Sono 907 le agende sanitarie gestite dall’Asrem. Un numero molto significativo di professionisti a disposizione per dare risposta al fabbisogno di visite, esami, ricoveri e terapie degli assistiti. Al contempo, una mole imponente di “spazi” da incastrare al meglio per rispettare i tempi di attesa indicati dalle norme in base ai codici di priorità indicati sulle ricette dai medici prescrittori (breve, urgente, differibile e programmabile). Per ottimizzare la gestione delle liste d’attesa la direzione strategica aziendale, guidata da Giovanni Di Santo, ha rinnovato il modello organizzativo imperniato finora (dall’autunno 2023) sull’attività della cabina di regia. I dati raccolti dalla task force «che in questi mesi ha portato avanti le attività di recupero delle liste d’attesa di specialistica ambulatoriale cercando soluzioni concrete, sostenibili e realizzabili, a tutela del diritto di accesso alle cure, in piena trasparenza e nella garanzia dei percorsi alternativi di tutela» costituiscono la base su cui costruire uno schema di competenze e responsabilità, interne all’Asrem, che garantisca una maggiore efficacia nel rispetto e nel recupero dei tempi».
Delle 907 agende complessive, 887 sono quelle di Asrem (812 in carico al sistema Servizio sanitario nazionale e 75 gestite in intramoenia). Delle 812 “Ssn”, inoltre, 544 sono istituzionali e 268 interne (di cui 236 di follow up e 32 domiciliari). Poi ci sono 20 agende di cliniche e laboratori privati convenzionati (16 sono convenzionati con l’azienda di via Petrella e 4 direttamente con la Regione) che sono entrati nel Cup unico.
L’obiettivo delle modifiche approvate con il piano allegato alla delibera 136 del 31 gennaio scorso (firmata dal dg Di Santo e dai direttori sanitario e amministrativo Bruno Carabellese e Grazia Matarante) è garantire maggiore fluidità e più completa efficacia al governo delle liste d’attesa.
I fattori chiave finalizzati al miglioramento della performance aziendale includono quindi: adeguatezza delle risorse umane e materiali; governo della domanda tramite l’elaborazione di dati e modelli previsionali e di ottimizzazione (definizione del fabbisogno e appropriatezza); governo dell’offerta (interoperabilità dei sistemi, promozione della cooperazione interdisciplinare);
gestione univoca di tutto il processo “ambulatoriale”, dalla prescrizione alla rendicontazione, garantendo tutti i debiti informativi (flussi) previsti dalla normativa; coordinamento dei processi decisionali e dei flussi di lavoro basato sulla standardizzazione e sui controlli; adozione di strumenti Information Technology moderni e nuovi modelli di processo; strategie efficaci di coinvolgimento dei pazienti, comprese le migliorie nella comunicazione e la collaborazione attiva tra operatori sanitari e assistiti.
Mettere in pratica quello che su carta è il nuovo modello organizzativo comporterà – si legge ancora nel piano – la rimodulazione dell’atto aziendale in vigore, con l’istituzione dell’unità operativa complessa di Clinical Governance e Risk Management (al cui interno sarà strutturata un’unità semplice di Governo delle liste d’attesa. Sarà inoltre istituita un’unità a valenza dipartimentale di
Committenza, Nucleo ispettivo e Controllo esterno; sarà individuato un Responsabile unico aziendale (Rua) che avrà personale a supporto (di profilo sanitario, tecnico e amministrativo), in misura coerente con il livello di complessità e multidisciplinarietà delle attività correlate e alle dimensioni organizzative dell’azienda. E, ancora, sarà istituito il tavolo permanente aziendale multidisciplinare di Governance e monitoraggio delle liste d’attesa (coordinato dal Rua).
Il Responsabile unico aziendale riferirà periodicamente al dg dell’azienda sull’andamento delle liste di attesa e sull’efficacia delle misure adottate, proponendo eventuali interventi correttivi individuati dal tavolo permanente multidisciplinare. Tra i compiti della nuova figura, quello di coordinare il tavolo, di assicurare l’interazione con il Ruas (Responsabile unico dell’assistenza sanitaria, nominato dalla struttura commissariale, attualmente è l’ingegnere Riccardo Tamburro, dirigente della dg Salute della Regione) e con le figure istituzionali coinvolte nella programmazione e nell’organizzazione a livello aziendale, oltre che con i referenti della specialistica ambulatoriale per ogni azienda privata accreditata con l’Asrem. Inoltre, si occuperà di elaborare e aggiornare periodicamente il Piano aziendale per la gestione delle liste di attesa.
Il tavolo permanente, organismo che prende il posto della cabina di regia, governerà le attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi assegnati al direttore generale in materia di liste d’attesa per la specialistica ambulatoriale. Tra le competenze del tavolo, quella di pianificare, supervisionare e monitorare i processi che influenzano l’accessibilità e l’erogazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, garantendo il rispetto dei tempi stabiliti e promuovendo l’appropriatezza prescrittiva, clinica e organizzativa. Inoltre, la definizione delle linee di indirizzo per i servizi esternalizzati, responsabili di aspetti organizzativi e gestionali delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, come Cup, back-office, front-office e call center. Coordinato dal Rua, ne faranno parte i responsabili di governo e rischio clinico, epidemiologia, programmazione e controllo dei flussi informativi, sistema informatico, integrazione ospedale-territorio e sociosanitaria, nucleo ispettivo e i direttori dei distretti e dei dipartimenti Asrem.
Per la gestione concreta delle agende, infine, il nuovo modello prevede un’articolazione su tre livelli, tre canali dedicati: aziendale (Asrem, interaziendale (Asrem + privato accreditato) e sovraziendale (regionale).
r.i.
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