Venezia, laboratorio della farmacia raddoppia e punta a 3.500 clienti

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Federico Nicoletti

A giugno lo stabilimento potenziato: «E con il consorzio sostegno per gli associati. Per difendere le farmacie l’unico modo è unire le forze»

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Laboratorio della farmacia si avvia al raddoppio dello stabilimento. E, in parallelo, Consorzio farmacia laboratorio punta a salire da 770 a mille associati già nel 2025. «Stiamo investendo sul futuro delle farmacie private. Per difenderle, l’unico modo è unire le forze, fare massa critica». Marzio Salvagnin, titolare della «Farmacia alla Madonna» di Mestre, presidente di Laboratorio della farmacia, la spa con quartier generale a Quarto d’Altino, alle porte di Venezia, di cui è creatore e socio di riferimento al fianco di altri 48 colleghi-soci, ma anche del consorzio che riunisce 770 punti vendita privati in Italia, mette in chiaro così l’obiettivo che sta dietro al progetto che dal Veneto si sta espandendo rapidamente in Italia. Si tratta di fornire prodotti e servizi, ma anche una visione per aggiornare e far fare un salto di qualità nella gestione e nel servizio alle farmacie private, permettendo loro di mantenere il valore di presidio per la salute sui territori e di resistere alla tentazione di vendere alle catene create dai fondi d’investimento, che stanno facendo man bassa di punti vendita a prezzi da dumping.

Integratori e cosmetica

Un progetto che va avanti ormai da oltre vent’anni, quasi sotto traccia, ma che emerge ora in superficie, di fronte anche al valore di numeri ormai difficili da non vedere. Il punto di partenza del progetto è Laboratorio della farmacia. Nasce vent’anni fa dal laboratorio galenico alle spalle della farmacia di Salvagnin, che deve affrontare, a cavallo del nuovo secolo, le norme più restrittive sulle preparazioni galeniche di integratori e cosmetici. Salvagnin non si scoraggia e prende la palla al balzo per lanciare, nel 2004, con altri colleghi il primo grande laboratorio produttivo d’integratori e cosmetici pensati per la farmacie, sede prima a Scorzè, e dal 2017 a Quarto d’Altino.




















































Le referenze

Oggi Laboratorio della farmacia, di cui Salvagnin è presidente e amministratore delegato, affiancato in consiglio d’amministrazione dai colleghi Giovanni Ceretta, titolare della farmacia Pasubio di Schio, che in azienda è direttore tecnico, Enrico Todesco, della farmacia Alle Grazie di Bassano, Sebastiano Ciato dell’omonima farmacia di Padova, e Marina Milan, prima presidente del consorzio e direttore commerciale del laboratorio, è una realtà industriale con 35 milioni di euro di ricavi 2024, con 160 dipendenti, da dove escono ogni anno 13 milioni di confezioni divise su 500 referenze di prodotto, tra prodotti dietetici, cosmetici e multivitaminici a base naturale, che entrano in 2.200 farmacie in tutta Italia.
«Ma abbiamo appena ottenuto – aggiunge Salvagnin – anche la certificazione per produrre dispositivi medici – inizieremo la produzione da un antiacido – e deteniamo otto brevetti studiati con l’Università di Padova, per aumentare la biodisponibilità dei principi attivi, e quindi l’efficacia, di altrettanti prodotti».

Unico turno di produzione

Quasi ovvio il nuovo salto che Laboratorio della farmacia si appresta a chiudere entro giugno, quando diventerà operativo l’ampliamento, di fatto un raddoppio, che porterà lo stabilimento di Quarto d’Altino da 11 mila a 20 mila metri quadrati: «Investendo in macchinari molto avanzati in tecnologie 4.0 e 5.0 riusciremo, a parità di personale, a riportare su un unico turno l’attuale produzione organizzata su tre», aggiunge Marina Milan. Va da sé che questo equivale anche ad una capacità produttiva in potenza triplicata. E le farmacie-clienti? «Possono salire nell’arco di 3-5 anni a 3.500 -, dice Salvagnin -. L’estero? Vedremo in futuro: per ora abbiamo molto da fare in Italia».

Le offerte

L’affiliazione cresce ad un ritmo di 200 l’anno. D’altra parte lo schema di lavoro di Laboratorio della farmacia rappresenta un po’ l’uovo di Colombo per le farmacie private. I prodotti che escono dallo stabilimento sono offerti in esclusiva a loro, in un rapporto diretto, senza passare per gli intermediari commerciali di aziende terziste, come di solito avviene qui, proponendo prodotti notevoli nel rapporto qualità-prezzo. «Siamo molto concorrenziali, con prezzi inferiori anche del 20% – dice Salvagnin -. Partiamo dagli studi clinici e sviluppiamo, da farmacisti, prodotti per i farmacisti, la cui efficacia è possibile controllare da dietro i nostri banconi». Non è tutto, perché al fianco di Laboratorio della farmacia si è poi sviluppato Consorzio farmacia laboratorio, il consorzio che dal Veneto ha conquistato 770 farmacie private italiane che sviluppano ricavi aggregati per 1,2 miliardi di euro, divenendo la prima realtà di settore in Italia. Qui si passa per contratti d’acquisto-tipo messi a disposizione degli affiliati (dagli accordi commerciali con le case farmaceutiche a quelli per gli acquisti relativi a servizi come analisi, test e telemedicina), ma anche per piani di formazione e aggiornamento professionale anche su temi critici, come la gestione economica delle farmacie, o di tendenza, come la gestione dei social, a costi convenienti, resi possibili dalla massa critica creata.

Convenzioni per cui transitano acquisti per un valore di 300 milioni di euro l’anno, i cui risparmi vengono riversati ai soci. L’obiettivo a portata di mano qui è di salire a mille farmacie affiliate già nel 2025.


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