Genova. Nulla di fatto dopo quattro ore di consiglio regionale monotematico sul trasporto pubblico in Liguria: la maggioranza ha bocciato la risoluzione presentata da Selena Candia, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, con una serie di proposte per migliorare il servizio su ferro e su gomma, ritenuta “provocatoria” dal centrodestra. Nel frattempo, però, l’assessore ai Trasporti Marco Scajola, dopo aver messo alle strette Trenitalia sugli aumenti tariffari congelati per i disservizi legati ai cantieri, apre alla possibilità di rivedere il contratto di servizio, una delle principali richieste avanzate oggi dall’opposizione.
“Il contratto di servizio non è la Bibbia, non è un oggetto che non si può discutere – spiega l’assessore a margine -. Gli anni passano, le cose possono cambiare, stiamo lavorando per valutare gli aspetti che possono essere modificati. Quando si tratta di migliorare le cose siamo sempre aperti a ogni proposta. Ci danno un po’ fastidio le strumentalizzazioni politiche e chi urla al lupo al lupo senza dire niente di concreto. Aspettiamo che vengano formalizzati i nuovi amministratori unici di Rfi e Trenitalia, quando saranno in carica avremo un incontro con loro e il presidente Bucci perché vogliamo mettere alcuni puntini sulle i“.
Tra le altre cose, la risoluzione proposta dalla minoranza avrebbe impegnato la giunta Bucci a “riaprire un confronto con Trenitalia svolto alla revisione del contratto di servizio” con una serie di punti: potenziare la rilevazione della qualità e del grado di soddisfazione, aumentare i chilometri erogati e la velocità commerciale, riconoscere almeno il 30% di indennizzo agli abbonati in caso di ritardi e indennizzi automatici, stop agli aumenti tariffari per l’intero periodo di vigenza. Altri impegni erano richiesti per “un piano di investimenti” da parte di Rfi e in materia di trasporto su gomma per rivendicare “un aumento del fondo nazionale trasporti” facendo in modo di scongiurare tagli sulle linee che servono quartieri e frazioni delle aree interne. Ma nelle promesse, oltre a denunciare disagi e disservizi “pressoché quotidiani” subiti dagli utenti nelle ultime settimane, figuravano anche considerazioni politiche come quella sui grandi giocattoli urbani, Skymetro e funivia di Forte Begato, che “avranno evidenti impatti paesaggistici e ambientali” e sono ideati per “non togliere spazio all’automobile”.
Oggi pomeriggio, intanto, si è tenuto un incontro della commissione trasporti della Conferenza delle Regioni, riunita su richiesta dell’assessore Scajola. L’obiettivo, secondo quanto è emerso, è istituire un tavolo tecnico con Rfi per definire i ristori e una comunicazione preventiva sui cantieri per dare un’adeguata informazione alle regioni e ai cittadini ed evitare il più possibile disagi. “Il nostro obiettivo è che i cantieri vadano avanti – spiega Scajola – In quanto sono necessari per garantire efficienza e sicurezza, ma sono anche molto impattanti, per questo serve promuovere un’azione congiunta tra tutte le Regioni per rispondere all’utenza e mettere in atto le contromisure necessarie. A partire da un’informazione adeguata e condivisa che contempli la conoscenza dei tempi dei cantieri necessaria ad assumere adeguate contromisure”.
“Su questo – ha continuato Scajola – chiediamo al Governo di farsi promotore di un’azione di regia tra gli enti territoriali regionali e Rfi. Inoltre come commissione trasporti delle Regioni abbiamo proposto che i servizi sostitutivi per i disservizi legati ai cantieri siano in capo a chi gestisce li stessi. Non è possibile che ciò non avvenga”.
Da parte di Scajola, intervenuto anche in aula, porte aperte sull’aumento dei rimborsi per ritardi al 30% “ma la parte aggiuntiva la deve pagare Rfi”. Per quanto riguarda le aziende del trasporto pubblico, in Liguria arriverà una parte dei 120 milioni aggiuntivi chiesti al Governo insieme a Lombardia, Piemonte, Lazio e Umbria: “Abbiamo già preso l’impegno coi sindacati di mettere l’intera quota sulla gomma“, ha confermato l’assessore.
“Il centrodestra non vuole cambiare nulla: fa solo finta di protestare, ma in realtà si accoda all’immobilismo del ministro Salvini e del viceministro Rixi e al loro disinteresse verso il trasporto pubblico – commenta Selena Candia -. Abbiamo proposto di cambiare totalmente il contratto di servizio con Trenitalia. Per colpa di questo pessimo accordo siglato da Toti sino al 2032, i prezzi dei biglietti del treno saliranno del 50% mentre non ci sarà nemmeno un chilometro in più percorso dai treni. Vogliamo anche lo stop all’aumento dei prezzi dei biglietti: se non sarà modificato il contratto di servizio, l’anno prossimo l’aumento sarà doppio, in una regione dove il costo è già più alto rispetto alla media nazionale. Vogliamo trasparenza sui ricavi e sugli investimenti fatti da Trenitalia”. “Le nostre erano richieste basate su necessità e problemi oggettivi. La maggioranza ha perso un’occasione per stare dalla parte di chi si sposta con i mezzi pubblici”, conclude Candia.
“È così che il centrodestra pensa di rispondere ai bisogni dei cittadini liguri e di migliorare un servizio al collasso? Ancora una volta la propaganda del fare di questa giunta si scontra con la realtà che conferma come questo centrodestra viva solo di annunci, ma alla prova dei fatti, quando avrebbe potuto dimostrare di volersi impegnare per il miglioramento di un servizio, si tira indietro – accusa Armando Sanna, capogruppo del Pd -. Ripresenteremo tutte le nostre proposte nei prossimi consigli regionali e vedremo se la maggioranza, ancora una volta, alzerà un muro. Purtroppo non va tutto bene, i disagi e i disservizi sono all’ordine del giorno e non lo diciamo noi, ma chi quotidianamente si sposta con i mezzi pubblici. Il centrodestra governa questa regione da 10 anni e in tutto questo tempo, la realtà è che non è stato fatto nulla. Abbiamo assistito solo a un peggioramento del trasporto pubblico. Oggi si sarebbe potuto fare un passo avanti verso i bisogni di pendolari, studenti, lavoratori, imprese, invece il centrodestra ha detto no”.
“La Regione punta il dito sui disservizi, ma poi all’atto pratico non pretende che Trenitalia risolva le criticità nell’immediato – aggiunge Stefano Giordano, capogruppo del M5s -. Penso ad esempio ai treni soppressi: quando un regionale non effettua una corsa, in molte località i cittadini rimangono a piedi perché per la corsa utile successiva devono attendere anche ore. E questo nonostante ci siano regionali in transito. Chi deve andare a lavorare, che fa? Prende il bus o il taxi? E chi paga? Basterebbe programmare delle fermate aggiuntive per i treni in transito. Piccoli segnali che siamo certi verrebbero apprezzati e avvicinerebbero i cittadini alle istituzioni”.
“Quella di stamattina poteva essere un’opportunità per avviare una discussione seria e costruttiva sul trasporto pubblico in Liguria – si accoda Gianni Pastorino della Lista Orlando – e invece, ancora una volta, il centrodestra ha scelto lo scontro anziché il confronto. Non possiamo continuare a gestire il trasporto pubblico con contratti di servizio scollegati da una vera pianificazione regionale. Abbiamo bisogno di una governance chiara, di investimenti adeguati e di un coordinamento tra enti locali, aziende di trasporto, sindacati e associazioni di utenti. Le scelte devono basarsi su dati trasparenti e accessibili, non su ipotesi o interessi di parte. Servono risposte, servono impegni concreti. Il centrodestra la smetta con le contrapposizioni sterili e inizi a lavorare per dare alle cittadine e ai cittadini una mobilità dignitosa”.
Approvato invece l’ordine del giorno della maggioranza che invita la giunta a “proseguire nelle azioni intraprese nei confronti di Trenitalia e Rfi”. “In Consiglio regionale – ha commentato il capogruppo di Vince Liguria Matteo Campora – abbiamo visto chi vuole sfruttare i problemi di trasporto pubblico per fare solo propaganda e chi si dà da fare per risolverli. L’opposizione ha presentato una risoluzione provocatoria con l’intento di farsela bocciare e sollevare sterili polemiche. Da parte della maggioranza un ordine del giorno volto ad affrontare in modo concreto la situazione. Dobbiamo puntare su un trasporto pubblico forte, ma che rimanga pubblico sotto la regia della Regione Liguria. È stato fatto molto, sono stati fatti investimenti e affidamenti in house del servizio e questo non è scontato. È importante confrontarci su ciò che vogliamo e su ciò che sarà l’azienda del futuro: un’azienda unica che possa servire il trasporto pubblico locale su tutta la Liguria e credo che questo possa essere un modello vincente”.
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