Margarita Kanyana è una donna congolese, scappata dalla Repubblica Democratica del Congo con i figli e il padre nel 2009, quando aveva solo 18 anni. Ha trovato inizialmente rifugio a Kampala, dove vendeva pesce fritto con un’amica. “Quando la mia amica si è trasferita in Canada – spiega – non potevo più permettermi economicamente la vita in città. Ho quindi chiesto di essere trasferita nel campo di Kyangwali,”.
Una volta arrivata nell’insediamento, situato nell’Uganda occidentale, Margarita ha ricevuto un piccolo appezzamento di terra nel villaggio di Kasonga, una tenda, un secchio, coperte, un falcetto e viveri. Per quasi 13 anni Margarita ha provato diverse strade per riuscire a mantenersi e a mantenere la sua famiglia: dall’avvio di attività generatrici di reddito nel campo all’attività di domestica nella capitale. Disperata, Margarita ha iniziato a prostituirsi e a fare uso di droghe.
A luglio 2023, la sua famiglia è stata inserita nel progetto SMILES (Sustainable Market Inclusive Livelihood Pathways to Self-Reliance), grazie al quale Margarita Kanyana ha ricevuto un accompagnamento personalizzato. Il progetto, che ha come scopo accompagnare persone vulnerabili fuori dalla povertà estrema, prevede che ogni famiglia venga seguita da personale qualificato, un “coach”.
“Le sessioni di coaching mi hanno riportato alla ragione, il coach non solo mi ha detto di cambiare vita, ma che potevo trovare una strada per essere autonoma e sostenere la mia famiglia, senza dipendere dagli aiuti. Ciò che guadagnavo, infatti, serviva solo per droga e alcool, non potevo davvero immaginare di vivere senza gli aiuti umanitari. Ho partecipato a incontri su genitorialità, sviluppo dei bambini, nutrizione. E anche su come ritrovare la fiducia in me stessa. Sono stata guidata anche a fare un test per l’HIV, risultato negativo fortunatamente. Ho poi partecipato a una formazione per avviare un’attività: gestione del risparmio, agricoltura e gestione d’impresa”.
Grazie al sostegno economico del progetto, Margarita ha potuto acquistare venti galline, due maiali e affittare un terreno per coltivare fagioli e mais, sia per consumo sia per venderli. Margarita ha anche investito una sovvenzione una tantum di 825.000 UGX (217 euro) in un’attività di vendita di abiti di seconda mano al mercato di Kagoma nell’insediamento. Ora guadagna almeno 100.000 UGX (26 euro) ogni due giorni di mercato, quanto le serve per provvedere alla famiglia, incluse le spese scolastiche dei figli. Riesce anche a mettere via dei risparmi attraverso due gruppi di risparmio, di cui uno avviato dal progetto SMILES
“Ho preso un prestito di 200.000 UGX (53 euro) dal gruppo di risparmio del progetto. Ho usato 150.000 UGX (40 euro) per imparare a realizzare artigianato come collane, borse, orecchini e braccialetti, che ora vendo. Il resto lo ho speso per i bisogni quotidiani.”
“Il mio obiettivo è trovare un punto vendita fisso per integrare la vendita degli abiti con l’artigianato e diversificare le fonti di reddito,” spiega Margarita. Ha anche in programma di costruire un pollaio, recintare la casa per sicurezza, installare elettricità e continuare a partecipare alle attività del progetto per acquisire nuove competenze.
Il progetto SMILES
Il progetto Sustainable Market Inclusive Livelihood Pathways to Self-Reliance (SMILES), finanziato dalla IKEA Foundation, è un’iniziativa quinquennale (novembre 2022 – ottobre 2027) che coinvolge 14.000 famiglie vulnerabili, sia rifugiati che membri della comunità ospitante, per un totale di 70.000 persone negli insediamenti di Kyaka II e Kyangwali, Uganda occidentale.
Il progetto integra un modello di “graduation” e un approccio di sviluppo dei sistemi di mercato, con focus su mezzi di sussistenza, agricoltura, sicurezza alimentare, protezione, energia e ambiente. Viene implementato da AVSI in collaborazione con UNHCR, l’Ufficio del Primo Ministro e un consorzio di partner tra cui Innovations for Poverty Action, Makerere University Kampala e DAI Global LLC.
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