(Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di BdM Banca, Gruppo Mediocredito Centrale, riunitosi oggi sotto la presidenza di Pasquale Casillo, ha approvato i risultati al 31 dicembre 2024, periodo in cui si registra “una importante crescita delle performance” confermando il percorso di rinascita iniziato nel 2023.
Il risultato della gestione operativa mostra un utile netto pari a 22,4 milioni di euro rispetto ai 9,87 milioni di euro al 31 dicembre 2023. In corso di cessione (con offerte vincolanti già ricevute a fine 2024) ulteriori crediti deteriorati per un totale annuo di euro 183,4 milioni, in anticipo rispetto agli obiettivi del Piano industriale grazie anche alla finalizzazione della operazione Pegasus.
“Abbiamo chiuso il 2024 con risultati straordinari, che confermano ancora una volta come la strada intrapresa sia quella giusta. Oltre a dimostrare una robusta crescita degli utili e della solidità patrimoniale, i numeri evidenziano la volontà di perseguire gli obiettivi di sostenibilità grazie ad un’ampia gamma di prodotti in linea con gli obiettivi ESG”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di BdM Banca, Cristiano Carrus, commentando i numeri del periodo. “È stato un anno di grande impegno comune, che ci permette di guardare al futuro con la consapevolezza di poter lavorare per consolidare il nostro ruolo di banca di riferimento per le persone e le imprese del Mezzogiorno, offrendo servizi e soluzioni che rispondono alle esigenze dei territori”.
Gli impieghi netti a clientela (non considerando i titoli di debito “HTC” e le operazioni con Cassa Compensazione e Garanzia) passano da 5.560,08 milioni di euro di fine 2023 a 5.657,26 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (+1,7%). I crediti verso clientela in bonis netti sono pari a 5.445,13 milioni di euro rispetto a 5.313,64 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (+2,5%).
Il trend degli impieghi, spiega il gruppo nella nota dei conti, conferma il percorso di rilancio operativo della Banca, con erogazioni effettuate per circa 4 miliardi di euro dal 2021 (anno di ingresso di BdM Banca nel Gruppo MCC), di cui oltre 1 miliardo nel 2024. Le erogazioni dell’ultimo anno sono state assistite da garanzie reali o istituzionali per oltre il 75% dei volumi; inoltre, le erogazioni a clientela con profilo di rischio più elevato hanno riguardato meno del 5% del totale dei nuovi finanziamenti. Gli impieghi alle imprese hanno supportato prevalentemente il comparto manifatturiero e quello del commercio.
I crediti deteriorati verso clientela presentano un valore contabile netto di 212,23 milioni di euro (rispetto a 256,79 milioni di euro a fine 2023), con un grado di copertura dei fondi rettificativi al 47,6% in diminuzione rispetto al 51,6% del 31 dicembre 2023. In riduzione l’indice NPE lordo e netto, pari, rispettivamente, all’6,9% e al 3,8% (rispetto al 9,0% e 4,6% al 31 dicembre 2023).
Cresce la Raccolta totale da clientela (al netto delle operazioni con Cassa Compensazione e Garanzia) di un +5,5%, pari a 11.159,21 milioni di euro rispetto a 10.573,22 milioni di euro del 31 dicembre 2023.
Ridotta l’esposizione verso Banche Centrali in seguito al rimborso dei finanziamenti TLTRO-III per circa 790 milioni di euro da inizio 2024.
Solida la posizione di liquidità, con gli indicatori LCR al 144,2% ed NSFR maggiore del 100%.
In crescita i coefficienti di solidità patrimoniale: CET1/TIER1 ratio pari al 12,99% (10,96% al 31 dicembre 2023), e Total Capital ratio pari al 14,93% (12,77% al 31 dicembre 2023), che recepiscono il computo dell’utile netto al 31 dicembre 2024 nel capitale primario di classe 1.
Infine, BdM Banca rende noto di aver ottenuto da Banca d’Italia, lo scorso 29 gennaio, l’autorizzazione al rimborso anticipato integrale del prestito obbligazionario subordinato denominato “Banca Popolare di Bari subordinato tier II tasso fisso 11.50% 31/12/2018 – 30/12/2025”, di importo complessivo pari a 15 milioni di euro. Tale operazione, si legge nella nota, che si realizzerà nel mese di febbraio, “non determina impatti sui ratios patrimoniali al 31 dicembre 2024; per il 2025 generà una lieve riduzione dei ratios patrimoniali (pari a circa 9 basis point in termini di TCR) e un impatto positivo sul conto economico del 2025 derivante dal venir meno del costo relativo agli interessi”.
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