Renè Benko, rischio inquinamento delle prove: il magnate resta in carcere a Vienna

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


di
Chiara Currò Dossi

La tesi della Procura austriaca anticorruzione. I termini per la custodia scadono a fine febbraio

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

René Benko resta in carcere. Lo ha deciso venerdì il tribunale di Vienna, in anticipo di una settimana rispetto alla scadenza dei termini della custodia cautelare (il 7 febbraio) fissati dai giudici al momento del fermo, avvenuto giovedì scorso nella sua residenza a Innsbruck. Per la Procura anticorruzione, sussistono le esigenze per il prolungamento della misura. Ossia: il pericolo di inquinamento delle prove, di reiterazione del reato e di fuga.

Il sodalizio in Italia

Il magnate austriaco, 47 anni, patron della Signa, è indagato per il mega crack del gruppo che ha accusato un buco da 13 miliardi di euro. Per gli inquirenti, avrebbe distratto ingenti somme di denaro dal fallimento del gruppo. 




















































Anche la Procura di Trento, a dicembre, ne aveva chiesto l’arresto, nell’ambito dell’indagine «Romeo» sui presunti intrecci tra imprenditoria e politica in Trentino Alto Adige, ma al mandato d’arresto internazionale non era stato dato seguito. Secondo le autorità italiane, ci sarebbe lui a capo del «sodalizio» rappresentato in Italia dal commercialista altoatesino Heinz Peter Hager, al quale avrebbe indicato come ottenere le speculazioni immobiliari da realizzare, e al quale avrebbe delegato «in maniera pressoché esclusiva» il compito di tessere rapporti con le istituzioni locali. 

Sono sei le persone ancora agli arresti domiciliari tra Bolzano e Trento, per i quali le difese, dopo che le richieste di revoca della misura sono state respinte dal tribunale del riesame, stanno formalizzando il ricorso in Cassazione. Oltre che in Italia e in Austria, Benko è indagato anche in Liechtenstein e in Germania per appalti nel mondo dell’edilizia. Secondo l’accusa, l’ex magnate sarebbe stato il «governante de facto» della Laura Stiftung, organizzazione a conduzione familiare che prende il nome dalla figlia maggiore di Benko, Laura, e avrebbe nascosto la sua reale situazione finanziaria danneggiando così i creditori. 

È accusato di frode per aver ingannato diversi investitori nel contesto di un aumento di capitale per Signa, spacciando gli investimenti di altri investitori per propri.

La vendita della villa

Sotto la lente degli inquirenti è finita anche la vendita della lussuosa Villa Gardone, sul lago di Garda, da parte della Signa holding alla Ingbe Stuiftung, la fondazione con sede in Liechtenstein intestata alla madre di Benko, Ingeborg, 74 anni. 

Un’operazione da 46 milioni di euro che sarebbero stati corrisposti con azioni della controllata immobiliare Signa prime, che poco dopo ha dichiarato bancarotta e che quindi non avrebbe rappresentato alcun controvalore reale. 

Il processo a carico della madre è iniziato giovedì, a Innsbruck. Entrambe, la Laura- e la Ingbe Stiftung, sono state definite dalla stampa austriaca la «cassaforte di Benko»: pur intestate alle due donne, sarebbero state alle dirette disponibilità del tycoon, e utilizzate per sottrarre i suoi beni dal fallimento.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

In attesa del 28 febbraio

Venerdì, intorno alle 13, Benko è comparso in tribunale a Vienna, nonostante l’interrogatorio fosse stato previsto per il 7 febbraio

«La legge prevede che venga verificato a intervalli regolari se sussistono (ancora) le condizioni per la custodia cautelare in carcere — ha spiegato Christina Salzborn, portavoce e vicepresidente del tribunale penale regionale di Vienna —. La prima udienza di revisione della custodia cautelare deve aver luogo al più tardi dopo 14 giorni, la successiva dopo un ulteriore mese, e poi a intervalli di due. Solo le parti del procedimento vengono convocate alle udienze di detenzione che non sono pubbliche e l’imputato viene portato all’esterno della custodia». 

Il che significa che entro e non oltre venerdì 28 febbraio il giudice dovrà nuovamente pronunciarsi sulla custodia cautelare in carcere.

Iscriviti alla newsletter del Corriere del Trentino

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

1 febbraio 2025

Prestito personale

Delibera veloce

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Microcredito

per le aziende

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link