Valsavarenche: Fiorenzano e Marlier raccontano la nuova via di “misto”

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La nuova via di salita si trova in Valsavarenche su terreno misto, cioè su roccia e ghiaccio

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È stata aperta una nuova linea di salita in Valsavarenche su terreno misto, ovvero su roccia e ghiaccio. Protagonisti dell’ascensione sono stati Sergio Fiorenzano ed Ezio Marlier. Il primo, classe 1982, innamorato da sempre della montagna che, fra mille progetti di volontariato e un “salto” in Algeria dove ha creato a una serie di palestre di pugilato per giovani, scappa in montagna a ripetere le vie storiche o cercare nuove linee da salire. Marlier, presidente delle Guide Alpine della Valle d’Aosta, è invece un grande esperto in questa pratica sportiva che coltiva dal 2009 nelle sue scorribande. Scalare su “misto” significa in poche parole muoversi salendo su roccia e ghiaccio con l’utilizzo di piccozze e ramponi, una pratica che richiede molta preparazione, precisione e conoscenza dell’ambiente in cui si ci muove.

La nuova linea in Valsavarenche

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Sergio Fiorenzano, appassionato da sempre della montagna e del mondo in verticale, è uno di quegli alpinisti che ama cercare nuove linee da scalare. Un vero regalo per gli scalatori che poi trovano qualcosa di nuovo da ripetere. “La via si trova nel canyon della Valsavarenche ed è stata aperta in stile Trad: l’abbiamo chiamata, dopo due ‘tentativi’, Les Manches de Valsa. Si tratta di una via abbastanza breve ma molto bella”, spiega Sergio. “Sono tre lunghezze di cui la prima e la terza su roccia e la parte centrale su ghiaccio”. 

“La partenza è ‘ignorante’ in quanto richiede forza e supera un tetto di difficoltà M6+ su roccia. Si passa poi alla sezione di ghiaccio W4 e si chiude con un ultimo tratto su roccia classificato M7, diversissimo dal primo, dove la precisione dei movimenti di picche e ramponi fa la differenza. Qui si trova un delicato traverso sulla sinistra dove abbiamo lasciato un chiodo di protezione. Avvicinamento un minuto, tempo impiegato per l’apertura circa 4 ore, fattibile, a seconda delle temperature, per tutto febbraio. Abbiamo voluto mettere le soste per le calate”.

Perché la passione della scalata su misto?

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“Primo motivo direi la ‘sorpresa’ l’incertezza: quando parti per arrivare alla base di una cascata non sai mai come troverai il ghiaccio e se sarà possibile salirlo” racconta Fiorenzano. “Non sai cosa troverai, devi andarci proprio sotto e questo è affascinante. È essenziale vedere al momento le condizioni del ghiaccio per prendere una decisione nonostante le previsioni meteo attuali aiutino spesso nella scelta. Sotto il profilo del gesto tecnico, l’utilizzo della piccozza rimanda a tempi antichissimi, e poi con la nascita delle pratiche sportive ha trovato una evoluzione incredibile. Non è come può sembrare, solo un colpire il ghiaccio con violenza in modo da poter agganciare le picche ma si tratta in realtà di una scelta accurata di movimenti, di calibrare la giusta forza unita al posizionamento dei ramponi. Quando poi si passa su roccia il gioco si fa molto delicato, bisogna saper sfruttare al meglio le fessure e la sua conformazione. Il misto moderno ci porta ad avere una grandissima sensibilità. Sia la roccia sia il ghiaccio si presentano in differenti mondi e vanno trattati in giusta relazione pensando che ti stai muovendo su quattro punte di ferro”.

Qualche consiglio per chi vuole avvicinarsi all’ice-climbing

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“Come prima cosa dal mio punto di vista bisogna essere molto allenati. Poi, dove c’è del ghiaccio bisogna essere la prima cordata a salire: il ghiaccio cade naturalmente, se sopra si hanno persone che lo colpiscono con delle piccozze è inevitabile ricevere materiale addosso. Io preferisco fare magari anche i primi tiri con la luce frontale e garantirmi la prima posizione. In fondo vedere un’alba da metà cascata ha il suo fascino. Altro suggerimento guardare molto bene le previsioni meteo: se si vede che è previsto un rialzo della minima di 3-4 gradi bisogna fare molta attenzione. Proprio poco tempo fa abbiamo visto un rialzo termico di 4 gradi nella zona dove volevamo fare una cascata e per fortuna abbiamo rinunciato alla salita visto che la candela da salire è crollata lo stesso giorno. Dal mio punto di vista è preferibile andare via in due con le corde . Il ghiaccio taglia e due corde sono più sicure di una. Ultimo suggerimento avere nello zaino tutto quell’abbigliamento caldo che probabilmente non userai ma che se dovessi averne bisogno ti può levare da guai seri”.



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