse
Agli aventi diritto, con la Prestazione universale spetta l’erogazione di un assegno mensile del valore di 850 euro che andranno ad aggiungersi ai 531,76 dell’indennità di accompagnamento (totale di 1.381,76 euro al mese).
La somma erogata sotto forma di bonus non è tassabile e pignorabile, ma potrà essere utilizzata solo per specifiche spese, quali:
- la remunerazione del costo del lavoro di cura e assistenza che viene svolto da lavoratori domestici titolari di un rapporto conforme a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali del settore;
- l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza forniti da imprese e professionisti qualificati nel settore dell’assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle specifiche previsioni contenute nella programmazione integrata di livello regionale e locale.
Si specifica, inoltre, che le due modalità di spesa sono tra loro alternative.
Come fare domanda
La domanda per l’ottenimento della Prestazione universale deve essere presentata esclusivamente online tramite la pagina Decreto Anziani – Prestazione universale a partire dal 2 gennaio 2025. La richiesta può essere fatta sia personalmente che tramite i patronati.
Sono necessari i seguenti documenti:
- Dsu, la Dichiarazione sostitutiva unica, aggiornata per il calcolo del reddito e del patrimonio;
- certificazione del bisogno assistenziale gravissimo;
- documentazione relativa alla titolarità dell’indennità di accompagnamento.
L’Inps, ottenuta la richiesta, effettuerà una serie di controlli volti a verificare la veridicità di quanto dichiarato, con le analisi che perdureranno anche successivamente alla concessione della misura per controllare l’effettiva presenza dei requisiti, la regolarità dei contratti domestici e le prestazioni erogate dalle imprese specializzate. In presenza di riscontrate irregolarità, l’Istituto nazionale di previdenza sociale provvederà a revocare il bonus, lasciando tuttavia intatta l’indennità di accompagnamento.
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