Sassari. Il Consiglio di amministrazione del Banco di Sardegna ha nominato Mauro Maschio nuovo direttore generale dell’istituto di credito. Maschio succede a Giuseppe Cuccurese, attuale direttore generale e consigliere, che andrà in pensione dopo quasi 13 anni di servizio.
«Al direttore Cuccurese – commenta il presidente del Banco, Gianfranco Farre – va tutto il nostro ringraziamento per il significativo contributo offerto in questi anni per la crescita della banca e per i considerevoli risultati raggiunti. Diamo il benvenuto al nuovo direttore generale Mauro Maschio, già operativo dal novembre 2024 come vicedirettore generale. Mauro Maschio ha ricoperto numerosi ruoli di vertice nel Gruppo UniCredit, sia in Italia sia all’estero, e vanta una importante e diversificata esperienza in ambito Retail, Corporate, Private e Digital Transformation».
Nella stessa seduta di oggi, 31 gennaio, il Consiglio di amministrazione del Banco di Sardegna ha esaminato e approvato i risultati preliminari al 31 dicembre 2024.
Utile lordo a 305,9 milioni, in linea su base ordinaria con il 2023 e influenzato positivamente dalla plusvalenza di 105,7 milioni per la cessione della partecipazione in Bibanca. Utile netto a 239,3 milioni, dopo aver scontato imposte per 66,6 milioni. Primo margine a 494,4 milioni, con il margine d’interesse in crescita a 306 milioni (+0,5%) e commissioni nette a 188,5 milioni (-5%). Oneri operativi a 260,7 milioni, in flessione del 4,9%, con i costi del personale a 160,5 milioni (-7,2%) e altre spese amministrative a 86,2 milioni (-2,5%). Cost-income ratio operativo al 46,3%, al netto di oneri non ricorrenti[i]. Rettifiche nette su finanziamenti a 37,9 milioni (-4,2%), in presenza di un ulteriore calo delle sofferenze, pressoché azzerate. Qualità del credito su livelli di eccellenza, con un NPE Ratio Lordo e Netto rispettivamente all’1,91% e allo 0,96%. Tasso di copertura dei crediti deteriorati in aumento al 50,5% e costo del credito in riduzione a 54 b.p.; default ratio stabile allo 0,8%. Solidità patrimoniale che si conferma in ulteriore rafforzamento, con un CET1 ratio al 28%, tra i più elevati del sistema e largamente superiore ai requisiti normativi. Finanziamenti netti a clientela in crescita a 7,1 miliardi (+2,2%), con nuovi mutui casa erogati nell’anno per oltre mezzo miliardo. Raccolta complessiva che sale a 19,7 miliardi (+7,1%), con la raccolta diretta a 12,1 miliardi, la gestita a 3,8 miliardi, i titoli a custodia a 2,7 miliardi e l’assicurativa a oltre 1 miliardo. Proposta di distribuzione di dividendi: euro 1,708 per ogni azione privilegiata ed euro 1,424 alle azioni ordinarie, con un payout ratio del 31,76% pari a 75,9 milioni e destinazioni a riserve per 163,4 milioni.
«L’esercizio 2024, al netto della plusvalenza derivante dalla cessione della partecipazione in Bibanca – spiega il presidente Gianfranco Farre –, si conferma in continuità con gli ottimi risultati del 2023 e costituisce la base per proseguire il percorso di crescita sostenibile intrapreso negli ultimi anni. Alla realizzazione di un utile netto di 239 milioni corrisponde un notevole rafforzamento della solidità patrimoniale e il miglioramento degli indicatori di efficienza: sul fronte della qualità del credito, sono state pressoché azzerate le sofferenze e raggiunto un NPE ratio lordo e netto rispettivamente dell’1,91% e dello 0,96%, tra i più bassi del sistema; il cost-income operativo si è attestato al 46,3%, il CET1 è salito al 28%. Lo stock dei finanziamenti alla clientela è aumentato del 2,2% a 7,1 miliardi e la raccolta complessiva ha raggiunto i 19,7 miliardi (+7,1%), con la diretta pervenuta a 12,1 miliardi, a conferma dell’importante ruolo del Banco a supporto del Territorio e della grande fiducia da parte dei nostri clienti. Questi risultati sono stati raggiunti anche grazie al costante e appassionato impegno di tutto il Personale. Continuiamo a investire in un pluriennale piano di formazione e valorizzazione dei talenti, riconoscendo l’importanza di sviluppare le competenze e le capacità di ciascuno. Il Banco si distingue per la sua solidità, efficienza e sostenibilità, mantenendo un impegno costante nel promuovere lo sviluppo economico e sociale della Sardegna».
[i] Il cost income ratio è esposto al netto dell’onere straordinario di 21,6 milioni relativo alla manovra di ottimizzazione degli organici. Comprendendo anche tale costo, il cost income perviene al 50,4% (51,5% nel 2023).
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