un tributo alla memoria e alla giustizia

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In Sicilia l’arte continua a farsi portavoce di messaggi di speranza e giustizia. Murales dedicati alla legalità sono emersi in diverse città dell’isola, testimoniando l’impegno delle comunità contro la violenza mafiosa e per la promozione della cultura della legalità. Questi lavori non solo abbelliscono gli spazi urbani, ma portano con sé anche un forte significato simbolico, un invito a non dimenticare le vittime della mafia e a lottare per un futuro migliore.

Venerdì 31 gennaio a Caltagirone, Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea regionale siciliana e della Fondazione “Federico II” ha inaugurato due importanti eventi: l’installazione artistica permanente in via Volta Libertini e il Murale presso la scuola elementare Ex Onmi.

Un’opera d’arte che valorizza la tradizione ceramica siciliana

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In via Volta Libertini è stata inaugurata l’installazione artistica permanente “Il suono giallo della campana”, un’azione di riqualificazione che l’Amministrazione comunale definisce “di pregio e utile per la valorizzazione dei luoghi”. Manufatti ceramici realizzati d’intesa con l’Associazione Ceramisti di Caltagirone con la collaborazione delle ditte Madeamano, Lbc e Ninefifty; progetto illuminotecnico a cura di Az Luce srl.

L’installazione, come sottolineato dal sindaco Fabio Roccuzzo, presidente dell’ente gestore Città tardo barocche del Val di Noto, e dall’assessore alle Attività ceramiche e culturali e al patrimonio Unesco Claudio Lo Monaco, che è pure vicepresidente dell’Associazione italiana città della ceramica, è stata realizzata nell’ambito del bando dell’assessorato regionale delle Attività produttive “Sicilia che piace 2024”, con cui quattro città della ceramica siciliane – Caltagirone, Monreale, Santo Stefano di Camastra e Sciacca – hanno partecipato con l’iniziativa “Inceramichiamo le strade della ceramica siciliana”.

 

Un tributo alla memoria di Giuseppe Aiello

Presso la scuola elementare Ex Onmi di Caltagirone, l’artista Salvo Ligama ha dedicato un murale dal titolo “Nessuna Colpa” alla memoria di Giuseppe Aiello, un bambino di 12 anni ucciso dalla mafia. Giuseppe, durante il suo tempo libero dalla scuola, aiutava la sua famiglia lavorando in campagna per un pastore con precedenti penali. Il 10 ottobre 1990 in un agguato il pastore fu ucciso da due sicari e analoga sorte toccò a Giuseppe, colpevole solo di avere assistito all’esecuzione. Il murale “Nessuna Colpa” vuole mantenere viva la sua memoria, ricordando la tragedia e l’innocenza di una vittima spesso dimenticata.

 

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San Cono e l’omaggio a Rita Atria e Paolo Borsellino

Un altro importante murale è stato realizzato a San Cono, dove l’artista Igor Scalisi Palminteri ha voluto rendere omaggio a due simboli della lotta alla mafia: Rita Atria e Paolo Borsellino. Questa opera si propone di trasmettere un messaggio forte e chiaro: il coraggio, la giustizia e il sacrificio di chi ha scelto di lottare contro la mafia devono essere un esempio per le nuove generazioni.
Rita Atria, giovane donna siciliana che decise di collaborare con Paolo Borsellino nella lotta alla mafia, è stata una figura fondamentale, purtroppo spesso dimenticata. La sua decisione di rompere l’omertà e denunciare i crimini mafiosi le costò la vita, pochi mesi dopo l’assassinio del giudice Borsellino. Il murale dedicato a lei e al giudice vuole ricordare il loro impegno per un futuro migliore, libero dalla violenza mafiosa.
L’opera è stata realizzata nell’ambito del progetto “Per le vie della legalità”, a cui hanno partecipato diverse amministrazioni locali. L’amministrazione di San Cono, grazie alla collaborazione con la Fondazione Federico II, ha voluto rendere omaggio al sacrificio di Rita Atria e Paolo Borsellino, unendo arte e cultura per diffondere il messaggio di legalità tra i giovani e la comunità.

Un messaggio di speranza e lotta alla mafia

Questi murales rappresentano un impegno tangibile per la diffusione della cultura della legalità in Sicilia. Ogni opera è un messaggio forte e diretto a non dimenticare le vittime della mafia e a non avere paura di scegliere la giustizia. Come sottolineato dagli amministratori locali e dalla Fondazione Federico II, l’arte può essere uno strumento potente per sensibilizzare la popolazione e per continuare a lottare contro la criminalità organizzata. Il futuro della Sicilia, libero dalle catene dell’omertà e della violenza, è un obiettivo che tutti possono contribuire a costruire, partendo dal ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia e la libertà.

 



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