Insulti sessisti durante il Consiglio comunale: Resta scrive a Meloni

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


CEGLIE MESSAPICA – Aveva parlato di una “battaglia che va condotta”, Giusy Resta. Ed è stata di parola. Dopo il caso dell’insulto sessista, condito da irripetibile bestemmia, scandito  in Consiglio Comunale da un collega di maggioranza, la consigliera d’opposizione e avvocata ha scritto una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Da notare due dettagli: l’attuale sindaco di Ceglie Messapica, Angelo Palmisano, è di Fratelli d’Italia e la premier ha un rapporto ormai stabile con la cittadina del Brindisino. Amica non solo dell’attuale sindaco, ma anche del consigliere regionale ed ex primo cittadino Luigi Caroli, ci passa abitualmente le ferie estive. Nella lettera, Resta si appella alla storia di “donna libera” di Giorgia Meloni. E denuncia l’accaduto. E intanto si registra la solidarietà del Comitato per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Brindisi.

I fatti, dall’insulto alla nota del sindaco

Un passo indietro per inquadrare la questione. Martedì 28 gennaio 2025, Consiglio comunale a Ceglie. I toni sono soft. Prende la parola la consigliera d’opposizione Giusy Resta, francavillese di nascita, ma cegliese d’adozione, con un passato politico in Forza Italia. Il consigliere di maggioranza Domenico Lacala si lascia “sfuggire” un “quanto sei brutta” e una bestemmia pesante, tutto in dialetto. Il giorno successivo Resta posta sui social quei secondi “incriminati” e si rivolge anche all’avvocato Gianvito Lillo per eventuali azioni legali.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Domenico Lacala – la voce è la sua – si giustifica. Non si stava riferendo a Resta – spiega -, ma a una foto ricevuta privatamente. Non dice esplicitamente che il commento irricevibile non era rivolto a una donna. Ieri (venerdì 31 gennaio 2025) Resta e altri cinque consiglieri chiedono le sue dimissioni, il sindaco Angelo Palmisano (FdI) finalmente interviene, glissa sulle dimissioni, si scusa per la “frase scurrile” con Resta e con la città ma, di fatto, non si schiera dalla sua parte, perché non ha elementi per dare ragione all’una o all’altro (qui, la nota del sindaco cegliese).

Il testo della lettera alla presidente Meloni

Fin qui, il quadro della situazione, alla base della lettera inviata alla presidente Meloni. Resta racconta l’episodio che l’ha vista suo malgrado protagonista e, nella missiva denuncia “l’atteggiamento subdolo e ipocrita che ho subito dalle stesse rappresentanti istituzionali iscritte al suo partito, una vicesindaca e assessora alle Pari opportunità e l’altra consigliera comunale componente Anci giovani Puglia. Sono certa che, a differenza di chi oggi rappresenta quel partito nel Consiglio comunale di Ceglie Messapica, lei avrebbe approfondito e preso le distanze da un linguaggio sessista, violento nei modi, e frutto di un retaggio culturale arcaico. E proprio da chi oggi rappresenta il suo partito ho anche dovuto assistere a stupidi ‘giochetti’ di post sui social prima scritti e poi cancellati. Presidente, la sua storia personale di donna libera, determinata, combattiva, e sempre orientata al rispetto delle Istituzioni, non è certamente un modello che le rappresentanti di Fratelli d’Italia in questa città rispecchiano”.

Solidarietà dal Comitato Pari Opportunità avvocati

Ora, non resta che attendere una eventuale risposta delle presidente del Consiglio, legata alla città di Ceglie da rapporti di amicizia – Caroli e lo stesso Palmisano – e da una evidente simpatia per la zona, estesa a tutta la Puglia, come dimostra il passato G7 in agro di Fasano. Tornando al territorio, la presidente del Comitato per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Brindisi, Roberta De Castro, ha diffuso una nota in cui è espressa “piena solidarietà” alla collega e consigliera comunale Giusy Resta.

Il comitato, che specifica di evitare ogni valutazione politica, “stigmatizza il contenuto delle offese rivolte alla collega, per come apprese dagli organi di stampa, offese che nulla hanno a che vedere con l’attività istituzionale svolta, e risultano certamente contrarie ad ogni forma di civile interlocuzione”. Oltre a una eventuale risposta della presidente Meloni, visto che “l’asticella” del dibattito si è alzata a un livello istituzionale superiore, non resta che attendere una risposta ufficiale alla richiesta di dimissioni nei confronti del consigliere Lacala.

Rimani aggiornato sulle notizie dalla tua provincia iscrivendoti al nostro canale whatsapp: clicca qui

Seguici gratuitamente anche sul canale Facebook: https://m.me/j/Abampv2kioahdYYR



Source link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link