“Coltiviamo agricoltura sociale” 2025 è coltivare l’umanità

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Il bando “Coltiviamo agricoltura sociale” 2025 premia con 40mila euro e una borsa di studio ciascuno i tre progetti vincitori, e con 20mila euro una cooperativa sociale che si occupa della gestione e riqualificazione del verde pubblico

Il gruppo dei vincitori (Foto Confagricoltura)

“Coltiviamo agricoltura sociale” è coltivare l’umanità

Assegnati i premi ai vincitori del bando “Coltiviamo agricoltura sociale” lanciato da Confagricoltura, Senior l’Età della Saggezza Onlus e Reale Foundation in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.

Il progetto ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

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Il riconoscimento istituzionale dell’agricoltura sociale

Sono passati dieci anni da quando è stata approvata la legge 141/2015 sull’agricoltura sociale. Dopo aver avuto il riconoscimento istituzionale, da allora si sono aperti nuovi sbocchi per il settore.

Come ha commentato Marco Berardo Di Stefano, presidente della Rete Fattorie Sociali, «con quella legge ha iniziato a germogliare il seme dell’agricoltura sociale. Questo decennale sia quindi un momento di ripartenza, e la politica riconosca l’impatto positivo dell’agricoltura sociale».

La semplificazione è doverosa: «I buoni risultati devono diventare la regola, non casi fortunati dovuti all’impegno di persone illuminate».

L’agricoltura sociale cerca anche di dare una risposta ai timori delle famiglie sul “dopo di noi”: è una speranza di occupazione che prospetta un futuro migliore.

Non è un modello astrattamente caritatevole

“Coltiviamo agricoltura sociale” è coltivare l’umanità, ha affermato Andrea De Dominicis (LUMSA). Qual è il suo senso più profondo? Restituire dignità alle persone più fragili attraverso il lavoro. Ma, contemporaneamente, portare benefici ambientali ai territori e vantaggi sociali alle comunità promuovendo un sistema imprenditoriale con una dimensione etica.

«Confagricoltura è impegnata da tempo sul fronte dell’agricoltura sociale perché crede nel valore delle persone, e con l’agricoltura sociale si ha la sensazione di cambiare in meglio la loro vita», ha spiegato a “Rinnovabili” Anna Maria Barrile, direttore generale di Confagricoltura.

«È sbagliato pensarla come un modello astrattamente caritatevole: questo modello agricolo fa concretamente bene alla salute delle persone, dell’ambiente e del territorio.

“Coltiviamo agricoltura sociale” ha un approccio particolare: evidenzia la nostra volontà di superare le barriere e il concetto di disabilità come limite per valorizzare le capacità delle persone con diversi tipi di fragilità.

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Inoltre, come confermano le storie dei premiati, è anche un modello replicabile di sostenibilità ambientale».

“Coltiviamo agricoltura sociale” 2025, buone pratiche che possono fare da traino in Europa

Molti sono i vantaggi dell’agricoltura sociale. Come ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, «le imprese devono aumentare il numero dei progetti di inclusione sociale: se da un lato il disagio si può trasformare in uno stimolo, dall’altro le nostre buone pratiche possono trainare esperienze analoghe nell’Unione Europea».

L’agricoltura sociale crea lavoro. Ha spiegato Di Stefano che una ricerca dell’Università di Roma Tor Vergata ha rilevato la disponibilità dei consumatori ad acquistare prodotti da agricoltura sociale: quindi è importante comunicarne il valore e bisognerebbe introdurre un marchio di riconoscimento.

Il verde fa bene alla salute, ha sottolineato Angelo Santori, presidente di Senior L’Età della Saggezza Onlus, citando gli ottimi risultati ottenuti con i pazienti oncologici dell’Ospedale Agostino Gemelli di Roma.

Inoltre, l’agricoltura sociale rappresenta un valido argine allo spopolamento delle aree interne.

Perché investire in agricoltura sociale?

Abbiamo chiesto a Luca Rossin di Reale Foundation perché vale la pena investire in agricoltura sociale. «Con Confagricoltura condividiamo la volontà di promuovere un’economia più sostenibile ed equa.

L’agricoltura sociale premia due aspetti fondamentali: sia l’inclusione economica di persone svantaggiate sia la protezione dell’ambiente.

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Le imprese agricole sociali sono forse le più complete: attraverso attività agricole standard producono prodotti che vengono immessi nel mercato per trasformare la vita di tutte le persone, non solo di quelle svantaggiate.

In futuro investiremo su tecnologie legate all’idrocoltura. Stiamo lavorando con il Politecnico di Milano a un progetto sulla vite, che assorbe CO2 e non ne rilascia. Pensiamo ad esempio ad attività di team building mettendo le viti nelle terrazze dei palazzi nelle città ha una doppia ambizione: abbattere CO2 mettendo il verde nelle città e fare attività sociale».

I premiati del 2025

In questi anni, il bando ha finanziato 600 progetti e assegnato più di 1 milione di euro.

“Coltiviamo agricoltura sociale” 2025 assegna 40mila euro e una borsa di studio ciascuno per il Master di Agricoltura Sociale nell’Università di Roma Tor Vergata a:

  • W.A.L.L. Società Cooperativa Sociale di Potenza
  • Casa Wallace di Alessandria
  • Azienda Agricola e Agrituristica Ca’ dell’Agata e Fattoria Didattica di Vicenza

Inoltre, un premio speciale di 20mila euro per le cooperative sociali che si occupano della gestione e riqualificazione del verde pubblico a:

  • Centro Storico Soc. Coop. Sociale di Roma

I progetti

W.A.L.L. Società Cooperativa Sociale di Potenza per il progetto Amici di PIUMA (donne fragili e disabili)

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Il progetto promuove l’inserimento lavorativo di donne, giovani e adulti con fragilità, in un allevamento avicolo. L’obiettivo è creare un ambiente di lavoro inclusivo e strutturato, in cui i partecipanti possano sviluppare competenze pratiche, migliorare l’autonomia e gestire in modo indipendente le attività quotidiane legate all’allevamento.

Con il supporto di CREA, Università della Basilicata e la Rete di Imprese Basilicata in Guscio, il progetto mira a collocare i prodotti avicoli in mercati di nicchia, garantendo alti standard qualitativi e favorendo la riscoperta dell’autosufficienza lavorativa.

Azienda Agricola e Agrituristica Ca’ dell’Agata e Fattoria Didattica di Vicenza per il progetto Ortoterapia in Fattoria (anziani malati di Alzheimer)

Un progetto innovativo per persone con un decadimento cognitivo precoce in fase iniziale (under 75). Promosso da quattro aziende agricole e dalle quattro associazioni Alzheimer del vicentino, offre alle famiglie della provincia di Vicenza attività di ortoterapia che stimolano le abilità cognitive, l’autonomia ed il benessere. Con volontari formati e la supervisione di professionisti psicologi, i partecipanti migliorano l’umore e rallentano il decadimento cognitivo, mentre le famiglie trovano sollievo e supporto.


Casa Wallace per il progetto Le Colline solidali del Monferrato ad Alessandria (giovani disabili e donne con figli minori in Comunità)

Nelle colline del Monferrato l’alleanza tra un’azienda agricola visionaria e cooperative sociali poe al centro le fasce sociali deboli: giovani disabili, giovani mamme in difficoltà. Da queste energie e talenti da valorizzare nasce una crema di nocciole Piemonte di qualità superiore, da proporre ad un mercato sempre più attento alle scelte responsabili, ai piccoli cambiamenti resi possibili da una semplice scelta di acquisto.

Centro Storico Soc.Coop. Sociale per il progetto La Natura Cura-Cura la Natura a Roma (persone con disagio sociale e immigrati all’interno di Villa Glori)

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Il progetto mira a formare professionisti attraverso un approccio pratico e teorico alla gestione del verde pubblico. Offre formazione su botanica, agronomia e meccanica, promuovendo l’interazione sociale e l’attività fisica all’aperto. Gli obiettivi includono lo sviluppo delle capacità decisionali, creando un ambiente di lavoro che non solo arricchisce le competenze professionali, ma contribuisce anche al benessere collettivo.



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