Ampliare il perimetro di azione sul mercato italiano attraverso le partnership con società di gestione, reti di consulenza finanziaria e private banking, e compagnie assicurative, sulla scia di quelle già siglate con diverse reti di consulenza. Vanguard celebra il sesto anniversario della sua presenza in Italia con il raggiungimento di diversi risultati, ma già si concentra sugli obiettivi del nuovo anno.
Previsioni per il mercato azionario e per il reddito fisso, maggiori flussi verso l’industria del risparmio gestito, ruolo degli Etf e investitori retail. A fare il punto della situazione è Simone Rosti, responsabile per l’Italia e Sud Europa di Vanguard.
In un contesto di incertezza geopolitica e di debolezza in termini di crescita economica, quali sono le vostre previsioni per i mercati azionari?
“Le azioni, in particolare quelle Usa, affrontano preoccupazioni sulle valutazioni, ma non si può sottovalutare la loro resilienza agli shock economici. Le valutazioni dell’azionario internazionale sembrano più interessanti, ma è necessario considerare i rischi legati alle crescenti incertezze economiche e politiche globali. Le nostre previsioni di rendimento per il prossimo decennio sono prudenti per l’azionario americano e globale (Area Euro esclusa), pari rispettivamente a 0,7-2,7% e a 1,7-3,7%. Per l’azionario Area Euro e dei mercati sviluppati (Stati Uniti esclusi) ci aspettiamo invece rendimenti del 5,1%-7,1%”.
Considerato invece il recente aumento dei rendimenti sui decennali statunitensi e le diverse politiche della Fed e della Bce in termini di tassi di interesse, quali sono le vostre previsioni per il reddito fisso?
“L’era del ‘solido valore del denaro’ persiste, con rendimenti più elevati che migliorano il trade-off rischio-rendimento nel reddito fisso. Nel prossimo decennio, per gli investitori in euro prevediamo rendimenti annualizzati del 2,2-3,2% per l’obbligazionario dell’Area Euro e del 2,3-3,3% per l’obbligazionario globale (Area Euro esclusa) con copertura valutaria. Questo riflette la previsione di una graduale normalizzazione dei tassi di politica monetaria e delle curve dei rendimenti, anche se permangono rischi a breve termine. I rendimenti sui vari segmenti della curva americana, invece, si manterranno probabilmente al di sopra del 4%. Uno scenario in cui persistono i fattori favorevoli sul lato dell’offerta favorisce infatti la crescita tendenziale e di conseguenza i tassi reali”.
In Italia c’è ancora tanta liquidità. In che modo è possibile dirottare maggiori flussi verso l’industria del risparmio gestito?
“Per favorire la canalizzazione di questo eccesso di liquidità verso i fondi comuni di investimento è necessario che l’industria del risparmio gestito e quella della consulenza finanziaria abbandonino l’attuale architettura del sistema distributivo, virando verso un modello che poggi su tre pilastri fondamentali: il superamento del collocamento tradizionale basato su commissioni, la diffusione della consulenza a parcella e la riduzione dei costi complessivi”.
Il ruolo dei consulenti finanziari e dei private banker è proprio quello di creare portafogli efficienti in grado di generare rendimenti nel lungo periodo. Che ruolo potrebbero avere gli Etf e in che modo incentivare il loro utilizzo nell’ambito della costruzione del portafoglio?
“Negli Stati Uniti gli asset in strumenti indicizzati hanno superato quelli investiti in fondi a gestione attiva, grazie al maggior utilizzo di Etf (talvolta esclusivo) da parte dei consulenti finanziari americani e tramite l’adozione diretta di Etf/fondi passivi da parte di investitori privati. Gli investitori sempre di più utilizzano gli Etf per la gestione core dei portafogli per il loro alto livello di liquidità, l’accesso immediato al mercato, i bassi costi e l’elevata diversificazione. Anche in Italia i consulenti finanziari stanno sperimentando sempre di più i benefici degli Etf. È per questo che Vanguard ha sempre avuto una particolare attenzione per il mondo della consulenza finanziaria, oltre a dialogare con gli intermediari per promuovere un maggior ricorso a prodotti passivi all’interno di veicoli come le unit linked e le gestioni patrimoniali”.
In mercati come Stati Uniti e Germania gli investitori retail sono sempre più propensi all’utilizzo degli Etf. Questo passaggio avverrà anche in Italia?
“La platea di investitori privati italiani in Etf si sta progressivamente allargando al segmento retail. La sfida è quella di trasformare i risparmiatori in investitori, ma perché ciò avvenga è importante che le reti di consulenza e le banche passino da una strategia guidata dal ‘prodotto’ a una guidata dal ‘servizio’”.
Vanguard Italia celebra il sesto anniversario della sua presenza in Italia: quali sono stati i risultati raggiunti?
“Nel 2024, in Italia abbiamo registrato una raccolta di oltre 3 miliardi di euro, tra Etf e fondi, e più del 15% dei flussi sul circuito EtfPlus di Borsa Italiana, consolidando la leadership anche nel settore degli Etf multi-asset con oltre 150 milioni di nuova raccolta sui comparti della gamma LifeStrategy. Gli investitori hanno mostrato un interesse particolare verso le soluzioni obbligazionarie governative e corporate Eeu, ormai benchmark di mercato. I principali flussi si sono inoltre concentrati sugli azionari globali core, come il Vanguard Ftse All World e l’S&P500”.
Quali sono i vostri progetti per il 2025?
“Puntiamo ad ampliare ulteriormente il perimetro di azione sul mercato italiano attraverso le partnership con società di gestione, reti di consulenza finanziaria e private banking, e compagnie assicurative, sulla scia di quelle già siglate con diverse reti di consulenza (Banca Widiba, Finint, Mediobanca Premier, Zurich Bank e Fineco) e di private banking (Banca Aletti e Investis). La nostra ambizione in Italia è replicare con successo quanto fatto in altri mercati, in particolare negli Stati Uniti, proponendoci come partner di riferimento delle reti per gli Etf e i fondi passivi. Tramite le partnership, siamo in grado di fornire supporto ai consulenti attraverso le attività di formazione e i servizi di Model Portfolio e Insights sulla gestione, sfruttando la ricerca del nuovo Advisory Centre di Vanguard”.
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