Quanto è rilevante il settore reefer e deperibili per gli spedizionieri e gli operatori del porto di Livorno? “Il porto di Livorno – risponde Giovanni Tognotti, presidente dell’associazione di categoria Spedimar – ha una lunga tradizione nel settore dei traffici refrigerati. I numeri percentuali sono in costante crescita. Nel 2023 il nostro porto ha movimentato contenitori reefer pari all’11 % di tutti i container pieni, addirittura i reefer pieni per l’importazione rappresentano il 20% di tutti i container in entrata. L’offerta logistica della catena del freddo interessa soprattutto il campo alimentare: vino, carne, prodotti ittici, prodotti lattiero-caseari e ovviamente import di frutta e verdura. La rilevanza del settore reefer locale va aumentando di pari passo per gli spedizionieri, trattandosi di un servizio ad altissimo valore aggiunto; a fianco di realtà radicate, sono sempre di più le imprese che si approcciano ai mercati del fresco e del freddo in un’ottica di diversificazione della loro attività”.
Quali problematiche comporta la movimentazione di queste tipologie?
“Più che di problematiche sarebbe corretto parlare di competenze: la movimentazione di questa tipologia di merci (il “fresco”, il “congelato”, il “surgelato”, ogni prodotto con una propria univoca specificità) richiede un bagaglio specialistico e un livello di professionalità che coinvolge lo spedizioniere e tutto il sistema porto, compresi i presidi di controllo competenti. Il fattore tempo assume un rilievo determinante e ciò non solo da un punto di vista sanitario per la conservazione della qualità del prodotto, ma anche economico, dati gli altissimi costi legati alla gestione del reefer rispetto al dry (soste in porto, allacci alla rete elettrica, sistemi di monitoraggio temperatura). Per garantire una catena del freddo efficiente servono quindi servizi, spazi, tecnologie innovative e un livello di integrazione che il Porto di Livorno riesce a garantire anche grazie alla grande professionalità delle imprese di spedizioni: tutto ciò rende la filiera veloce e automatizzata riuscendo a coprire tutte le esigenze della merce dalla banchina alle aree di stoccaggio interne”.
Oggi quali sono le infrastrutture di riferimento per questo tipo di traffico?
“Il Livorno Reefer Terminal ha subito radicali trasformazioni negli assetti proprietari e nella struttura dato che in origine non era neanche destinato alla containerizzazione. Oggi è comunque operativo nel settore ortofrutticolo grazie alle sue celle frigorifere facendo da punto di collegamento per lo stoccaggio della merce in arrivo dai Terminal. I terminal Tdt e Lorenzini offrono un servizio avanzato per qualsiasi tipo di merce reefer con un numero importante di prese per i contenitori refrigerati. L’aspetto più innovativo per questo tipo di traffici è lo sfruttamento del ruolo strategico dell’Interporto Vespucci che con il progetto “Cold Village” ha aggiunto un magazzino del freddo per la conservazione di merce surgelata fino a -32 gradi. Il completamento dello scavalco ferroviario tra porto e interporto, previsto entro fine anno, darà una spinta ancora maggiore, in particolare proprio al settore della logistica food”.
Il porto di Livorno attendeva il Pcf per il 2025: come è la situazione?
“Spedimar negli anni si è battuta strenuamente per avere un Centro Servizi nel porto di Livorno. La concentrazione in un’unica struttura di tutti gli uffici deputati ai controlli frontalieri costituisce un’esigenza fondamentale sia dal punto di vista della piena conformità normativa alle prescrizioni Ue sia in un’ottica di razionalizzazione e velocizzazione delle operazioni commerciali. Il progetto del Posto di Controllo Frontaliero ha avuto un iter complesso, con aumenti considerevoli dei costi preventivati, ma finalmente adesso vede un punto di approdo. Il fabbricato Pcf in Darsena Toscana, già messo a terra e con lavori oggi in fase avanzata, produrrà un beneficio immediato a presidio dei traffici più rilevanti del nostro porto qual è anche quello agroalimentare. L’auspicio è che alla conclusione dell’opera segua una sollecita definizione degli assetti organizzativi per assicurare da subito alla struttura una piena operatività”.
Che possibilità offrirà la Zls al traffico reefer e deperibili?
“L’istituzione della Zls Toscana può essere un volano importante per l’economia del territorio livornese che potrà beneficiare di misure destinate sia alla semplificazione amministrativa che all’incentivazione economica. Sarà importante, tuttavia, capire l’esatta definizione di tali misure da parte degli organismi di governance ancora da istituire dato che accanto a previsioni di carattere generale, la normativa nazionale lascia spazi di manovra sulle parti di competenza locale. Le agevolazioni sono trasversali ma indubbiamente la logistica del food può trarre significativi benefici dalle semplificazioni legate allo Sportello Unico Amministrativo (Sua) per lo sviluppo di attività logistico-produttive connesse al porto, ad esempio per insediare nuovi magazzini per stoccaggio o lavorazioni. Da capire anche come saranno modulate le agevolazioni doganali in ottica di implementazione Sudoco, soprattutto con riferimento agli obiettivi di automazione dei varchi portuali e ferroviari e allo sviluppo di ulteriori potenzialità in ambito Fast Corridor, Zfd e sdoganamento in mare”.
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