“Ferrovia abbandonata a una precarietà imbarazzante”

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Domenica mattina nel piazzale della stazione ferroviaria di Borgo san Lorenzo si è tenuta la manifestazione a sostegno del potenziamento della linea ferroviaria Faenza-Ravenna-Firenze. All’iniziativa hanno partecipato molti sindaci, rappresentanti delle municipalità lungo la linea ferroviaria Firenze-Faenza, delle Regioni Toscana ed Emilia-Romagna e tantissimi pendolari e Comitati dei viaggiatori che negli anni si sono costituiti per chiedere interventi sulla linea ferroviaria. Tra gli altri è intervenuto anche Massimo Isola, sindaco di Faenza e presidente dell’Unione faentina.

Il Manifesto per la ferrovia Faentina

I pendolari hanno lanciato il ‘Manifesto per la ferrovia Faentina’, documento in cui si chiedono in 14 punti interventi di potenziamento e ammodernamento. La ferrovia movimenta una medie di 46 convogli al giorno per un milione di passeggeri l’anno a cavallo dell’Appennino Tosco-Romagnolo. I firmatari chiedono alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna, di sottoscrivere il manifesto. Fra le proposte “la sostituzione o l’ammodernamento dei treni, sanzioni per i disservizi da ridistribuire ai pendolari, sconti o sospensione dei costi di abbonamento fino alla ripresa di un servizio accettabile, nuovo orario, con più corse, diurne notturne e ‘veloci'”.

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 “Il Manifesto – si legge – dovrà produrre una concertazione tra Città Metropolitana di Firenze, Provincia di Ravenna e gestori del Trasporto pubblico locale, per concordare e sottoscrivere una pianificazione degli interventi necessari (come parcheggi scambiatori, sistema di agevolazioni tariffarie per gli utenti più distanti) volti a consentire un’alternativa sostenibile al mezzo privato, visti i target di riduzione delle emissioni (inquinanti e climalteranti) che i programmi comunitari e nazionali sopracitati ci obbligano a rispettare”. 

La manifestazione è stata promossa dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello e dal Comitato Pendolari ‘Mugello attaccati al treno’ che hanno firmato il documento insieme ai Comuni di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Fiesole, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, San Godenzo, Scarperia e San Piero a Sieve, Vaglia, Vicchio (Firenze), ai due Comuni romagnoli di Brisighella e Faenza (Ravenna). Hanno firmato Cgil, Cisl e Uil, Legambiente, Cna, Confcommercio e Confesercenti, Consulta dei Giovani – Marradi, I ragazzi di Brisi, Comitato Pendolari ‘Valdisieve’, Comitato ‘Giù le mani dal treno’ Val Lamone.

L’intervento del sindaco

“Siamo qui oggi per portare la voce di migliaia di cittadini che vivono al di là dell’Appennino – ha detto Isola nel suo intervento -. La linea ferroviaria che ci collega porta il nostro nome: si chiama ‘la Faentina’ perché il 23 aprile 1893 venne inaugurata questa tratta straordinaria che permise per la prima volta al treno di raggiungere il cuore della nostra città, Faenza. Firenze, all’epoca, modificò addirittura la sua stazione e ridisegnò parte del tessuto urbano per dare importanza a questa connessione. Un segnale chiaro di quanto fosse fondamentale allora e lo sia ancora oggi, per noi, mantenere un legame solido con Firenze e con l’intero sistema ferroviario nazionale. Oggi, però, ci troviamo di fronte a una realtà inaccettabile. La nostra ferrovia è stata abbandonata a una precarietà imbarazzante: frequenze insufficienti, mezzi obsoleti, infrastrutture inadeguate. Una condizione che penalizza gravemente chi vive l’Appennino, negando diritti fondamentali come il diritto allo studio, alla salute, alla mobilità e al lavoro. Se non mettiamo in condizione gli studenti dell’Appennino di vivere l’esperienza scolastica come i loro coetanei della via Emilia, non stiamo solo parlando di un servizio carente, ma di una disparità di diritti”.

“L’alluvione che ha colpito il nostro territorio ha solo reso ancora più evidente questa fragilità – ha proseguito Isola -. Da Marradi a Faenza abbiamo contato migliaia di frane, un disastro che ancora oggi condiziona la nostra vita quotidiana, generando paura e sconforto. Quelle ferite lasciate aperte sono il simbolo dell’indifferenza con cui il nostro territorio è stato trattato. Dopo due anni, la ricostruzione non è ancora partita e noi ci troviamo ogni giorno a dover consultare il meteo per decidere se sia possibile mandare i nostri figli a scuola o raggiungere il posto di lavoro. Non possiamo più accettarlo. Abbiamo bisogno di un piano strutturato di sviluppo e ricostruzione, di investimenti concreti sulla mobilità ferroviaria. In un Paese moderno, il treno è sinonimo di progresso, eppure in Italia, fanalino di coda in Europa su questo tema, la modernità sembra un concetto lontano. Non è più tempo di divisioni, di scaricare responsabilità o di nascondersi dietro la burocrazia. È tempo di agire. La nuova struttura commissariale deve essere in grado di avviare immediatamente i lavori necessari per garantire una ferrovia efficiente, sicura e moderna. Tutti insieme dobbiamo cambiare le cose. E possiamo farlo”.

Ferrovie dello Stato: “Una priorità anche per noi”

“La linea Faentina, con una media di 46 corse giornaliere e un numero di passeggeri che nel 2024 ha superato il milione, è oggetto di investimenti e massima attenzione anche da parte di Trenitalia – si legge in una nota di Ferrovie dello Stato -. Lo dimostra il rinnovo della flotta con i primi nuovi treni ibridi entrati in servizio già nel 2024 a cui ne seguiranno altri quest’anno. Come ha ricordato il presidente della Regione Toscana Giani, a partire da maggio 2023 i danni da maltempo e le avverse condizioni meteo hanno reso vulnerabile il territorio, comportando nel 2024 la sospensione della circolazione dei treni in quella tratta per 84 giorni nei quali sono state effettuate 980 corse con bus. Tutto ciò ha reso necessario un significativo impegno economico oltre che gestionale che, nonostante questi eventi, ha permesso di garantire collegamenti costanti e puntuali per più del 92% dei treni nel 2024 e del 93,5% nelle ultime settimane di quest’anno. Impegno condiviso con Rfi, che ha già stanziato oltre 15 milioni di euro per il ripristino della linea e 10 milioni per interventi di potenziamento”.



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