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RENDE «Le dichiarazioni del consigliere Caputo sulla possibile prosecuzione dell’iter della proposta di legge della fusione Cosenza-Rende-Castrolibero sono gravi in quanto lesive della volontà popolare che si è espressa in maniera netta in occasione del referendum del 1° dicembre bocciando questo progetto autoritario e antidemocratico con il 60%»: così in una nota del il Comitato per il No di Rende, in risposta alle dichiarazioni che il consigliere regionale azzurro ha rilasciato ieri al Corriere della Calabria (leggi l’articolo).
Le 10 associazioni e movimenti politici componenti il Comitato per il No di Rende «restituiscono al mittente queste assurde dichiarazioni che dimostrano ancora una volta che dietro la fusione si nascondeva un tentativo di annessione che i cittadini hanno impedito. Tali associazioni sono consapevoli che Rende vive oggi un drammatico momento della sua storia recente, e sono convinte della necessità di costruire una proposta politico-amministrativa che possa assicurare alla città un buon governo per i prossimi cinque anni. In ogni caso, il Comitato continua il suo impegno di vigilanza per la tutela dell’autonomia istituzionale della nostra Città, ponendo in essere, ove necessario, tutte le iniziative utili di mobilitazione e di azione».
Nella foto una iniziativa del Comitato per il No alla fusione al Museo del Presente di Rende durante la campagna referendaria per la consultazione del 1° dicembre
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