Iit, la startup deep-tech Genoa Instruments chiude un round da 1 mln di euro guidato da Deep Blue Ventures

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Genoa Instruments, la startup innovativa nel campo della microscopia ottica a super-risoluzione, gemmata dall’Istituto italiano di tecnologia – Iit, ha chiuso un round di investimento da un milione di euro guidato da Deep Ocean Capital Sgr spa attraverso Deep Blue Ventures (Dbv), il fondo Deep Tech di Venture Capital nato per sostenere le startup, spin-off e più in generale le iniziative di innovazione nell’ambito aerospaziale e nei settori della salute e della sostenibilità con focus sulle Key Enabling Technologies.

Il funding da 1 milione di euro è stato completato grazie a un investimento di 800.000 euro da parte di Dbv a cui si sono aggiunti 200.000 euro sottoscritti da una cordata di imprenditori e investitori locali.

L’ingresso di Deep Blue Ventures rafforza ulteriormente la strategia di crescita dell’azienda, che mira ad ampliare la presenza sul mercato e a portare la propria tecnologia nei migliori centri di ricerca a livello mondiale, affermandosi come player di rilievo anche su scala internazionale.

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Genoa Instruments, fondata da un team di ricercatori dell’Istituto italiano di tecnologia con 20 anni di esperienza nelle tecnologie di imaging, sta rivoluzionando la microscopia ottica con il suo prodotto di punta, Prism – Photon-Resolved Image Scanning Microscope.

“Questo innovativo microscopio ottico – spiega Genoa Instruments nel comunicato stampa – integra in modo unico la super-risoluzione spaziale e temporale per l’imaging strutturale e funzionale di campioni viventi con dettagli senza precedenti. Il design plug-and-play di Prism garantisce una perfetta integrazione con i sistemi di microscopia esistenti, riducendo significativamente i costi e la complessità. L’obiettivo di Genoa Instruments è democratizzare l’accesso alla microscopia a super-risoluzione, consentendo ai gruppi di ricerca e più in generale agli operatori nel settore della sanità di ogni dimensione e budget di accedere a strumenti a supporto di scoperte scientifiche potenzialmente rivoluzionarie”.

La raccolta permetterà alla startup di acquisire nuove risorse nell’area vendite per ampliare la pipeline di clienti esistente, accelerare lo sviluppo di nuove versioni del prodotto Prism e finalizzare la realizzazione di brevetti per consolidare il proprio vantaggio competitivo nel mercato della microscopia ottica avanzata in campo clinico, farmacologico e della medicina preventiva.

Oggi la startup ha sede presso “H4E”, l’Hub for Entrepreneurship, incubatore tecnologico dell’Istituto italiano di tecnologia, un ambiente dedicato al trasferimento tecnologico e alla creazione di imprese innovative, dove ricerca e imprenditorialità convergono per generare soluzioni all’avanguardia.

«Siamo entusiasti di sostenere Genoa Instruments nel suo percorso di crescita. La sua tecnologia all’avanguardia nella microscopia a super-risoluzione rappresenta un cambiamento radicale nel campo della ricerca biomedica e sanitaria, oltre che una soddisfazione per l’Italia che finalmente si riappropria di una eccellenza tecnologica riconosciuta fin dai tempi di Galileo Galilei, uno dei padri della microscopia. Di fatto, pur essendo l’Italia il luogo delle scoperte scientifiche galileiane, nel tempo ha perso la capacità di creare un prodotto proprio e unico in questo settore. Con Genoa Instruments abbiamo la possibilità di ritornare ad essere al centro della scena industriale Europea di avanguardia in un settore strategico per la ricerca scientifica e l’industria farmaceutica globale», dichiara Emilia Garito, chairman e co-founder di Deep Ocean Capital Sgr.

«Inoltre Genoa Instruments ha già dimostrato di essere un operatore riconosciuto da importanti player internazionali con cui collabora, da Nikon a Leica e Zeiss e la sua vision è perfettamente in linea con la nostra missione, ovvero quella di individuare e supportare le micro imprese che hanno il potenziale di creare innovazione competitiva nei settori deeptech di importanza strategica per il rafforzamento dell’industria tecnologica italiana e della sua filiera produttiva», conclude Garito.

«Con il supporto di Deep Ocean Capital e dei nuovi investitori, siamo pronti ad attrarre nuovi talenti chiave, potenziare le nostre capacità di ricerca e sviluppo e accelerare il lancio dei nostri prodotti, rendendo le nostre soluzioni disponibili a una gamma più ampia di ricercatori e professionisti in tutto il mondo. Siamo entusiasti delle opportunità che ci attendono e determinati a trasformare il mercato dell’imaging a super-risoluzione», afferma Simonluca Piazza, ceo e founder di Genoa Instruments.

«La tecnologia di imaging sviluppata da Genoa Instruments è rivoluzionaria, come dimostrato dalla crescente attenzione alle nostre tecniche di imaging nelle principali conferenze internazionali di settore. Democratizzando l’accesso alla microscopia a super-risoluzione, permettiamo ai ricercatori di ogni livello e budget di dotarsi della migliore tecnologia di imaging disponibile, favorendo così scoperte scientifiche potenzialmente rivoluzionarie», dichiara Marco Castello, cto e founder di Genoa Instruments.

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«Le startup nate all’interno dell’Istituto italiano di tecnologia rappresentano un ponte tra la ricerca avanzata e l’industria, trasformando idee di frontiera in soluzioni concrete per il futuro. Genoa Instruments è un esempio di come l’innovazione sviluppata nei nostri laboratori possa evolversi in un’azienda con un impatto globale. Questa operazione rappresenta un passo fondamentale per accelerare la diffusione della tecnologia sviluppata dalla startup e rafforzare il posizionamento dell’Italia nel settore della microscopia avanzata», dichiara Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia.

Per Deep Blue Ventures, Genoa Instruments rappresenta uno dei sette investimenti, conclusi nel primo anno e mezzo di attività. Il fondo, nato per sostenere le startup, spin-off e più in generale le iniziative di innovazione nell’ambito aerospaziale, nei settori della sanità e della sostenibilità, prevede di chiudere altre sei operazioni entro la fine del 2025. Tra gli investitori vi sono il Fondo europeo per gli investimenti (Fei), parte del Gruppo Bei, Cdp Venture Capital Sgr tramite il suo fondo di Technology Transfer – in qualità di Corner Investor – e gli investitori privati ReItaly21,  Blue Ocean Finance, Gaiae International Srl, Mcf Holding Srl.

Tra i partner di Dbv un grande player industriale nel settore dell’aerospazio e della difesa come Leonardo, l’Esa (European Space Agency), l’I3P (l’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino), e ancora il Cnt e l’Iit.



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