Nubifragio a Messina, settanta interventi dei vigili del fuoco: lunedì allerta gialla

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Messina e la sua provincia sono in ginocchio a causa del maltempo. È pesante il bilancio di quanto accaduto questa mattina sulla città, sulla zona jonica e su quella tirrenica. A tracciarlo è la stessa protezione civile che per lunedì, intanto, ha disposto un livello di allerta gialla in queste aree particolarmente colpite dal maltempo. Decine di squadre di volontari, equipaggiate con pick-up e pompe idrovore, stanno operando sugli scenari in emergenza. Gli eventi critici si sono registrati nella zona sud con l’esondazione del torrente Zafferia e torrente Finanze e lungo il torrente di Mili Marina, e con il trascinamento di auto posteggiate. Sono incorso sopralluoghi e verifiche in zona da parte dei funzionari della protezione civile regionale. 

Nel Messinese gli interventi sono stati legati all’esondazione del torrente Fiumedinisi, al momento non interessando il centro abitato. Ingenti danni alla viabilità rurale, con esondazione delle fiumare Vacco, Santissima e Capitanello. Frane bloccano le strade nelle contrade Ercia, Otti, Lumbolo e Cardonia, isolando i residenti. Esondato anche il torrente Niceto, a rischio di esondazione sulla Strada Arginale. Esondazione anche sul Torrente Pagliara con danni all’acquedotto. Esondazioni si sono verificati nella jonica lungo la statale 114 nel tratto Sant’Alessio Siculo – Santa Teresa di Riva. Allagamenti e soccorso di un’auto bloccata in un sottopasso a Furci Siculo.

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Interrotta la strada per Monte Kalfa e viabilità agricola per Graniti. A Monte Saetti, frane isolano le frazioni Pietrabianca, Misitano e San Filippo. Interventi in corso per ripristinare la viabilità. Problemi a Rometta, con strade allagate e danni alle condotte idriche e fognarie. A Villafranca Tirrena si sono verificati allagamenti, crolli di muretti e tombini divelti come anche a Saponara

Numerose squadre di volontari, attivate dal Dipartimento o dai sindaci, supportano i Vigili del Fuoco e le forze di soccorso. Il Capo della Protezione Civile, Salvo Cocina, monitora costantemente la situazione, informando il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Cocina ha sottolineato che grazie all’allerta meteo arancione non si sono registrati feriti tra coloro che si trovavano in aree a rischio. Ma ha invitato i vigili urbani a sensibilizzare la cittadinanza e a sanzionare comportamenti imprudenti specie quei cittadini che parcheggiano le automobili nelle strade limitrofe alle fiumare e ai torrenti. 

Sono circa settanta gli interventi effettuati dai vigili effettuati nella provincia di Messina a causa del maltempo che imperversa da questa mattina. Squadre al lavoro per soccorrere alcuni automobilisti bloccati nei sottopassaggi, frane, danni d’acqua e dissesti Situazione critica ad Ortoliuzzo e in località San Saba: a causa della tracimazione dei torrenti in zona, sono stati soccorsi con il gommone dei soccorritori fluviali alluvionali dei vigili del fuoco alcuni nuclei familiari bloccati dall’acqua nelle abitazioni.

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Cgil Messina: “Cittadini hanno diritto a vivere in condizioni di sicurezza”

Sono bastate alcune ore di pioggia per far tornare nella paura tanti cittadini e tante cittadine della nostra provincia, la Cgil Messina rilancia la richiesta di interventi urgenti dopo la nuova situazione di pericolo vissuta. “I governi a tutti i livelli, le istituzioni, la politica si devono interrogare su come la nostra comunità abbia il diritto a vivere in condizioni di sicurezza”, lo dichiara il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti nelle ore in cui la città e la provincia stanno facendo i conti con i nuovi danni del maltempo dopo quelli che proprio da poco avevano già colpito diversi comuni con pesanti conseguenze su strade e infrastrutture.

Un diritto alla sicurezza che la Cgil Messina oggi rivendica ancora di più, con un intero territorio in ginocchio che chiede di guardare alle vere priorità. La messa in sicurezza di strade, autostrade, torrenti, villaggi collinari e rivieraschi, della popolazione tutta attraverso un piano straordinario di interventi. “Chiediamo che i governi diano risposte su questo – osserva il segretario generale  della Cgil Messina – e non di disperdere risorse importanti, più di 15 miliardi,  su un’infrastruttura come il Ponte che non rappresenta di certo la soluzione a tutti i nostri problemi. Quanto si è verificato nella città e nei comuni in queste ore ne è una piena dimostrazione”.

La Cgil Messina chiede una grande assunzione di responsabilità da parte di chi oggi amministra e governa rispetto alle emergenze e alle fragilità presenti. 

La Cgil Messina evidenzia inoltre come la sicurezza passi anche dal potenziamento degli organici degli enti e delle strutture di soccorso e di protezione civile. Per il sindacato investire anche su questo significa garantire migliori condizioni di vita del mondo del lavoro e di tutta la cittadinanza. Nell’esprimere vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite – dice la Cgil Messina – chiediamo sin da subito la proclamazione dello stato di emergenza per i nostri territori.

Hyerace (PD) : “Stato d’emergenza e tavolo urgente in Prefettura”

 “La fragilità del nostro territorio, sempre più sguarnito delle difese essenziali per affrontare anche le ordinarie circostanze meteorologiche avverse, emerge con una forza devastante, di nuovo in queste ore, nelle quali la provincia e la città capoluogo hanno vissuto ore di paura”, così Armando Hyerace, segretario provinciale del  Partito Democratico di Messina.

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“La non gestione del dissesto idrogeologico, fa il paio con la totale inadeguatezza delle misure di prevenzione e contenimento dei danni causati da piogge e maltempo. Vale nella provincia, come abbiamo visto appena qualche settimana fa, e vale per il comune capoluogo. Messina in queste ore è vittima di un disastro: disastro che è tale solo per inadempienze e incapacità di chi ha il dovere di tutelare e garantire il territorio con politiche adeguate e pertinenti. Una pioggia non può essere ragione di tale devastazione: questo significa non aver in alcun modo, per anni, tenuto conto delle modalità con cui si è sfruttato il territorio. È un problema di impatto ambientale, di consumo, di mala gestio, di manutenzione ordinaria e straordinaria scadente e inefficace”, prosegue. 

“Si dichiari dunque subito lo stato d’emergenza e si apra un tavolo urgente in Prefettura per discutere in modo concreto la messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti, il rafforzamento delle reti di protezione civile, il potenziamento dei soccorsi e la cura dei territori più vulnerabili.  Non possiamo permetterci di restare inermi in attesa si verifichi un nuovo caso Giampilieri!“, conclude.



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