Giornata mondiale contro il cancro: l’impegno dei ricercatori UniTS

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Il 4 febbraio si celebra il World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro, promossa da UICC – Union for International Cancer Control, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e della ricerca scientifica nella lotta ai tumori. Un’occasione per ribadire l’impegno della comunità scientifica nel contrastare una patologia che, ancora oggi, rappresenta una delle principali sfide sanitarie globali.

Quest’anno vogliamo sottolineare come la ricerca oncologica non sia limitata all’ambito medico-clinico, ma coinvolga una vasta rete di competenze multidisciplinari. Anche i biologi, i chimici, gli ingegneri e gli informatici, ad esempio, mettono a disposizione le proprie competenze per sviluppare nuove strategie di prevenzione, diagnosi e cura. 

Lo studio dei meccanismi biologici alla base della trasformazione tumorale, lo sviluppo di nuovi farmaci e biomarcatori, l’applicazione di modelli computazionali per analizzare dati genetici e identificare nuove terapie mirate sono solo alcune delle strade percorse dalla scienza per curare il cancro.

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In questa giornata, vogliamo raccontare come la ricerca oncologica si sviluppi attraverso approcci differenti e complementari, attraverso la testimonianza di alcuni ricercatori UniTS.

 

Giannino DEL SAL, biologia applicata – Dipartimento di Scienze della Vita

«Studiamo come le cellule malate comunicano con il tessuto in cui si sviluppa il tumore, sia nelle fasi iniziali della malattia che nelle metastasi. Analizziamo come i segnali che vengono scambiati in questa comunicazione favoriscano la malattia e la capacità delle cellule malate di resistere alle terapie per trovare punti deboli da colpire. In questo progetto vogliamo capire meglio cosa succede nelle fasi iniziali, quando in un tessuto ancora sano si instaura una competizione tra le cellule che si stanno trasformando e quelle sane. La comprensione di ciò che accade in queste fasi contribuirà a sviluppare strategie per intervenire prima e meglio contro i tumori.

Il nostro lavoro punta a fornire strumenti per bloccare il cancro fin dalle sue prime fasi, o addirittura prevenirlo, e per affrontare meglio le fasi avanzate della malattia ed eventuali resistenze ai trattamenti».

 

Sabrina PRICL, ingegneria chimica – Dipartimento di Ingegneria e Architettura

«Dalla progettazione basata sul calcolo ad alte prestazioni fino alla sperimentazione in vivo: assieme a diversi team di ricerca internazionali sviluppiamo nanomedicine e nanovettori per la diagnosi, terapia e imaging dei tumori. 

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Grazie e finanziamenti che provengono da AIRC, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Commissione Europea e PNRR, inoltre, integriamo tecniche in silicio e validazioni sperimentali per studiare oncogeni – ovvero geni alterati che possono favorire la crescita incontrollata delle cellule e contribuire allo sviluppo del cancro – che svolgono un ruolo chiave in diversi tumori. In questo modo pensiamo di poter aprire nuove strade per ottenere cure più efficaci e mirate.

Le nostre prossime sfide? Migliorare la selettività dei trattamenti, la riduzione degli effetti collaterali e la traduzione delle nostre scoperte in soluzioni cliniche accessibili su larga scala».

 

Giulio CARAVAGNA, informatica, e Alice ANTONELLO, PhD in Applied Data Science and Artificial Intelligence – Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze

«In collaborazione con il CRO di Aviano ed il San Raffaele di Milano abbiamo costruito dei modelli computazionali per studiare il comportamento di alcune leucemie. I risultati che stiamo completando sono molto promettenti e ci permetteranno di chiarire alcuni meccanismi molecolari che descrivono l’evoluzione della malattia nel tempo. 
Questo progetto, finanziato attraverso un grant della Fondazione AIRC dedicato ai ricercatori under 40, ci lascia anche con tante domande interessanti che vorremo ampliare nel prossimo futuro: possiamo per esempio applicare questi strumenti verso altri tumori? possiamo usare un approccio sistematico per caratterizzare l’evoluzione della malattia nel tempo, e scoprirne i punti deboli?» (G. Caravagna).

«A novembre 2024 ho vinto una borsa di studio triennale di Fondazione AIRC riservata ai dottori di ricerca, AIRC Italy post-doc. Il progetto prevede l’applicazione di metodi di intelligenza artificiale a dati genomici derivati da DNA, per comprendere la relazione tra l’insorgere di determinate mutazioni e l’esposizione ad agenti mutageni, ovvero sostanze o fattori che possono causare cambiamenti nel DNA.
Questo è il primo passo per individuare fattori di rischio che possono portare a determinate patologie e trovare delle strategie per contrastare i loro effetti» (A. Antonello).

 

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