disegno di legge in Consiglio a fine febbraio

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“È la terza volta che normiamo sul tema dei parchi fotovoltaici sull’intero territorio del Friuli Venezia Giulia, poiché i precedenti governi avevano impugnato le nostre misure. Questo Governo, diversamente, ha come noi l’obiettivo di regolamentare la loro installazione a tutela dell’ambiente e dell’agricoltura, tanto che quest’ultima sarà maggiormente protetta grazie ai vincoli che abbiamo introdotto: massimo il 3% della superficie agricola comunale per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra e obbligo di preservare una superficie contigua pari almeno a nove volte quella occupata dall’impianto per quelli di potenza superiore a 12 MW”.

A spiegarlo, quest’oggi, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale, è l’assessore alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile del Friuli Venezia Giulia Fabio Scoccimarro.   Lo scorso venerdì, 31 gennaio, il disegno di legge di recepimento del decreto ministeriale 21/6/2024 “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili” è stato approvato in via definitiva dalla Giunta regionale Fvg. Sarà portato all’attenzione della IV Commissione nelle sedute dell’11 e 17 febbraio 2025. Il passo successivo sarà l’approvazione in Consiglio regionale, a fine febbraio 2025.

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“Pur limitandosi alla delega data alla Regione dallo Stato in materia di energia, tale norma mira a tutelare il territorio del Friuli Venezia Giulia, in particolare individuando le aree idonee, non idonee e ordinarie per la realizzazione degli impianti a fonti energetiche rinnovabili – ha sottolineato Scoccimarro -. La norma prevede, inoltre, che la Regione si impegni a promuovere la realizzazione di questi impianti nelle zone idonee nelle disponibilità di enti pubblici, attraverso la stipula di apposite convenzioni. Un tanto al fine di utilizzare prioritariamente aree degradate o già antropizzate, quali discariche, cave, fasce di rispetto autostradali o ferroviarie, per la realizzazione degli impianti”.

“Spiace cogliere condotte poco costruttive da parte di alcuni che continuano a comunicare in maniera ingannevole, facendo commistione tra volontà politica e ordinari iter amministrativi ben definiti dal diritto di questo Paese. Vista la condivisione oserei dire trasversale, mi auguro che la discussione sul disegno di legge ‘aree idonee’ sia quindi costruttivo e non pregiudizievole, così da garantire la migliore e la maggior tutela al nostro territorio, assieme alla transizione energetica e alla decarbonizzazione” ha concluso l’esponente dell’Esecutivo.

Honsell (Open): Grave ritardo su aree non idonee

“Gli impianti fotovoltaici a terra in zone anche di pregio agricolo stanno proliferando in modo ipertrofico in Friuli Venezia Giulia. Nove mesi fa, il 10 maggio 2024, avevamo approvato una norma che prevedeva il perfezionamento del mero atto amministrativo che doveva individuare le aree di non idoneità e così contenere tale progettazione. Nulla è stato fatto da allora però e leggiamo sui giornali anche nazionali della protesta di Aquileia, e su quelli regionali delle vicende a Bicinicco e Udine in aree di rispetto”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Furio Honsell (Open Sinistra Fvg). “Come Open Sinistra Fvg – spiega Honsell – abbiamo oggi fatto un’interrogazione a risposta immediata all’assessore Scoccimarro. Ha promesso che al più presto porterà una norma, ma non ha risposto su quello che noi riteniamo un grave ritardo. Riteniamo sia inaccettabile che si sia sprecato tanto tempo a discutere di temi politichesi quale il terzo mandato, quando forse era meglio agire su questioni importanti per il territorio e i cittadini”. “Non vogliamo un terzo mandato – conclude l’esponente regionale – e certamente non lo vogliamo se sarà come in questo scorcio del secondo mandato Fedriga, inerte anche a livello nazionale come presidente della Conferenza delle Regioni, mentre ‘i buoi fuggono’”.

Pellegrino (Avs): aiuti a chi ha già disponibilità

“Il meccanismo di bonus per incentivare l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle abitazioni private ha portato la nostra regione ad essere una delle maggiori produttrici di energia proveniente da fonte. Ma da questi interventi, solo a fronte di una fattura pagata dopo l’installazione della fornitura dei pannelli, restano fuori tutti coloro che non hanno l’immediata disponibilità economica per l’acquisto della fornitura di pannelli solari e della relativa batteria di accumulo. E sono proprio coloro sui quali evidentemente peseranno grandemente i previsti rilevanti aumenti del costo dell’energia. Questo tipo di misura, che si attua con denaro di tutti i cittadini, privilegia quindi chi ha già il denaro disponibile, perseverando nella politica di promuovere i benefici solo a chi ha già disponibilità finanziarie importanti”. Lo dice, in una nota, la consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra Serena Pellegrino che ha preso la parola durante la discussione sulla mozione presentata dall e Opposizioni consiliare e diretta ad allargare la platea dei beneficiari dei contributi per l’installazione del fotovoltaico, intervenendo a favore delle famiglie con Isee inferiore ai 30 mila euro, con un meccanismo anticipatorio del contributo regionale. Mozione che non è stata accolta, pur preannunciando da parte della Giunta il disegno di legge 36 che nell’ambito di interventi per recupero patrimonio immobiliare privato dovrebbe introdurre criteri premiali per i soggetti in condizione di povertà energetica.   “Se anche le buone intenzioni si traducessero efficacemente nelle norme annunciate – continua Pellegrino -, che auspichiamo arrivino rapidamente in Consiglio, il ritardo con cui il progetto regionale è stato avviato e gestito peserà purtroppo nell’immediato sulle famiglie che non hanno avuto le risorse necessarie ad installare un impianto fotovoltaico, a causa dei rincari esorbitanti annunciati”. “Famiglie che per dotarsi del fotovoltaico non hanno ritenuto di chiedere un prestito come indelicatamente è stato suggerito in Aula: l’assessore Roberti evidentemente non sa che il contributo regionale non copre l’intera spesa per il fotovoltaico, ma il 40% della spesa ammissibile, e nemmeno si chiede come le famiglie potrebbero sostenere il debito della percentuale non coperta dal beneficio regionale e insieme far fronte ai rincari annunciati dell’energia”, conclude la nota.



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