Toscana sempre più attrattiva per gli investimenti esteri: quasi 1400 le imprese estere che impiegano 90mila persone

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Non solo turismo e lifestyle: la Toscana si conferma una delle regioni italiane ed europee più attrattive anche per gli investimenti internazionali, con 1391 imprese a partecipazione estera (il 4,4% del totale nazionale) che impiegano 90.175 addetti, pari al 7,7% degli occupati totali della regione. Realtà, queste, che hanno un impatto economico pari al 15,5% del valore aggiunto prodotto complessivamente dalle imprese presenti sul territorio, percentuale che sale al 20,9% nel settore manifatturiero.

Il meeting di Invest in Tuscany

I dati sono contenuti nel rapporto “La partecipazione della Regione Toscana nelle catene del valore globale” dell’Università di Milano Bicocca e nella ricerca sulle imprese estere in Italia e lo sviluppo dei territori dell’OIE (Osservatorio Imprese Estere) che, oltre a fornire una fotografia del fenomeno locale e nazionale, analizzano una serie di indicatori utili ad individuare quali leve applicare per attrarre nuovi investimenti internazionali, a partire da settori strategici come l’innovazione e l’hi-tech.

Questi sono stati solo alcuni dei temi al centro dell’annual meeting di Invest in Tuscanyl’ufficio della Direzione competitività territoriale ed autorità di gestione della Regione Toscana che, da oltre 10 anni, supporta le aziende che vogliono mettere radici sul territorio e favorisce l’espansione di quelle già esistenti.

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Un nuovo bando da 10 milioni di euro per attrarre investimenti

In questo contesto Regione Toscana ha attivato un nuovo bando da 10 milioni di euro in ricerca, sviluppo e innovazione per l’attrazione di investimenti nell’ambito del Programma Regionale FESR 21-27 destinato ad imprese a capitale estero, in collaborazione con PMI, e finalizzato a sviluppare e rafforzare gli investimenti in ricerca e innovazione. Un’iniziativa che vuole stimolare la nascita e lo sviluppo di attività innovative in vari ambiti, dall’intelligenza artificiale alla transizione energetica, passando per la sostenibilità ambientale, la ricerca e sviluppo, fino all’innovazione di processo e prodotto in vari settori.

Con questo bando – sottolinea il presidente di Regione Toscana Eugenio Giani la Regione ha inteso finanziare, per la prima volta anche con risorse europee, uno strumento per le imprese estere in qualità di capofila di intere filiere territoriali. Le prime risposte da parte del sistema economico rappresentano un importante segnale per consolidare la competitività della Toscana tramite crescenti sinergie tra grandi imprese, PMI e sistema della ricerca”. L’avviso, a cura dell’ufficio Invest in Tuscany, pubblicato a luglio 2024 ha già registrato 15 domande nella prima finestra temporale e resterà aperto fino ad esaurimento risorse. Le domande possono essere presentate sul portale di Sviluppo Toscana.

Lo scenario delle imprese estere in Toscana

Nella nostra regione, il 25% delle aziende a capitale estero è costituito da realtà di medio-grandi dimensioni (contano più di 50 addetti e superano i 10 milioni di fatturato all’anno), mentre sul territorio sono presenti oltre 3000 unità locali che svolgono attività equamente divise in funzioni ad alto valore aggiunto e tradizionali attività produttive. Gli investimenti dall’estero mostrano una elevata concentrazione geografica e settoriale: il 37% delle imprese è localizzata nella provincia di Firenze, seguita da quelle di Lucca, Siena e Pisa (circa il 10% ciascuna), con il 60% che opera nel settore dei servizi ed il 20% in quello manifatturiero.

Attualmente la Toscana attira in prevalenza investimenti da economie mature avanzate con i primi 10 paesi investitori provenienti dall’UE, ad eccezione degli Stati Uniti che guidano la classifica con 170 imprese controllate e la Cina con 34. Tra gli investimenti di rilievo avvenuti nel 2024 si segnalano: STMicroelectronics, Jimmy Choo, AtlasInvest (nuove imprese), Fincantieri, Vection Technologies (acquisizioni), Baker Hughes, Solvay, Biomérieux (espansioni).

Toscana quarta tra le regioni europee attrattive

Secondo il rapporto 2024 pubblicato da fDi Intelligence del Financial Times, la Toscana si piazza al 4° posto nella prestigiosa classifica delle “Mid-sized European Regions of the Future” per la strategia di attrazione degli investimenti diretti esteri, dietro a Irlanda del Nord (Regno Unito), Brabante (Paesi Bassi) e Greater Zürich Area (Svizzera). Il riconoscimento di un’economia regionale diversificata e resiliente, con punti di forza nelle esportazioni e nella tenuta del mercato del lavoro.

Si posiziona sulla stessa lunghezza d’onda la diagnosi del Rapporto 2025 della “Community Toscana” redatto da TEHA Group e presentato a seguito dell’Annual Meeting di Invest in Tuscany. Secondo i dati della ricerca che ha presto in esame i primi 9 mesi del 2024, l’export toscano è cresciuto del +11,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo i 46 miliardi di euro, grazie soprattutto al contributo della farmaceutica e della gioielleriaNel mercato del lavoro il tasso di disoccupazione è sceso al 5,4% nel 2023, il livello più basso dal 2018, mentre il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni si attesta al 76%, il 3° valore più alto a livello nazionale dopo Trentino – Alto Adige (79%) e Valle d’Aosta (78%) e superiore del 9% rispetto alla media nazionale (67%). Anche il tasso di occupazione femminile (al 68%) è superiore dell’11% rispetto alla media italiana (57%).

Il Tableau de Bord elaborato da TEHA mostra che la Regione ha migliorato le proprie performance rispetto alla rilevazione del 2024 in 26 indicatori (3 indicatori di macro-obiettivi e 23 KPI “verticali”) su 35 presi in esame per valutare la competitività della Toscana rispetto agli altri territori italiani. Tali indicatori si concentrano su una serie di aspetti come l’apertura al business, l’innovazione e la transizione digitale, il mercato del lavoro e l’istruzione, la transizione verde ed energetica, la dotazione infrastrutturale materiale e immateriale. Inoltre, con riferimento alla transizione sostenibile, la Toscana è 4° in Italia per incidenza della produzione da fonti energetiche rinnovabili (FER, al netto della componente idroelettrica): 92,7% contro una media nazionale del 65,2% nel 2023.

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