Le tifoserie in Germania fanno muro contro l’estrema destra

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Centinaia di migliaia di persone sono scese in strada in Germania, tra sabato e domenica, per protestare contro l’avvicinamento tra Cdu e AfD, a pochi giorni dalle elezioni. La mozione anti-migranti di Friedrich Merz ha scosso la politica tedesca, e nonostante le rassicurazioni del leader dei conservatori – criticato anche da Angela Merkel – che non ci sarà alcuna alleanza elettorale con l’estrema destra, la rottura del “cordone sanitario” nei confronti di AfD ha generato allarmismo. La protesta non è stata però solo nelle strade, bensì anche negli stadi di calcio.

Durante la partita di sabato contro l’Holstein Kiel, gli ultras del gruppo Schickeria del Bayern Monaco hanno esposto degli striscioni contro Merz, chiamando la Cdu e la sua storica alleata Csu “promotrici del Fascismo”. Una posizione che sorprende fino a un certo punto, considerando la nota inclinazione politica antifascista della tifoseria del più noto club tedesco. Ma il clima che si respira oggi in Germania, in vista del voto del prossimo 23 febbraio, è piuttosto teso, e anche tra i fan di calcio traspare questa preoccupazione. Negli ultimi due turni di campionato molte tifoserie hanno realizzato coreografie in occasione del Giorno della Memoria, ma c’è anche chi, come gli ultras Corrillo del Friburgo il 25 gennaio, ha pensato di rendere ancora più esplicita l’attualità del messaggio. Lungo la loro curva hanno steso un grande striscione con raffigurato un pugno che distrugge una svastica, sopra alla scritta “Mai perdonare, mai dimenticare”.

Il conflitto politico nel tifo tedesco
La Germania aveva fatto i conti con il Nazismo, si diceva un tempo. Oggi non sembra più così, a giudicare dai voti recenti e dai sondaggi in vista delle prossime elezioni. Nelle elezioni del 2017 AfD diventava la terza forza politica del paese, conquistando oltre cinque milioni di consensi, e dopo il calo delle elezioni del 2021 alle europee della scorsa estate ha sfondato il muro dei sei milioni, scavalcando i socialdemocratici. In questi anni, una delle principali opposizioni culturali al proliferare dell’estrema destra nella società tedesca è arrivata proprio dagli ultras delle principali squadre del paese, come Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Werder Brema, St. Pauli e molte altre.

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Un anno fa, quando la stampa tedesca rese noto il progetto del partito di Alice Wiedel per deportare in massa i migranti fuori dal paese, diverse note figure del calcio tedesco presero pubblicamente posizione contro AfD. L’allenatore del Friburgo Christian Streich, così come i suoi colleghi Marco Rose (Red Bull Lipsia), e persino lo spagnolo Xabi Alonso (Bayer Leverkusen) avevano detto avvertito del pericolo dell’ascesa dell’estrema destra, mentre numerosi club di prima e seconda divisione avevano aderito alle manifestazioni di protesta tenutesi già allora in varie città della Germania.

Ma guardando con più attenzione la situazione appare meno rosea di quanto non si direbbe. Il mondo del calcio non vive in una bolla ideale antifascista: nelle serie minori tedesche l’opposizione agli emuli del Nazismo è molto meno forte, e si trovano anche tifoserie esplicitamente razziste o nostalgiche, come quelle dell’Hansa Rostock, dell’Alemania Aachen o del Magdeburgo. Il giornalista Felix Tamsut, esperto del mondo ultras in Germania, segnalava nelle scorse settimane la preoccupante crescita della destra radicale nella curva – tradizionalmente di sinistra – dell’Eintracht Francoforte. Questo fenomeno sembra essere collegato alla fine della lunga presidenza di Peter Fischer, che aveva fatto della lotta antifascista uno dei cardini della propria gestione, terminata nel febbraio 2024 dopo ventiquattro anni.

I timori elettorali
Gli ultimi sondaggi danno AfD saldamente nella posizione di seconda forza nel paese con il ventidue per cento delle preferenze, davanti al diciassette per cento dei socialdemocratici. Wiedel si fa forte anche dell’esplicito sostegno dagli Stati Uniti di Elon Musk e, quindi, anche del Presidente Donald Trump. Dopo la vittoria elettorale di quest’ultimo, lo scorso autunno, molti club di calcio tedeschi avevano deciso di abbandonare il social media X, di proprietà di Musk, trasferendosi su Bluesky. Il primo è stato il St. Pauli, seguito poi dal Werder Brema e da altre società: Musk «ha trasformato X in una macchina d’odio•, accusava nel suo comunicato il club di Amburgo.

Con l’approssimarsi delle elezioni di fine mese, certamente altri tifosi si faranno sentire di nuovo, e non è escluso che lo stesso facciano anche alcuni noti calciatori tedeschi. Prima del voto del 2021 si erano espressi contro AfD anche dei nazionali come Leon Goretzka e Mats Hummels (oggi difensore della Roma), tra i giocatori più politicamente schierati in Germania. Ma anche se il muro antifascista dovesse reggere nelle urne, le idee di integrazione degli ultras tedeschi sembrano oggi minoritarie: Merz resta in testa nei sondaggi, e una volta eletto Cancelliere riproporrà quasi certamente il suo piano anti-migranti. Se negli stadi della Bundesliga non sono mai mancati gli slogan “Refugees Welcome”, nel Bundestag tira un’aria ben diversa, perché una linea simile a quella della Cdu è approvata non solo da AfD, ma anche dal discusso partito di “sinistra conservatrice” di Sahra Wagenknecht.



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