“Sul futuro della città dai banchi della maggioranza solo lagna e silenzio”

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Dai banchi di maggioranza solo la “lagna” per la mole di lavoro, ma nessun intervento per entrare nel merito degli emendamenti presentati dalle opposizioni. Un silenzio caduto sulla “qualità”.

È quello che in aula e ora anche tramite una nota stampa, sostiene da giorni la consigliera comunale Simona Barba (Avs-Radici in Comune) a margine di una lunghissima sessione di bilancio giunta, con la seduta del 30 gennaio in cui ci si aspetta l’approvazione della prima delibera e cioè quella con dup (documento unico di programmazione), piano delle alienazioni e piano triennale delle opere pubbliche prima di avviare la discussione sul bilancio vero e proprio, alla 14esima seduta.

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Un richiamo alla partecipazione che, lamenta, non ci sarebbe stata da parte della maggioranza che ha sostanzialmente cassato tutti i 156 emendamenti presentati al dup dal centrosinistra, che si è anche tradotto durante le sedute a Palazzo di Città, in un intervento del consigliere FdI Roberto Carota che ha parlato di “lezioni di vita” non richieste da parte della collega d’opposizione.

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Resta però Barba però il fatto che durante le tante sedute di consiglio la maggioranza si sarebbe solo lamentata della mole di lavoro: “è l’unico pensiero che ha praticamente espresso lagnandosi del nostro lavoro importante e puntuale, mentre non sono mai entrati nella qualità di quanto abbiamo scritto e presentato”.

Una lamentela cui si sarebbe accompagnato il silenzio degli esponenti dell’amministrazione Masci “rimasti silenziosi ogni volta che si è parlato di qualità: la qualità è una responsabilità di chi amministra eppure sembra che a questa maggioranza interessi solo come allocare i vari milioni di euro senza entrare nell’analisi della tipologia utilizzata, di come raggiungere la qualità negli interventi individuando gli obiettivi. Questo stiamo provando a fare invece con i nostri interventi. Per questo siamo qui da 14 giorni”, afferma.

“La città di Pescara in questi anni ha visto innumerevoli interventi che hanno stravolto la città, ma sempre si è visto come la scarsezza di qualità e di controllo progettuale, contornata da approssimazioni e frammentarietà, ha creato disastri”, incalza riferendosi alle battaglie combattute con le associazioni come Radici in Comune di cui è componente e con i comitati cittadini. Tutte realtà con cui “da tempo lavoriamo in questo ambito e denunciamo i tanti errori”.

“Lo vediamo oggi sull’area chiamata Waterfront appena realizzata, su viale Primo Vere, viale Marconi, i vari asili su aree verdi. Si tocca con mano la mancanza di qualità della stessa piazza Sacro Cuore e di altri interventi: via Andrea Doria, area di risulta e così via”, precisa riferendosi ad alcuni dei progetti fortemente contestati negli ultimi anni da chi siede dall’altra parte degli scranni in sala consiliare. “Non esistono veri piani di rigenerazione per la periferia, per la coesione sociale, per il potenziamento delle realtà culturali”, chiosa Barba.

“L’obiettivo non è spendere i soldi, l’obiettivo è come spendere i soldi e definire un raggio di azione stretto, ponendo alla base l’obiettivo individuato che ci si vuole prefiggere.n Eppure la maggioranza consiliare, tranne qualche eccezione, è rimasta in silenzio, pesando solo la quantità dei finanziamenti, e nel nostro caso, la quantità degli emendamenti”, ribadisce la consigliera Avs-Radici in Comune.

“Gli emendamenti di questi giorni hanno portato invece avanti tutto ciò che potrebbe aprire a nuovi ragionamenti, a un miglior e più efficace investimento dei denari pubblici per il bene comune di tutta la comunità”, torna a ribadire rimarcando ancora una volta che il confronto di fatto non ci sarebbe stato.

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“Sono riusciti a dirci solo questo: c’è una strana bilancia cieca, che non pesa le idee, bisogna solo mettere i soldi nelle caselle. Se un progetto sbagliato su Fosso Grande peggiorerà la situazione; se buttiamo soldi sulle scogliere inutili solo perché esistono schede di Progetto antiche dentro la regione Abruzzo; se buttiamo più di 1 milione di euro a rifare recinzioni che potrebbero essere abbattute invece che pensare veramente alla forestazione; se alieniamo in nostri beni senza un perché; se la sicurezza stradale viene annegata in una generica manutenzione stradale, se quindi l’approccio è quello genericamente del fare senza sapere cosa e perché, allora questi investimenti – conclude Barba, in assenza di gestione e di una chiara visione coerente, potrebbero addirittura peggiorare la nostra vivibilità, come purtroppo è già avvenuto nel passato”.



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