Si è tenuto oggi al Ministero delle Imprese e Made in Italy l’atteso incontro sulla crisi industriale di Coin, lo storico gruppo nato oltre un secolo fa a Pianiga, che a dicembre aveva annunciato la chiusura di sette negozi, di cui due in Veneto (San Donà e Vicenza). Soddisfazione da parte del Ministero e dei sindacati, perché durante il confronto i vertici di Coin hanno evidenziato come l’azienda abbia registrato offerte vincolanti per la sottoscrizione di un aumento di capitale per 21,2 milioni di euro, che dovrebbero permettere di mantenere, come promesso, i 1390 posti di lavoro sul piano nazionale.
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Il maxi piano di risanamento
L’aumento di capitale arriverebbe da Mia S.r.l. e Sagitta Sgr S.p.A., nella sua qualità di società di gestione del fondo comune di investimento alternativo riservato chiuso denominato “UTP Restructuring Corporate”, con il supporto di Europa Investimenti S.p.A. in qualità di advisor di Sagitta Sgr S.p.A. «Le offerte ricevute dagli investitori confermano la solidità del progetto di risanamento. Coin è un brand storico, con oltre un secolo di presenza nel panorama retail italiano, e il nostro obiettivo è preservarne il valore rilanciandolo con una visione di lungo periodo. Ringraziamo i nostri collaboratori, per la professionalità e l’impegno dimostrato in questa fase cruciale e confidiamo nel continuo supporto dei nostri fornitori, necessario per portare a termine questa fase e consentire il rilancio» commentano il presidente del consiglio di amministrazione di Coin Andrea Gabola e l’amministratore delegato Matteo Cosmi.
Coin ha annunciato anche un piano di riassorbimento, in altri store del gruppo, dei 92 dipendenti che svolgono attività nei 7 negozi sul territorio italiano che cesseranno le attività: Roma Lunghezza, Roma Bufalotta, San Donà di Piave, Latina, Vicenza, Milano City Life e Sesto Fiorentino. Una «tappa importante per una soluzione positiva, tutelati i dipendenti con un piano di rilancio sostenibile. La nostra priorità è il lavoro», ha evidenziato a margine del confronto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, esprimendo soddisfazione per il risultato conseguito con la regia del Mimit.
«Ora un tavolo per i ricollocamenti in Veneto»
Incontro positivo per Tiziana Basso, segretaria generale Cgil Veneto, e Cecilia de’ Pantz, segretaria Filcams Veneto. «Le due condizioni previste per questa fase del piano di risanamento e rilancio sono state rispettate: ci sono infatti state sia offerte vincolanti da parte di investitori per aumentare il capitale che l’impegno di istituzioni finanziarie. Il percorso di definizione della crisi dovrebbe chiudersi prima dell’estate, ma resta necessario l’avvio urgente di un tavolo territoriale con il coinvolgimento della Regione, per affrontare il tema della chiusura del punto vendita di Vicenza (prevista a inizio 2026) e dell’outlet di San Donà di Piave (giugno 2025). Servono infatti ulteriori garanzie da parte del gruppo per tutelare l’occupazione, tenendo conto anche della compatibilità e fattibilità di eventuali ricollocazioni territoriali» spiegano le due sindacaliste.
Oggi però prevale la soddisfazione, il prossimo incontro romano, con aggiornamenti sullo stato di avanzamento, è previsto per il 31 marzo. L’assessore regionale al lavoro Valeria Mantovan spiega così l’operazione: «Coin è un’azienda storica del retail che ha sede legale e quartier generale a Venezia, e una presenza rilevante a livello nazionale. Il tavolo di oggi ha registrato due primi risultati importanti: in primo luogo, l’azienda ha comunicato il ricevimento di offerte vincolanti per l’aumento di capitale, e la disponibilità degli attuali azionisti a contribuire a tale incremento, assicurando le risorse necessarie a realizzare il piano di rilancio che interessa l’intera struttura e i suoi 1400 addetti; in secondo luogo, è stata ribadita la disponibilità dell’azienda a riassorbire in altri store del Gruppo tutti i dipendenti che operano nei 7 negozi che verranno chiusi entro gennaio 2026, tra questi lo store di Vicenza e l’outlet di San Donà di Piave. In merito a questo punto abbiamo ribadito la disponibilità della Regione a facilitare l’individuazione, con le parti, di soluzioni puntuali che tengano conto anche delle esigenze dei lavoratori».
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