“Siena può essere al centro del mondo”, lettera aperta di Qualivita

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In una lettera aperta indirizzata alle istituzioni senesi, Mauro Rosati, direttore di Qualivita, ha invitato tutta la città al grande festival culturale per celebrare il 25° anniversario della fondazione dell’organizzazione, avvenuta nel dicembre del 2000. L’appuntamento, che si svolgerà tra febbraio e maggio 2025, promette di rafforzare il legame con il territorio e confermare il ruolo di riferimento internazionale, grazie alla sua straordinaria storia e capacità di innovazione. In collaborazione con Treccani, il festival si propone di dare valore alle parole che raccontano la cultura del gusto anche attraverso ospiti importanti: da Umberto Galimberti a Stefano Bartolini, da Massimo Bottura al ministro Francesco Lollobrigida, passando per Luigi Lovaglio, Massimo Bray e Massimo Recalcati.

Le parole, come sottolineato da Rosati, sono strumenti vivi, capaci di esprimere e trasmettere le nostre radici e il nostro patrimonio, intrecciando con sapienza tradizione e innovazione. Attraverso questa iniziativa, Qualivita intende celebrare l’eredità culturale di Siena, un patrimonio ricco e variegato che ha trovato nei suoi protagonisti un forte impulso.

Nel suo messaggio, Rosati ha ricordato alcune figure straordinarie del mondo agricolo senese che hanno dato un contributo inestimabile alla cultura del gusto. Tra questi, Franco Bardi, che ha restituito autenticità all’olio d’oliva; Giovanni Righi Parenti, con le sue indimenticabili pagine sulla tradizione gastronomica; Giacomo Neri e Bernardino Sani, che raccontano il territorio attraverso ogni calice del loro pregiato Brunello. Non mancano poi i riferimenti a luoghi iconici come la storica Drogheria Manganelli e prelibatezze come il celebre Pan Coi Santi di Lorenzo Rossi del Magnifico. Rosati ha anche sottolineato il contributo fondamentale della Banca Monte dei Paschi di Siena, la cui storia è profondamente intrecciata con il mondo agricolo, e l’importanza di figure come Donatella Cinelli Colombini, pioniera dell’enoturismo in Italia, e Andrea Bezzini, che ha salvato la razza della Cinta Senese dall’estinzione negli anni ’80.

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“Siena non è solo una città d’arte, ma un luogo dove la cultura si intreccia con il gusto, creando un’eredità vivente che si diffonde con forza, garantendoci quel ‘pregiudizio positivo’ in Italia e nel mondo”, ha affermato Rosati. A supportare questo pensiero è Massimo Bray, direttore della Treccani, che ha dichiarato: “La città di Siena, con la sua straordinaria eredità culturale, è un luogo ideale per ricordarci che il gusto non è solo piacere dei sensi, ma anche un’esperienza intellettuale e spirituale che ci connette e ci definisce come comunità”.

Ecco la lettera completa

Per celebrare il 25° anniversario della sua fondazione, avvenuta nel dicembre del 2000 con il prezioso supporto delle istituzioni senesi, Qualivita lancia un grande festival culturale che, tra febbraio e maggio 2025, farà di Siena il palcoscenico di un dialogo profondo tra cultura, gastronomia ed eccellenza. Un’opportunità per rafforzare il legame con la città e riaffermarne il ruolo di riferimento internazionale, grazie alla sua straordinaria storia e capacità di innovazione.

In collaborazione con Treccani, il festival si propone di celebrare e dare valore alle parole, in particolare a quelle che raccontano la cultura del gusto. Le parole sono strumenti vivi, capaci di esprimere e trasmettere le nostre radici e il nostro patrimonio, intrecciando con sapienza tradizione e innovazione. Nel corso degli anni attraverso il lavoro della Fondazione Qualivita, ho avuto il privilegio di incontrare figure straordinarie del mondo agricolo, uomini e donne che hanno dato un contributo inestimabile alla cultura senese del gusto. Franco Bardi ha restituito autenticità all’olio d’oliva con il suo approccio sincero e diretto. Giovanni Righi Parenti ha lasciato pagine indimenticabili sulla nostra tradizione gastronomica. Giacomo Neri e Bernardino Sani raccontano il territorio attraverso ogni calice del loro Brunello. Siena è anche lo stupore dei turisti davanti alla storica Drogheria Manganelli, il profumo del Pan Coi Santi di Lorenzo Rossi del Magnifico e la visione di Andrea Franchetti, che con la Tenuta di Trinoro ha creato un vino apprezzato in tutto il mondo. Alla Banca Monte dei Paschi di Siena la cui storia è profondamente intrecciata con il mondo agricolo, non solo nelle origini e nel nome, ma anche nel suo attuale progetto di rilancio, che punta a sostenere i prodotti di eccellenza. A Donatella Cinelli Colombini dobbiamo le basi dell’enoturismo in Italia, mentre Andrea Bezzini ha salvato negli anni ’80 la razza della Cinta Senese dall’estinzione.

Ognuno di loro, insieme ai tanti agricoltori e artigiani del territorio, ha nutrito un patrimonio culturale che si rinnova costantemente, dando energia e identità alla nostra terra. Siena non è solo una città d’arte, ma un luogo dove la cultura si intreccia con il gusto, creando un’eredità che si diffonde con forza e che ci garantisce quel “pregiudizio positivo” in Italia e nel mondo. Lo sottolinea bene Massimo Bray, direttore della Treccani, “La città di Siena, con la sua straordinaria eredità culturale, è un luogo ideale per ricordarci che il gusto non è solo piacere dei sensi, ma anche un’esperienza intellettuale e spirituale che ci connette e ci definisce come comunità. Vi aspettiamo al Qualivita Festival per scrivere insieme questo nuovo capitolo della cultura del gusto.



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