Crisi domande Polizia Penitenziaria maschile e spot pubblicitario

La crisi delle domande di assunzione per i ruoli maschili della Polizia Penitenziaria e lo spot pubblicitario del DAP

Dopo il grande boom dei cinque anni precedenti, stiamo assistendo a una preoccupante crisi di vocazioni tra i giovani interessati ad arruolarsi nelle forze armate e/o di polizia.
In effetti, la crisi ha avuto inizio nelle forze armate, dove, dopo anni di candidature numerose, si sono aperti vasti vuoti di organico.
Va detto, per dovere di cronaca, che questa crisi, per il momento, non riguarda le donne, le quali continuano a partecipare in numero sufficiente ai bandi di concorso.

La diminuzione di domande riguarda tutti i Corpi

Tornando all’Esercito e alle forze armate in generale, è inevitabile che la scarsità di domande abbia ripercussioni anche sulle forze di polizia, considerando che, nei loro concorsi, la metà dei posti è riservata agli ex militari.
Tuttavia, la crisi di candidature riguarda direttamente anche le forze di polizia, che iniziano a registrare preoccupanti carenze nella copertura dei posti messi a concorso pubblico.

Le campagne arruolamenti nel Corpo degli Agenti di Custodia

Con un evidente richiamo ai corsi e ricorsi della storia, questa crisi mi ricorda il periodo a cavallo tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, quando le carenze di domande di arruolamento nel Corpo degli Agenti di Custodia avevano raggiunto proporzioni analoghe.
Anche allora, l’amministrazione penitenziaria (all’epoca denominata Direzione Generale per gli Istituti di Prevenzione e Pena) decise di lanciare una campagna pubblicitaria per incentivare gli arruolamenti. In assenza dei moderni mezzi di comunicazione di massa, la campagna si basò esclusivamente sull’affissione di manifesti all’interno degli autobus.

L’arrivo degli agenti ausiliari

Fortunatamente, in quel periodo ci vennero in aiuto gli agenti ausiliari, ovvero quei giovani che potevano scegliere di svolgere il servizio militare obbligatorio nelle forze dell’ordine anziché nelle forze armate. Questa possibilità portò all’arruolamento di diverse migliaia di agenti all’anno.
Soltanto la Scuola di Cassino, ottenuta in prestito dall’Esercito, formava tre corsi di neo-agenti all’anno, ciascuno composto da 1.200 unità.

Le campagne promozionali delle altre forze di polizia

I comandi generali delle altre forze di polizia hanno già da tempo adottato contromisure, lanciando campagne promozionali su tutti i media disponibili: TV, giornali e social network.
Di conseguenza, i social media si sono riempiti di filmati promozionali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, i cui uomini in uniforme hanno monopolizzato piattaforme come TikTok, Instagram, Facebook e YouTube, senza contare la loro presenza in film e serie TV.
Una strategia simile ha inevitabilmente ridotto l’appeal della Polizia Penitenziaria rispetto agli altri corpi, che agli occhi dell’opinione pubblica appaiono quasi come supereroi, al pari degli Avengers o degli X-Men.

Finalmente arrivano anche i nostri spot

In un contesto del genere, ho accolto con grande entusiasmo lo sforzo appena compiuto dal DAP nel divulgare un video promozionale relativo al prossimo concorso per 3.246 posti di agente della Polizia Penitenziaria.
Finalmente, anche la nostra uniforme blu notte e argento compare sui video visualizzati su smartphone, tablet e computer.
Sono convinto che questa sia la strada giusta.
Considerato che il target di riferimento è composto prevalentemente dai millennials e dalle generazioni digitali, il modo migliore per raggiungerli è senza dubbio quello di utilizzare immagini, video e post sui social media.

Il SAPPe sempre in prima linea nella promozione dell’immagine del Corpo

Per quanto ci riguarda, come SAPPe, continueremo a contribuire nel miglior modo possibile alla promozione dell’immagine del Corpo attraverso i nostri canali di comunicazione.
Non abbiamo esitato un attimo a rilanciare il video promozionale dell’amministrazione sul nostro sito web, sul nostro canale YouTube e sulle nostre pagine Facebook e Instagram.
Il nostro auspicio è che l’amministrazione prosegua con determinazione su questa strada, curando sempre più e sempre meglio l’immagine dei Baschi Azzurri.

Superare il vecchio stereotipo del secondino

È indispensabile una campagna promozionale che superi lo stereotipo del vecchio secondino che si limita ad aprire e chiudere cancelli, un’immagine ormai obsoleta.
Oggi è necessario valorizzare la figura del poliziotto penitenziario come un professionista che, anche all’interno delle sezioni detentive, è supportato da moderne tecnologie come aperture automatiche, videosorveglianza e sale regia.

Le specializzazioni della Polizia Penitenziaria

Inoltre, è fondamentale far conoscere tutti gli altri compiti, incarichi, specialità e specializzazioni della Polizia Penitenziaria. Dalla traduzione e piantonamento ai reparti cinofili, dai nuclei di polizia giudiziaria ai servizi all’estero, dai Gruppi di Intervento Rapido al Gruppo Operativo Mobile, dai Nuclei Investigativi centrali e regionali ai servizi di scorta e tutela, fino alle centrali operative, al servizio navale, alla Banda Musicale e ai gruppi sportivi.

Restituire l’Ufficio Stampa alla Polizia Penitenziaria

In definitiva, la Polizia Penitenziaria ha tutte le qualità e le competenze per competere con gli altri corpi dello Stato, e i suoi uomini e le sue donne non hanno nulla da invidiare ai colleghi del comparto sicurezza.
Noi ne siamo pienamente consapevoli. Ora dobbiamo solo farlo sapere all’opinione pubblica.
Forse è arrivato il momento di restituire alla Polizia Penitenziaria quell’Ufficio Stampa, sottratto in passato da un ministro sprovveduto e dal suo famigerato capo ufficio stampa.

Giovanni Battista de Blasis

Guarda il video dello spot promozionale

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