Traffico di rifiuti tra Puglia, Campania e Calabria, arresti

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ROMA, 05 FEB – Un traffico illecito di ingenti
quantità di rifiuti industriali, provenienti dalla Puglia e
Campania che venivano smaltiti illecitamente in terreni o
capannoni abbandonati in Puglia, Calabria, Campania e Basilicata
(in particolare nelle province di Taranto, Cosenza, Avellino e
Matera), è stato scoperto dai carabinieri che hanno eseguito una
ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip di Lecce nei
confronti di nove persone. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di
Lecce, è stata condotta dai carabinieri del nucleo operativo
ecologico di Lecce, Bari e Napoli, ed è partita nel giugno del
2023 da indagini e pedinamenti seguiti a casi di abbandono di
rifiuti. Le accuse sono di associazione a delinquere, attività
organizzate per il traffico illecito di rifiuti, impedimento al
controllo e gestione illecita di rifiuti. Le province
interessate sono Bari, Taranto, Trani/Barletta, Brindisi,
Caserta, Napoli, Avellino, Cosenza , Matera, Campobasso ,
Viterbo e Potenza.
Secondo l’accusa, l’organizzazione smaltiva rifiuti speciali
industriali (anche frazione indifferenziata di RSU, nonchè
scarti tessili) di origine campana organizzati in balle
reggiate, che invece di essere conferiti in siti di smaltimento
o recupero autorizzati, venivano trasportati e smaltiti
abusivamente in terreni o capannoni abbandonati. Una vera e
propria filiera del commercio illecito di rifiuti che
ricomprendeva la fase di consegna, ricezione nonché
intermediazione, trasporto e smaltimento abusivo. In Villapiana
(CS), Cassano allo Ionio (CS), Ferrandina (MT), Pulsano (TA)
sono stati individuati i siti di abbandono.
A parte le nove persone arrestate, ci sono altre 34 persone
denunciate e indagate. Coinvolte e sottoposte a sequestro anche
tre società di trattamento/recupero rifiuti di Giugliano
(Napoli, Onano (Viterbo), San Martino Valle Caudina (Avellino),
tre capannoni industriali, a Pulsano (Taranto) e Cassano allo
Ionio (Cosenza), due terreni agricoli in Villapiana (CS), 25
automezzi (rimorchio e motrice). E’ stato sequestrato anche un
milione di euro ritenuto il frutto dell’attività illecita.
Le indagini hanno accertato che i rifiuti venivano corredati
di false classificazioni da parte degli impianti di produzione,
con redazione di falsa documentazione indicante siti di
destinazione inesistenti. Il flusso era prevalentemente dalla
Campania, principale area di provenienza dei rifiuti, verso la
Puglia dove i rifiuti venivano abbandonati e anche dati alle
fiamme in aree anche di particolare pregio naturalistico,
affacciate su strade comunali e provinciali.
Gli arrestati sono autisti, organizzatori dei trasporti,
intermediari e gestori formali e di fatto delle società
responsabili.

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