“Ce la metteremo tutta per arrivare alla verità”

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6 Febbraio 2025



13:09

Si apre oggi, giovedì 6 febbraio, il processo per l’omicidio di Nada Cella, la segretaria 25enne uccisa a Chiavari il 6 maggio 1996. Gli imputati sono Annalucia Cecere, accusata di aver ucciso la ragazza, il commercialista Marco Soracco e sua madre Marisa Bacchioni, che avrebbero mentito agli inquirenti. Si deciderà sull’istanza di legittimità costituzionale presentata dalla difesa.

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Si apre oggi, giovedì 6 febbraio, il processo per il delitto di via Marsala, avvenuto il 6 maggio 1996 a Chiavari. La vittima 25enne, Nada Cella, lavorava come segretaria nello studio di commercialisti dove fu trovata morta.

Gli imputati sono Annalucia Cecere, ex insegnante oggi 56enne, che dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato, l’allora datore di lavoro della ragazza, Marco Soracco, unico dei tre presente in aula, e la madre dell’uomo, Marisa Bacchioni, accusati di aver mentito agli inquirenti.

Annalucia Cecere

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Secondo l’accusa, Cecere, che pochi mesi dopo il delitto si trasferì dalla Liguria a Cuneo, avrebbe ucciso la 25enne per rabbia e gelosia. Per lei, che era infatuata di Soracco e voleva stare con lui, Nada Cella sarebbe stata una rivale e quindi un ostacolo.

Le indagini sul caso, rimasto a lungo irrisolto, erano state riaperte nel 2021, grazie allo studio delle carte fatto dalla criminologa Antonella Delfino Pesce e dell’avvocata Sabrina Franzone.

Sul processo, però, pende la questione posta dall’avvocato Andrea Vernazza, che assiste Soracco e che ha presentato una istanza di legittimità costituzionale. Questa verrà formalmente affrontata e discussa oggi, davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Massimo Cusatti. “Siamo arrivati qui senza motivazione – ha detto in aula il legale – Se un gup ti proscioglie motivatamente, il giudice che invece ti manda avanti e la pensa diversamente dovrebbe avere l’obbligo di dire perché“.

Marco Soracco (Foto Facebook)

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“Oggi inizieremo e si capiranno tante cose. Innanzitutto, bisogna vedere come la Corte d’Assise giudicherà l’eccezione di incostituzionalità proposta dal legale, nella quale io non credo. Questo sarà il primo step”, ha detto a Fanpage.it la legale della famiglia di Nada, Sabrina Franzone.

“Noi però siamo pronti a fare il processo, a fare tutto quello che è necessario e anche il più velocemente possibile perché di tempo ne abbiamo perso abbastanza“.

Silvana (la mamma di Nada, ndr) non sta benissimo, sono 29 anni che aspetta ma purtroppo non sta bene e oggi non ci sarà. È una donna di una certa età ed è un momento davvero delicato. L’ultima volta che l’ho sentita era molto giù”, ha aggiunto la legale.

“Possiamo solo andare avanti e mettercela tutta per arrivare alla verità. Mi sono sentita con Silvana, il suo grande rammarico è di aver aspettato tanto questo processo e di non essere ora in grado di sostenerlo”, è stato invece il commento della criminologa Delfino Pesce, raggiunta telefonicamente da Fanpage.it

“Rimaniamo in attesa e andiamo avanti, come abbiamo sempre fatto”, ha aggiunto. A dicembre 2023 la pubblico ministero Gabriella Dotto aveva chiesto il rinvio a giudizio per Cecere per omicidio volontario aggravato, e per Soracco e sua madre Marisa Bacchioni per favoreggiamento e false dichiarazioni.

Pochi mesi dopo, a marzo 2024, la giudice Angela Nutini aveva prosciolto tutti e tre sostenendo che quelli portati dall’accusa fossero solo sospetti, tramite i quali non si sarebbe potuti arrivare a una “ragionevole previsione di condanna”, come invece previsto dalla nuova legge Cartabia.

In appello, invece, il collegio presieduto dal giudice Vincenzo Papillo ha deciso per il rinvio a giudizio. Nel primo caso la gip Nutini aveva motivato la sua decisione, mentre il rinvio a giudizio, come previsto dalla legge, non lo è stato.

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Secondo il legale di Soracco, proprio in questo aspetto starebbe l’incostituzionalità: il rinvio a giudizio avrebbe dovuto essere motivato perché annullava una precedente sentenza di proscioglimento.  La Corte d’Assise adesso sarà chiamata a decidere su questo aspetto.

Nel caso in cui rinviasse la questione alla Corte Costituzionale, il processo verrebbe temporaneamente sospeso. In caso contrario la seconda udienza potrebbe essere fissata già nei prossimi giorni mese di febbraio.





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